"TRA MEZZ' ORA STO LI. SE NON MI DAI I SOLDI DIVENTA UN PROBLEMA TUO"ARRESTATI PADRE E FIGLIA CHE ARRUOLAVANO RAGAZZI IN PARROCCHIA PER COMMETTERE RAPINE ED ESTORSIONI A ROMA – LUI È IN CARCERE IN ATTESA DEL PROCESSO, LEI ORA È AI DOMICILIARI, MA SI ERA RESA LATITANTE UN PAIO DI GIORNI DOPO CHE UN DIPENDENTE BENGALESE DEL NEGOZIO DI ACCESSORI DEL CENTRO COMMERCIALE….

-


Luca Monaco per “la Repubblica – Edizione Roma”

 

ESTORSIONE 2

A Ottavia i due terrorizzavano i negozianti della zona e cercavano di assoldare i ragazzi più problematici di Luca Monaco «Io sono Giulia, mi devi conoscere ringhia la ragazza all'addetto alla vendita dei pop corn al cinema, prima di sferrare calci e pugni - qui in zona mi conoscono tutti». E tutti hanno paura di lei, che ha 19 anni appena, ma che insieme al padre Maurizio, 50 anni, terrorizza gli esercenti di Lucchina. 

 

I due controllano il fazzoletto della borgata Ottavia intorno al Gulliver, il centro commerciale inghiottito nel nulla della Casal Del Marmo, a due passi da casa dell'ex sindaca Virginia Raggi. Padre e figlia avevano messo su una gang per commettere rapine ed estorsioni in serie, alla estrema periferia Nord di Roma. Per allargare "la squadra" pescavano la manovalanza in parrocchia. 

 

ESTORSIONE

Avvicinavano i ragazzi più problematici e devianti della borgata nell'oratorio della chiesa in via della Lucchina, sul retro del Gulliver, per spingerli a commettere reati insieme a loro e controllare così il quartiere. Per questa ragione Giulia era stata allontanata dalla parrocchia già nei mesi scorsi, con il divieto di mettere ancora piede all'oratorio.

pestaggio

 

Padre e figlia lunedì sono stati arrestati dagli investigatori della squadra giudiziaria del commissariato Primavalle con le accuse di estorsione e rapina in concorso. Lui è in carcere in attesa del processo, lei ora è ai domiciliari, ma si era resa latitante un paio di giorni.

 

Figlia di genitori separati, Giulia passava le giornate insieme al padre e con lui terrorizzava ed estorceva denaro agli onesti lavoratori come Hossain, il dipendente bengalese del negozio di accessori all'interno del centro commerciale. Lei il 23 marzo lo accusa ( ingiustamente) di averla palpeggiata alla fermata dell'autobus e di averle rubato il telefono. Non è vero e anche il padre lo sa: ma il 50enne arriva e lo pesta, insieme alla figlia. Hossain gronda sangue e si rifugia al bar. 

 

pestaggio

I due vanno in negozio a convincono il titolare a far si che Hossain accetti di consegnar loro 120 euro come risarcimento. Spalleggiati dagli altri ragazzi del quartiere il 16 marzo padre e figlia avevano fatto lo stesso anche con il rivenditore di pop corn del cinema. « Ti faccio perdere il lavoro grida il padre - mi devi pagare». Con lo stesso atteggiamento estorcono 290 euro all'ex amministratore di condominio. « Tra mezz' ora sto li minaccia il padre - Se non mi dai i soldi diventa un problema tuo».