"SIAMO SOLO INDAGATI, E SAPPIAMO DI ESSERE INNOCENTI" - LE ANSIE DI CIRO GRILLO DEI SUOI AMICI ACCUSATI DI STUPRO NELLE NUOVE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE E AMBIENTALI: "STIAMO TRANQUILLI, NON ABBIAMO FATTO NIENTE", "È UN INCUBO, MI SVEGLIO E DICO "NO!", "NON CI VOLEVA 'STA ROBA RAGA", "CHE SFIGA, CHE SFIGATI CHE SIAMO CIOÈ", "E' UNA LEZIONE IMPARATA..."

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Giacomo Amadori François De Tonquédec per "la Verità"

 

ciro grillo ciro grillo

A Tempio Pausania sarà un mezzogiorno di fuoco. Alle 12 inizia l'udienza preliminare in cui il Gup Caterina Interlandi deciderà se mandare a giudizio o prosciogliere dall'accusa di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. I quattro ventenni avrebbero stuprato S e molestato R, coetanee milanesi, il 17 luglio 2019. Il procuratore Gregorio Capasso prenderà la parola per primo per illustrare le motivazioni della richiesta di rinvio a giudizio e dettagliare le fonti di prova. Poi toccherà agli avvocati delle parti civili, Giulia Bongiorno e Vinicio Nardo.

 

Infine sarà la volta di sette avvocati difensori: Romano Raimondo e Gennaro Velle per Corsiglia, Enrico Grillo e Andrea Vernazza per Grillo junior, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli per Capitta e Alessandro Vaccaro per Lauria. Se tutti saranno stringati, la decisione del giudice potrà arrivare anche oggi. Due settimane fa la Bongiorno ha messo agli atti quattro articoli provenienti da testate online che ricostruiscono la vita su Instagram di Grillo junior nel 2017, quando era minorenne.

 

francesco corsiglia francesco corsiglia

I giornali ne avevano parlato nel 2019, ma la legale deve averne preso coscienza dopo il nostro articolo del 6 novembre. Nella nota la senatrice della Lega ha evidenziato due post. Il primo è l'ormai noto «ti stupro bella bambina attenta». Il secondo è una foto con la didascalia: «Cazzi durrissimi in Nz», con emoticon raffigurante la bandiera della Nuova Zelanda. Nel frattempo, Walter Marcialis, perito del Gup, ha depositato la trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali ritenute significative dalle parti civili e dalle difese che il 5 novembre avevano chiesto al giudice Interlandi di acquisirle nel procedimento.

 

edoardo capitta edoardo capitta

In una conversazione al cellulare, chiesta dalla difesa di S., il 9 agosto, Capitta parla per 27 minuti con un interlocutore sconosciuto. Nella chiacchierata i due discutono dei video che Edoardo ha sul telefono, ma che si rifiuta di mandare all'amico. Poi parlano di droga, ma a raccontare il suo shopping in una località della Sardegna non è Capitta. Depositata anche la telefonata del 29 agosto di cui era noto il brogliaccio: «Edoardo avvisa Vittorio che è stato chiamato dai Carabinieri e che gli hanno detto di rientrare al porticciolo, Vittorio dice che anche lui è stato chiamato dai Carabinieri e che lo stanno venendo a prendere. Vittorio dice che ha paura che quella lì li abbia denunciati».

 

 

Ma dalla sbobinatura emerge che le conclusioni di Lauria sono arrivate dopo un evidente smarrimento iniziale. La conversazione inizia con Capitta che chiede: «Ti ha chiamato la polizia?». L'amico risponde affermativamente. Capitta lo incalza: «Ma per cosa? Scusa». E Lauria dice: «Non lo so mi».

 

vittorio lauria vittorio lauria

Ancora Capitta, agitato: «Cosa abbiam fatto? E dove sei?». A quel punto Lauria spiega che lo stanno andando a prendere e l'amico risponde che stanno facendo lo stesso con lui. Parlano del porticciolo come luogo per l'appuntamento con i Carabinieri. Lauria chiede nuovamente: «Ma per cosa?». Anche Capitta sostiene di non sapere. Solo a quel punto Lauria ipotizza: «Io gliel'ho chiesto, mi fa non si può dire al telefono, mi sa pure che quella lì che quella lì ci abbia denunciato» per poi salutare l'amico con «ho va bè dai ci vediam lì... cia'».

 

 

Quindi prima di ipotizzare che una ragazza, forse S., li abbia denunciati, hanno prima dovuto viaggiare un po' con la mente. Tra i nuovi depositi c'è un'ambientale molto interessante: i quattro vengono registrati di nascosto presso la stazione dei carabinieri di Genova Quarto. Edoardo, Ciro e Vittorio (che arriva dopo) sono accompagnati dalle madri, Francesco dallo zio. È l'1 settembre e sono stati convocati per ricevere l'invito a rendere interrogatorio, cosa che avverrà quattro giorni dopo. I ragazzi, il 29 agosto, hanno consegnato i loro cellulari agli investigatori e sanno che le cose non si stanno mettendo bene.

 

 

La mamma di Capitta dice che: «Bisogna cercare di star tranquilli siete sempre agitati, e poi passiamo a prendere qualche cosa». Il figlio replica: «Non è che sono agitato, però anche tu, cioè, io non son d'accordo, (interferenza dovuta a un cicalino) io non so manco che cosa abbiano in mente, perché se sapessi alla fine com' e andata... ci starebbe... ci starebbe dai porca miseria dai, ma cosi, cioè, l'ho sempre detto eh, non lo so (inc.) io no so come potrebbe reagire il mio fisico a una cosa del genere con (inc.), occhio perché se mi faccio un mese di galera [] quindi vediamo cosa succede, lo sapeva, lo sapeva, che non ho scopato, che ho il mio alibi». Ciro ha una proposta: «C'è bisogno non ci dobbiam vedere questi giorni, cioè neanche te con Vitto, perché se ci vedono insieme...».

CIRO GRILLO CIRO GRILLO

 

Qualcuno protesta: «Non abbiam niente da nascondere». Ciro insiste: «Me l'han detto che da quest' oggi, questo mese, mese e mezzo, non ci dobbiamo frequentare».Francesco fa sapere che vuole andare a vedere il Genoa e Ciro ribatte: «Io vado a nuotare un attimino. [] Comincio a leggere dei libri e riscopro me stesso». Parvin non apprezza il clima forse troppo allegro: «Ciro ascoltami, Ciro ascoltami, mmmh... sei veramente uno stupido, ma veramente molto grande». Ciro si giustifica: «Rido per non piangere».

 

E la madre: «C'è poco da ridere. Siete tre bambini, ma non capite! Tre bambini siete! O porca miseria, ma siete tre bambini, è possibile, è una cosa seria 'sta qui». Arriva una telefonata da Grillo: «Giuse' siamo in sala d'aspetto. Si dimmi, si si si. Ah, cioè? No siamo qua in sala d'aspetto. Si. Ciro... sta bene. Si si». Parvin passa il telefono a Ciro: «È il papà». Il ragazzo chiude quasi subito perché sembra arrivato il loro turno. Quindi predica: «Calma e sangue freddo». Parvin condivide: «Quindi dovete essere belli tranquilli, belli rilassati, e dire bene le vostre cose bene per favore».

 

CIRO GRILLO CIRO GRILLO

E ricorda al figlio l'esame della patente. Il ragazzo sbuffa: «È peggio di questo». La madre parla con un altro dei parenti. Si capisce che sta cercando un'ancora di salvezza. «Con questa cosa qua non è che c'è molto margine di...». Però c'è qualcosa che sta dando «un pochino più di forza» e di «speranza».

 

E chiede: «Hai visto tutto il video, tutto?». Forse quello in cui si vede il rapporto con la ragazza. Aggiunge: «Lui ha preso un po' di foto, un video anche Corsiglia con la ragazza... [] Serena, molto serena perché poi mi sembra che lei la denuncia l'abbia fatta a Milano. Si dopo quindici giorni un po' di credibilità non c'è cioè...». Intanto Ciro si sfoga con gli amici: «Raga sapete che mi sembra un incubo?».

LE TAPPE DELLA NOTTATA DEL PRESUNTO STUPRO DI GRUPPO LE TAPPE DELLA NOTTATA DEL PRESUNTO STUPRO DI GRUPPO

 

Gli altri rispondono all'unisono: «È un incubo». Ciro: «Mi sveglio la mattina e dico: no!!!». Edoardo prosegue: «Tutti i giorni, tutti... vado a dormire che ci penso, ti svegli che dici: vabbè dai...». Le voci si accavallano. Francesco: «Dobbiamo stare tranquilli, cioe non fare... non prendere uscire tutte le sere, tornare alle sei come abbiamo fatto fino adesso...».

 

Vittorio prova a minimizzare: «Vabbè, ma alla fine siamo solo indagati, e sappiamo di essere innocenti». Ciro li interrompe: «Basta, basta ragazzi... e ora di finirla, cioè». I carabinieri annotano che «si alza stizzito e va a mettersi davanti alla finestra». Grillo jr commenta: «Abbiam tutta la vita per parlare di 'sta cosa». Vittorio sospira: «Speriamo che possiamo parlarne... in libertà». Francesco rincara: «Non dalla cella...». Scoppia una risata. Ciro continua la sua arringa: «Vabbè ragazzi dai... stiamo tranquilli... [] a primo impatto è un fastidio...».

 

FRANCESCO CORSIGLIA FRANCESCO CORSIGLIA

Vittorio interviene: «Si vabbè ho capito, ma se noi noi non abbiam fatto quelle cose li...». Il figlio del fondatore del Movimento si fa saggio: «Oh siamo entrati in un periodo particolare, facciamo quello che ci diranno gli avvocati, speriamo vada tutto bene. E se va tutto bene io prenderò posizione mi faccio pagar le vacanze». Quindi chiede agli amici che cosa stiano facendo in quei giorni. Francesco consiglia agli amici di sedersi e di stare zitti. Ciro non è d'accordo: «Serve anche a noi parlare di altro, stacchiamo due secondi». Il discorso passa sull'iscrizione all'università, sul futuro Erasmus. Ciro non è ottimista: «Se è una cosa che non finisce bene dura dieci anni sarò...».

 

Si confrontano sui viaggi all'estero. Francesco commenta: «Non posso partire per l'Inghilterra perché mi danno in fuga. L'ha detto l'avvocato, boh rag». Ciro conferma e aggiunge: «Non ci voleva 'sta roba raga». Francesco: «Che sfiga, che sfigati che siamo cioè». Ciro vede il bicchiere mezzo pieno: «Una lezione imparata...».

 

CIRO GRILLO - LA VILLETTA DI CALA DI VOLPE DOVE SI SAREBBE CONSUMATO LO STUPRO CIRO GRILLO - LA VILLETTA DI CALA DI VOLPE DOVE SI SAREBBE CONSUMATO LO STUPRO

Si inserisce Edoardo: «È positivo se ridiamo, no? Se l'avessimo fatto veramente staremo piangendo». Ciro sbotta: «No, basta! Basta! Basta!». I carabinieri gli consegnano la notifica dell'interrogatorio. Grillo tira un sospiro di sollievo: «È una bella notizia raga», e dice agli amici: «Mi ha fatto piacere vedervi». La Interlandi, oggi, come detto, potrebbe firmare il decreto che dispone il giudizio o il dispositivo di sentenza di non luogo a procedere, rendendo successivamente pubbliche le motivazioni.

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