UN RAGAZZO DI 17 ANNI E LA MADRE SONO STATI STUPRATI E RAPINATI A ROMA DA DUE TUNISINI - GLI AGGRESSORI HANNO AVVICINATO IL GIOVANE ALL’USCITA DA UNA DISCOTECA DI CENTOCELLE E L’HANNO COSTRETTO A UN RAPPORTO SESSUALE, POI SI SONO FATTI PORTARE A CASA SUA E HANNO ABUSATO DELLA MADRE, UNA ROMANA DI 53 ANNI. SEMPRE SOTTO MINACCIA, SI SONO FATTI SCARROZZARE ALLA GARBATELLA, DOVE…

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Camilla Mozzetti e Flaminia Savelli per www.ilmessaggero.it

 

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Una notte infinita per un 17enne romano e sua madre che sabato notte sono finiti nel mirino di una coppia di giovani stranieri di origini tunisine. «Siamo stati rapinati e violentati», hanno raccontato le vittime prima ai sanitari del 118 e poi ai poliziotti del commissariato Viminale che ora stanno indagando sul caso.

 

Una ricostruzione complessa per una storia ancora piena di zone d’ombra. Intanto ieri mattina all’alba sono scattate le manette per gli aggressori, entrambi 17enni e senza precedenti alle spalle, che ora dovranno rispondere di rapina aggravata e violenza sessuale. Ma le indagini sono solo all’inizio perché accertata la rapina si deve ora far luce e accertare gli abusi sessuali.

 

Le violenze

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L’incubo è iniziato sabato notte, poco dopo le tre, a Centocelle. Il ragazzo, dopo aver trascorso una serata con gli amici, si dirige verso la sua minicar parcheggiata non lontano da un locale per tornare a casa. La coppia di tunisini, si è avvicinata e lo ha colto di sorpresa nel tentativo, poi messo a segno, di rapinarlo.

 

Ma non sarebbe finita lì, il ragazzino in base a quanto poi raccontato ai sanitari del 118 e agli agenti di polizia, sarebbe stato costretto ad un rapporto sessuale. Ma l’incubo era solo all’inizio. I due tunisini secondo una prima ricostruzione non si sarebbero accontentati del denaro e di quei pochi averi che il minore aveva con sé e così hanno alzato il tiro.

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Sono quindi saliti a bordo della macchinetta costringendo l’adolescente ad andare a casa sua, a Casal Monastero, un quartiere alla periferia di Roma che presta il fianco a San Basilio. Una volta lì, i due sono entrati nell’appartamento senza fatica: ad aprire la porta di casa con le sue chiavi è stato il ragazzino.

 

Ed è a quel punto che, stando alla ricostruzione poi fornita dalla vittima, si è scatenato un altro inferno, questa volta contro la mamma, una romana di 53 anni. La donna ha consegnato alla coppia di balordi 300 euro. Uno poi l’avrebbe trascinata in camera da letto e l’avrebbe costretta ad un rapporto sessuale. Almeno, stando al racconto che ha fornito una volta che sul posto sono arrivati i soccorsi.

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L’allarme

Ancora, sotto minaccia, suo figlio li avrebbe poi accompagnati alla Garbatella dove la coppia di tunisini si è allontanata a bordo della minicar lasciando il ragazzino in mezzo alla strada. È stato il papà della vittima ad allertare la polizia. L’uomo era infatti fuori città al momento delle rapine e delle presunte aggressioni.

 

ROMA RAPINA CENTOCELLE ROMA RAPINA CENTOCELLE

Una volta rimasta sola in casa però, la moglie lo ha contattato raccontando sconvolta quanto appena avvenuto. L’uomo ha subito chiamato i soccorsi e attivato il geolocalizzatore del cellulare del figlio. In questo modo è riuscito a riferire ai poliziotti le coordinate del cellulare finito nelle mani dei due aggressori che sono stati rintracciati in zona San Giovanni.

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Nel giro di pochi minuti, i poliziotti hanno rintracciato i due diciassettenni nordafricani in fuga. Una “pantera” delle Volanti li ha intercettati e dopo un breve inseguimento, sono stati fermati e condotti al commissariato Viminale, mentre un’ambulanza del 118 arrivava nell’appartamento di Casal Monastero dove la donna è stata subito visitata.

 

Prima dell’alba sono arrivate anche gli investigatori e gli agenti della Scientifica. I periti hanno avviato tutte le procedure tecniche per rilevare le impronte digitali nell’appartamento. Tracce, indizi ed elementi utili per fare chiarezza su quanto avvenuto al giovane e alla madre in quelle terribili ore mentre erano nelle mani dei due 17enni.

 

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Ulteriori accertamenti sono stati eseguiti nella stanza dove si sarebbe consumata la violenza sessuale. I poliziotti hanno sequestrato e inviato nei laboratori oggetti e indumenti che verranno analizzati nei prossimi giorni. Sembrerebbe che le vittime, almeno il ragazzino quando è stato assalito a Centocelle, sia stato minacciato con un coltello o con un taglierino. Dell’arma o delle armi tuttavia non è stata trovata traccia.

 

La ricostruzione

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Quando anche la giovane vittima è stata accompagnata a casa, è stata visitata dai sanitari e poi ascoltata a lungo dagli investigatori. La madre e il ragazzino hanno comunque rifiutato il trasferimento in ospedale. I poliziotti stanno ora incrociando dati e testimonianze ma l’indagine, assegnata al distretto Viminale, è solo all’inizio. Nelle prossime ore, il diciassettenne verrà nuovamente riascoltato in audizione protetta. Quindi si procederà con gli interrogatori dei due ragazzi tunisini che per il momento, devono rispondere di rapina aggravata e violenza sessuale.

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