LE 7 REGOLE CONTRO IL MAL D’AUTO - LA CINETOSI COLPISCE UN BAMBINO SU TRE ED È CAUSATO DALL'IPERSENSIBILITÀ DEL CENTRO DELL'EQUILIBRIO, ALL'INTERNO DELL'ORECCHIO - COMINCIA CON UNA SENSAZIONE SGRADEVOLE GENERALIZZATA, PALLORE, SUDORAZIONE FREDDA, NAUSEA, GIRAMENTO DI TESTA E ARRIVA FINO AL VOMITO - I CONSIGLI PER PREVENIRE E LIMITARE I DANNI…

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Margherita De Bac per il “Corriere della sera”

 

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Il piccolo ha ancora sonno, sbadiglia e vorrebbe continuare a dormire. È il momento giusto per trascinarlo in macchina, magari con l' orsacchiotto stretto al petto, agganciarlo bene al seggiolino e mettersi in viaggio. L'espediente servirà a prevenire o ridurre i sintomi del mal d' auto.

 

Disturbo innocuo, legato alla sola fase del trasferimento, eppure molto fastidioso per chi ne soffre e per gli adulti che devono gestirlo alla meno peggio se vogliono arrivare a destinazione senza troppe soste. La cinetosi, termine per indicare il mal d'auto, ma anche quello che si prova in aereo, treno e sul mare, colpisce un bambino su tre ed è causato dall' ipersensibilità del centro dell' equilibrio, all' interno dell' orecchio.

 

Comincia con una sensazione sgradevole generalizzata, pallore, sudorazione fredda, nausea, giramento di testa e arriva fino al vomito. Quante volte abbiamo notato ai bordi della strada macchine in corsia di emergenza e giovanissimi passeggeri fuori dall' abitacolo, piegati in due? Ecco, sono loro le vittime dei disturbi sulle quattro ruote.

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Piccini e anche grandi.

 

Ora il Bambino Gesù assieme ad Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) ha pubblicato un manuale con le 7 regole base per affrontare qualsiasi spostamento in serenità dal punto di vista del benessere e della sicurezza.

 

«Parliamo di una condizione molto diffusa, io ne soffrivo prima e adesso - si presta alla doppia testimonianza Antonino Reale, responsabile del Pronto soccorso dell'ospedale pediatrico romano -. Tutto dipende dal labirinto, un organello all' interno dell' orecchio che se stimolato dal movimento provoca fastidi. Pensavamo che solo bambini e adulti fossero a rischio invece anche i lattanti non vengono risparmiati. Se diventano irritabili in macchina è segno che non stanno bene».

 

Le regole per prevenire e limitare i danni sono semplici. Se mezzo addormentato il bimbo avvertirà di meno il disagio. Se sveglio, dovrà guardare in avanti, mai il paesaggio che scorre al di là del finestrino. Meglio farlo viaggiare a digiuno e sfamarlo di tanto in tanto con biscotti o cracker. Distrarlo con giochi, come chi legge prima le targhe.

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E i farmaci? Sono in vendita le confezioni pediatriche indicate dopo il primo anno di vita. Appartengono alla famiglia degli antistaminici, l'unica controindicazione è che danno sonnolenza. L' efficacia dei braccialetti non poggia su presupposti scientifici. Reale però non ne esclude l' utilità: «In certi casi funzionano e non hanno effetti collaterali».

 

Ma un buon viaggio, nausea o no, non deve prescindere dalla sicurezza. Gli automobilisti italiani non sono diligenti. Malgrado le campagne, meno del 10% ancorano il bimbo al seggiolino, all' adattatore o con le cinture di sicurezza dei sedili posteriori. Spesso il piccolo viene tenuto in braccio dal passeggero, col rischio di sbattere la testa al minimo incidente, anche in città. Al pronto soccorso arrivano tanti casi molto gravi.

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Secondo dati Aci-Istat elaborati da Ania nel 2017 in Italia le vittime della strada sono state 3.378: 43 avevano tra 0 e 14 anni. I dispositivi di sicurezza si dividono in 5 categorie in base a caratteristiche tecniche, età e peso. Obbligatori fino a 12 anni o 150 cm di altezza.

 

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