LE SCUOLE SONO APERTE MA GLI INSEGNANTI SONO IN MALATTIA – IERI E OGGI A ROMA E NEL LAZIO LA CAMPANELLA È TORNATA A SUONARE, MA I DIPENDENTI DELLE SCUOLE NON SI SONO FATTI VEDERE – C’È CHI USUFRUISCE DELLA 104 (CI DEV’ESSERE UN’EPIDEMIA DI DISABILITÀ) E CHI SI È FATTO FARE UN CERTIFICATO DI MALATTIA. BASTA UNA PROGNOSI DI DUE GIORNI E IL PONTE DI PASQUA È FATTO

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Lucio Fero per www.blitzquotidiano.it

 

 

CORONAVIRUS SCUOLA

Scuole aperte, almeno fino alla terza media, aperte il martedì e il mercoledì della settimana che porta a Pasqua. Aperte (a Roma e nel Lazio) per solo due giorni prima dei giorni delle vacanze, aperte dopo due settimane di Zona Rossa e chiusura. Troppa fatica, troppa scomodità, troppo scombinare quanto già programmato da non pochi prof, maestre, impiegati. Le scuole aperte per due giorni nel Lazio hanno trovato molti docenti e amministrativi, insomma molto personale della scuola assente.

 

Scuole aperte prima di Pasqua: la legge 104, il certificato di malattia…

C’è chi ha esibito il classico certificato di malattia, basta una prognosi di appena due giorni ed il ponte di Pasqua è fatto. C’è chi ha fatto uso della mitica legge 104, quella con cui si hanno giorni in cui ci si può assentare dal lavoro per assistere parenti disabili o non autosufficienti.

 

PROVE DI DISTANZIAMENTO A SCUOLA IN VISTA DELLA RIAPERTURA

A Roma una specialità dei dipendenti pubblici: in Atac e Ama (trasporto e rifiuti) la percentuale di coloro che usufruiscono della 104 viaggia intorno al 15 per cento, una evidente e persistente epidemia di disabilità! Ora si apprende, anzi si calcola, che anche nelle famiglie dei lavoratori della scuola è vasta la pestilenza da non autosufficienza.

 

Scuole: il Ponte tra Zona Rossa e Pasqua

Sono stati non pochi i lavoratori della scuola che senza imbarazzo hanno costruito e difeso il ponte tra Zona Rossa e Pasqua. Costruirsi una vacanza tra questi due piloni è apparso a non pochi naturale e anzi dovuto. Senza imbarazzo e senza pudore si è anche sentita la critica alla Regione “incauta” nel riaprire scuole solo per due giorni.

 

PREPARATIVI IN UNA SCUOLA DI MILANO PER LA RIAPERTURA

Decisione vissuta come un fastidio da una parte del cosiddetto corpo docente e da una parte dei cosiddetti lavoratori della scuola. Un’altra occasione in cui si evidenzia, purtroppo, come una parte di coloro che dovrebbero educare, istruire e accudire bambini e ragazzi abbiano come primo obiettivo e unico orizzonte gli interessi, e anche i comodi, della categoria.

 

D’altra parte quei prof e impiegati che si sono dati malati o hanno schivato in qualche modo i due giorni di lavoro a scuola prima di Pasqua sono cittadini di un paese dove grande è la pressione e diffusa è l’opinione secondo le quali tenere aperta una scuola e chiuso un ristorante è uno spreco.