SFRATTO MATTO – FINITO IL BLOCCO IN TUTTA ITALIA, NEI PROSSIMI MESI SI RISCHIANO TRA 130 E 150MILA SFRATTI ESECUTIVI – NEGLI ULTIMI DUE ANNI LE RICHIESTE DI CONTRIBUTI PER PAGARE GLI AFFITTI SONO AUMENTATE DEL 250%, MA I SINDACATI CHIEDONO INTERVENTI URGENTI PER EVITARE IL BLOCCO DEL SISTEMA: “IL DRAMMA DELLA SOFFERENZA ABITATIVA IN ITALIA NON PUÒ ESSERE LASCIATA A UNA SORTA DI CONFLITTO TRA INQUILINI E PROPRIETARI...”

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Paolo Baroni per "la Stampa"

sfrattasi

 

A Roma il blocco è scaduto il 7 gennaio, a Milano sabato scorso, nel resto d'Italia se i prefetti non hanno deciso altrimenti bloccando l'uso della forza pubblica l'ultimo fermo degli sfratti è scaduto a fine anno. Non sono più ammesse proroghe, ha sancito nei mesi scorsi la Corte costituzionale e quindi la macchina delle esecuzioni forzate, dopo quasi due anni di blocco costato caro a migliaia di proprietari, si è rimessa in moto. 

proteste contro gli sfratti

 

Secondo le stime dei sindacati di qui a prossimi mesi si rischiano tra 130 e 150 mila sfratti esecutivi. Per Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini sono infatti circa 70mila gli sfratti ancora pendenti dal 2019 a cui se ne aggiungono poi 32 mila nel 2020 e altri 40/50 mila stimati per il 2021. «Cifre da capogiro se consideriamo la ripresa dei licenziamenti e la mancanza di stanziamenti per arginare la morosità incolpevole» denunciano da settimane le quattro sigle. 

 

lunghe procedure per gli sfratti

«Numeri inevitabili dopo quasi due anni di blocco» ribattono i proprietari decisi a far valere tutti i loro diritti. Il disagio abitativo, a causa della crisi, negli ultimi due anni è diventato molto forte. La conferma viene anche dalle richieste di contributi per pagare gli affitti presentate nelle grandi aree metropolitane, dove da sempre le tensioni abitative sono più forti. Dalle circa 69 mila domande del 2019 in era Covid si è passati ad oltre 167 mila, con un incremento che sfiora il 250%: a Roma da 16 mila si è arrivati a 49 mila, a Napoli da 34 ad oltre 46 mila, a Bologna da 1.794 a 9.771. 

 

inquilini da sfrattare

A Torino da 7.076 domande accolte si è passati ad oltre 21.600, quasi 17 mila a Milano (accolte 6.800). A metà dicembre i sindacati degli inquilini hanno lanciato un appello al governo per avviare una interlocuzione e cercare di pianificare gli interventi più urgenti, ma la loro richiesta è caduta nel vuoto. Dopo il blocco generalizzato attuato a inizio Covid col decreto Sostegni il governo «per evitare ingorghi» ha progressivamente allentato il blocco introducendo tre finestre: 31 luglio 2021 per gli sfratti relativi a morosità precedenti al 28 febbraio 2020, primo ottobre per le istanze avviate tra il 28 febbraio ed il 30 settembre 2020 e 31 dicembre per le richieste più recenti. 

avviso di sfratto

 

Gli ultimi dati ufficiali sugli sfratti risalgono a 2019 quando si contavano 32.500 provvedimenti esecutivi emessi: 1.840 a Torino e provincia e 3.031 in tutto il Piemonte, 874 a Milano e 3.868 in Lombardia, 2.015 in Veneto, 632 in Friuli Venezia Giulia, 2179 in Liguria (704 a Genova, 930 a Imperia e 382 a Savona), 3.086 in Emilia Romagna, 4.841 a Roma e 5.512 nel Lazio, e ancora 2.029 a Napoli, 1.187 a Bari e 889 a Palermo. 

 

Blocco Sfratti

«A fronte della marea di sfratti che rischia di travolgere migliaia di famiglie nella legge di Bilancio non è stato previsto praticamente nulla, e nel Pnrr manca l'indicazione politica per l'incremento di alloggi popolari, gli unici che potrebbero rispondere alle esigenze delle famiglie ormai ridotte allo stremo e impossibilitate a reperire un alloggio sul libero mercato» lamentano i sindacati, secondo i quali «il dramma della sofferenza abitativa in Italia è reale e non può essere lasciata a una sorta di conflitto tra inquilini e proprietari. Latitano le istituzioni, a cominciare dallo Stato e dalle Regioni, che hanno prima di chiunque altro il compito di realizzare una politica sociale della casa». 

 

Blocco Sfratti

A Roma, dove entro l'estate si prevedono 4 mila sfratti esecutivi, la situazione è particolarmente delicata. Per oggi è previsto un incontro convocato dal nuovo assessore alle Politiche abitative Tobia Zevi. La Caritas chiederà altri sei mesi di moratoria e già si annuncia battaglia con le associazioni dei proprietari.