SIAMO DIVENTATI COME UN PAESE AFRICANO: IL 5% DEI RICCONI ITALIANI POSSIEDE IL 40% DELLA RICCHEZZA - I 14 ‘PAPERONI’, DA BERLUSCONI A FERRERO DA DEL VECCHIO A GIORGIO ARMANI, HANNO PATRIMONI PER UN TOTALE DI 107 MILIARDI - DAL 1988 IL REDDITO PRO-CAPITE È AUMENTATO DI 220 MILIARDI DI DOLLARI MA QUASI LA METÀ DELL'INCREMENTO (IL 45%) È FINITO AI PIÙ RICCHI

-

Condividi questo articolo


michele morselli giorgio armani michele morselli giorgio armani

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

Anche in Italia i ricchi sono sempre più ricchi e la forbice tra chi sta meglio e le fasce meno abbienti della popolazione si allarga ogni anno di più. Anche la nostra è infatti un' economia profondamente diseguale: da noi, infatti, secondo l' ultimo rapporto Oxfam «Ricompensare il lavoro, non la ricchezza» lanciato alla vigilia del meeting annuale di Davos, i 14 italiani più ricchi (da Giovanni Ferrero a Leonardo Del Vecchio, Berlusconi, Armani e tutti gli altri) possiedono beni per un ammontare di 107 miliardi di dollari, cifra che corrisponde al 30% di quello che detiene tutta la popolazione più povera.

 

A livello europeo il nostro Paese risulta 20esimo su 28 Paesi per il livello di disuguaglianza nei redditi individuali. Anche da noi la distribuzione della ricchezza netta nazionale ( 10.853 miliardi di dollari) è alquanto variegata. Il 20% più ricco detiene infatti oltre il 66% della ricchezza nazionale ed un altro 20% il 18,8%, lasciando così al 60% più povero degli italiani appena il 14,8% della ricchezza nazionale.

giovanni ferrero giovanni ferrero

 

Più si sale nella scala sociale e più le differenze aumentano: il 5% dei ricchi possiede il 40% della ricchezza nazionale, ossia 44 volte quella del 30% più povero. Rapporto che sale a 240 volte se si confronta lo stato patrimoniale netto dell' 1% più ricco degli italiani che detiene il 21,5% delle ricchezze. Nel 2015, rileva Oxfam, il 20% più povero in termini di reddito dei nostri connazionali disponeva solo del 6,3% del reddito contro il 40% posseduto dal 20% più ricco.

 

REDDITO PRO-CAPITE

leonardo del vecchio leonardo del vecchio

Lo scenario non cambia se si prende in considerazione il reddito disponibile pro-capite nazionale: in Italia dal 1988 in poi, è aumentato di 220 miliardi di dollari ma quasi la metà dell' incremento (il 45%) è finito alla fetta più ricca degli italiani. In pratica il 10% più ricco della popolazione ha accumulato un incremento di reddito superiore a quello della metà più povera, che nell' arco oltre 20 anni ha ottenuto solamente un aumento dell' 1%, ovvero 4 dollari pro-capite in più l' anno.

 

Se si alza lo sguardo allo scenario mondiale, dove ogni due giorni sale alla ribalta un nuovo miliardario e dove nei due terzi dei casi patrimoni tanto cospicui sono più frutto di eredità e di rendite monopolistiche (e quindi di rapporti clientelari) che altro, i divari si fanno ancora più esasperati: l' 1% più ricco della popolazione possiede infatti quanto il restante 99%. E ovviamente si arricchisce sempre di più: l' 82% dell' incremento di ricchezza netta registrato nel mondo tra marzo 2016 e marzo 2017 è andato in tasca a pochi Paperoni mentre al 50% più povero - 3,7 miliardi di persone - non è arrivato nulla.

 

BERLUSCONI IN SARDEGNA FOTO PER STRADA BERLUSCONI IN SARDEGNA FOTO PER STRADA

Lavori precari Oxfam denuncia forti incongruenze soprattutto nel campo del lavoro, sempre più sotto-retribuito, precario e pieno di abusi, a partire dagli Usa dove un giorno da amministratore delegato di una grande corporation vale come un anno di salario di un dipendente.

 

Più in generale il 56% della popolazione mondiale vive con appena 2-10 dollari al giorno e almeno 1 su 3 tra i lavoratori dei Paesi in via di sviluppo vive in condizioni di povertà. «Oggi il 94% degli occupati nei processi produttivi delle maggiori 50 compagnie del mondo è costituito da persone invisibili impiegate in lavori ad alta vulnerabilità senza adeguata protezione - segnala la presidente di Oxfam Italia, Maurizia Iachino -. E un miliardario ogni due giorni non è sintomo di un' economia fiorente se a pagarne il prezzo sono le fasce più povere dell' umanità».

BERLUSCONI IN SARDEGNA FOTO PER STRADA BERLUSCONI IN SARDEGNA FOTO PER STRADA

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…