SPEGNETE IL FORNELLO! – IL PREMIO NOBEL GIORGIO PARISI RICICCIA LA VECCHIA STORIA DELLA COTTURA A FUOCO SPENTO DELLA PASTA, PER COMBATTERE IL CARO ENERGIA – IL CHIMICO DARIO BRESSANINI DA ANNI LA PROPONE: “NON È L'EBOLLIZIONE DELL'ACQUA A CUOCERE MA SEMPLICEMENTE LA TEMPERATURA”. MA SE È UGUALE PERCHÉ NESSUNO LO FA? SOLO PER “TRADIZIONE”? E SOPRATTUTTO, QUANTO MAI SI POTRÀ RISPARMIARE? “NON È CHE SI DIMEZZI LA BOLLETTA. IL RISPARMIO CHE PUÒ ESSERE MODERATO, MA SE UNA COSA È INUTILE NON SI DEVE FARE” – LE ALTERNATIVE: IL BOLLITORE OPPURE (TENETEVI FORTE) IL MICROONDE!

-


 

Da www.lastampa.it

 

il post di giorgio parisi sulla cottura della pasta a fuoco spento

Per tagliare le bollette impazzite, le famiglie sembrano sempre più pronte a tutto. Anche a mettere in discussione la ricetta per cuocere la pasta tramandata da generazioni. Si torna a parlare così della cottura senza fuoco, che prevede di spegnere il fornello una volta buttati gli spaghetti o le penne, complice un post su condiviso Facebook dal premio Nobel della Fisica, Giorgio Parisi.

 

«Relata refero», mette le mani avanti Parisi, spiegando di riferire solo cose riportate da altri. Ma il sistema funziona, garantisce il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini: «Ora ne parlano tutti, soprattutto su Twitter e su Facebook perché ne ha parlato Parisi, il premio Nobel, e ha raggiunto un pubblico che non aveva mai raggiunto prima, ma non è una cosa nuova.

 

E non l'ho inventata io, si sa da 200 anni che non è l'ebollizione dell'acqua, il vedere le bolle, a cuocere ma semplicemente la temperatura dell'acqua che trasferisce calore alla pasta, al riso bollito o a un uovo sodo. E' una cosa che stupisce molto perché noi, per tradizione, siamo sempre stati abituati a mantenere l'ebollizione, addirittura non usare il coperchio».

 

Il metodo

dario bressanini e la cottura della pasta a fuoco spento 1

Come spiegato da Bressanini, «non è l'ebollizione dell'acqua a cuocere ma semplicemente la temperatura».  Il metodo della pasta senza fuoco prevede quindi di far bollire l'acqua, mettere il sale, buttare la pasta quando è il momento, mescolare, aspettare che torni l'ebollizione e poi spegnere il fuoco. Chiudere bene con il coperchio e non riaprirlo fino al termine del tempo di cottura, che può essere allungato di un minuto. E il piatto è servito.

 

Il risparmio

cottura pasta a fuoco spento

Ma quanto è il risparmio? «È una cosa che periodicamente risalta fuori», commenta Bressanini, «adesso perché c'è la crisi e il prezzo del gas è andato alle stelle». Ma «secondo me – prosegue –, quando i prezzi si riabbasseranno, spero presto, molte persone se lo dimenticheranno perché l'abitudine è dura a morire».

 

cottura pasta a fuoco spento

Sul risparmio economico «non è che si dimezzi la bolletta – sottolinea –. Il risparmio che può essere moderato, poco o tanto, a seconda della situazione, ma se una cosa è inutile non si deve fare». Per risparmiare qualcosa in più, lo scienziato indica altri possibili accorgimenti: dall’usare un bollitore a - e qui siamo in odore di "eresia", come riconosce - riscaldare l'acqua con il microonde. Anche in questi casi poi bisogna mettere l'acqua in una pentola, riportarla all'ebollizione e salarla, quindi buttare la pasta, mescolare e chiudere con il coperchio fino al momento di scolare.

 

La stima dei Pastai italiani di Unione Italiana Food

dario bressanini e la cottura della pasta a fuoco spento 3

Una stima di quale possa essere il risparmio con questi trucchi è stata fatta da Pastai italiani di Unione Italiana Food. Lo studio parla di "cottura passiva", a fuoco spento e con il coperchio dopo i primi 2 minuti di cottura tradizionale, e calcola un risparmio di energia e emissioni di CO2 fino al 47%.

 

Secondo l'associazione, questo metodo è adottato solo da un italiano su 10, mentre avrebbero preso piede le sane abitudini di usare meno acqua, 700 millilitri ogni 100 grammi (come farebbe uno su quattro) e mettere sempre il coperchio (lo farebbero nove su dieci).

 

cottura pasta a fuoco spento

L'importanza di questo ultimo aspetto è sottolineata anche da Parisi che scrive su Facebook, condividendo un post di Alessandro Busiri Vici: «La cosa più importante è tenere il coperchio sempre, il calore si perde moltissimo per evaporazione. Dopo che bolle la pasta io metto il gas al minimo, minimo, in maniera che bolla bassissimo senza consumare gas». «Si può anche provare a spegnere», aggiunge il Nobel, «ovviamente in questo modo si consuma ancora di meno e penso che la pasta si cuocia lo stesso. In fondo la pasta si cuoce bene anche in montagna con l'acqua che bolle a 90 gradi. Il coperchio è fondamentale».

dario bressanini e la cottura della pasta a fuoco spento 2