LA STRAGE IN LOMBARDIA A CAUSA DEL COVID SI POTEVA EVITARE? - LA RELAZIONE DI ANDREA CRISANTI, SUPERCONSULENTE DEI PM, SOSTIENE CHE IMPONENDO IL LOCKDOWN IL 27 FEBBRAIO 2020 SI SAREBBERO EVITATI 4.148 MORTI - LA MANCATA ISTITUZIONE DELLA ZONA ROSSA E LA VICENDA DELL'OSPEDALE DI ALZANO, PRIMO EPICENTRO DEL CONTAGIO: IL PRONTO SOCCORSO FU CHIUSO E INSPIEGABILMENTE RIAPERTO NEL GIRO DI POCHE ORE DOMENICA 23 FEBBRAIO 2020, DOPO LA SCOPERTA DEL PRIMO CASO DI COVID - DA QUEL MOMENTO IN AVANTI, NONOSTANTE NEI REPARTI SI CONTASSERO UN CENTINAIO DI PERSONE INFETTE TRA PAZIENTI E PERSONALE SANITARIO, NON FU ADOTTATO ALCUN PROVVEDIMENTO…

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Estratto dell’articolo di Monica Serra per “la Stampa”

 

Esercito a Nembro marzo 2020

C'è un'immagine simbolo di che cosa è stata la pandemia nella provincia di Bergamo, che l'Italia intera non può dimenticare. Quella dei furgoni militari incolonnati, uno dietro l'altro, che portavano via le bare delle vittime del Covid […] Era il 28 marzo del 2020. Quando ci si rese conto di che cosa stava accadendo era già troppo tardi. Nove giorni dopo, il 6 aprile, l'aggiunta Maria Cristina Rota, all'epoca reggente della procura […] decise di aprire d'ufficio il fascicolo d'inchiesta che ha riscritto la storia di quei giorni. Lo definì, senza girare attorno alle parole, «un atto dovuto». […]

 

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[…] 150 esposti presentati tra il giugno e l'ottobre del 2020 alla stessa procura. Il filo conduttore […] era quello della «inerzia assoluta che ha provocato un incendio di proporzioni devastanti in Valle Seriana» da parte di governo e Regione Lombardia rispetto alla decisione di chiudere Nembro e Alzano, i due comuni dove il virus già imperversava. Come a Codogno e negli altri paesi del Lodigiano, dove però i confini erano già stati sigillati, mentre in provincia di Bergamo alla decisione si arrivò solo l'8 marzo, con il resto del Paese.

Val Seriana

 

La difficoltà maggiore di un'inchiesta, che portò presto i magistrati a Roma, per gli ascolti eccellenti dell'allora premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Salute, Roberto Speranza, era l'ipotesi di reato: epidemia colposa. Un'accusa nell'ambito della quale, anche a causa di una precedente pronuncia della Cassazione, è difficile dimostrare l'esistenza del nesso causale tra i decessi e la diffusione della pandemia. […]

 

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Tre i piani su cui, nei tre anni di accertamenti serrati che hanno portato al provvedimento di ieri, si sono mossi i magistrati. Quello locale, sulla gestione dell'ospedale di Alzano nel febbraio del 2020; quello nazionale, sulla mancata istituzione della zona rossa nella Bergamasca; quello mondiale, che è arrivato a lambire l'Oms.

 

Centrale nelle indagini è stato anche il mancato aggiornamento e la mancata applicazione del piano pandemico, fermo al 2006, sia a livello nazionale che regionale […] probabilmente non sarebbero riusciti ad arginare del tutta la diffusione del contagio, ma avrebbero previsto misure di contenimento almeno in grado di frenare il virus: mascherine, percorsi sicuri, tamponi. In quei giorni difficili mancava ogni cosa a Bergamo, in Lombardia, in Italia.

Esercito a Nembro marzo 2020 3

 

C'era poi la vicenda dell'ospedale di Alzano, stretto tra Bergamo e Nembro, primo epicentro del contagio. Gli accertamenti non si sono concentrati tanto sulla chiusura e poi riapertura del pronto soccorso, nel giro di poche ore domenica 23 febbraio del 2020, dopo la scoperta del primo caso di Covid. Ma, soprattutto, sul fatto che da quel momento in avanti, nonostante nei reparti si contassero un centinaio di persone infette tra pazienti e personale sanitario, non fu adottato alcun provvedimento.

 

ospedale pesenti fenaroli di alzano lombardo

E ancora, sulla mancata istituzione della zona rossa, sentito direttamente a Palazzo Chigi, a giugno del 2020, Giuseppe Conte dichiarò di essere stato informato solo il 5 marzo della situazione di Bergamo. Ma le indagini avrebbero dimostrato che l'allora premier, nel corso di una riunione blindata, di cui non fu redatto alcun verbale, era già stato messo al corrente di tutto almeno due giorni prima. La superconsulenza affidata dalla procura di Bergamo al professore Andrea Crisanti, oggi senatore del Pd, mette nero su bianco il numero delle vite che si sarebbero potute salvare. Se la zona rossa fosse stata istituita il 27 febbraio, ci sarebbero state 4. 148 vittime in meno. Il 3 marzo, invece, 2. 659. In una provincia in cui, solo tra la fine di febbraio e l'aprile del 2020, venne registrato un eccesso di mortalità di 6. 200 persone rispetto agli anni precedenti.

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