IL "TESORO" DELLA FONTANA DI TREVI – LA TRADIZIONE DEL LANCIO DELLA MONETINA SOPRAVVIVE ALLA CRISI E L’INCASSO DELLA VASCA BAROCCA SALE A 1,4 MILIONI (PIU’ DI 4 MUSEI) – TRA LE MONETE PIU’ LANCIATE IN AUMENTO IL DOLLARO AUSTRALIANO - LA CARITAS DESTINA IL TESORO A PROGETTI DI SOLIDARIETÀ - VIDEO - -

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FONTANA DI TREVI FONTANA DI TREVI

 

Laura Mari per la Repubblica-Roma

 

SPALLE rivolte al monumento, braccio destro in alto, una spinta decisa e splash. Tutto intorno, applausi, selfie, abbracci. Il fascino di un vecchio rito sopravvive alle mode e il lancio della monetina nell' acqua della Fontana di Trevi continua a essere un richiamo per milioni di turisti. Una tradizione che, secondo la credenza popolare, permette di esprimere un desiderio, come quello di tornare a Roma.

 

Ma oggi accanto ai centesimi di rame della Comunità europea nella vasca della fontana vengono raccolti anche ex voto di ogni tipo.

 

«Abbiamo trovato nell' acqua molte medagliette con l' immagine di Padre Pio, di Papa Francesco e della Vergine Maria. E poi fiches di plastica, due dentiere, braccialetti, chiavi, piccoli lucchetti e tantissimi occhiali da sole», si legge nel report della Caritas, l' associazione a cui vengono destinate le monete.

 

Il tesoro della fontana di Trevi, protagonista anche del film "Totò truffa '62", restano comunque gli spiccioli di tutto il mondo. E non si tratta di spiccioli. Nel 2016 il ricavato è stato di un milione e quattrocentomila euro, con un aumento di oltre centomila euro rispetto al 2013.

FONTANA DI TREVI FONTANA DI TREVI

 

A quell' anno, infatti, risale l' ultimo report della Caritas prima della chiusura del monumento per i lavori di restauro finanziati dalla maison Fendi. «Euro, dollari e yen giapponesi sono le monete più lanciate - raccontano dall' associazione - ma nell' ultimo anno c' è stato un notevole incremento di dollari australiani». Così il botteghino nella vasca raggiunge un importo totale, a fine anno, superiore addirittura all' incasso di un museo di media importanza di Roma.

 

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Ad esempio, il Museo nazionale romano (che si compone di quattro sedi: Palazzo Altemps, Terme di Diocleziano, Crypta Balbi e Palazzo Massimo), in dodici mesi guadagna un milione e centomila euro, ovvero 300mila euro in meno del ricavato della fontana di Trevi.

 

L' obolo della fontana barocca viene destinata dalla Caritas, per il 27%, per finanziare l' Emporio della Solidarietà, il primo supermercato gratuito in Italia per le famiglie in difficoltà. Il 32% dei fondi, invece, viene impiegato per i servizi di inserimento sociale, l' otto per cento per le mense e il 31% per i servizi di accoglienza. «Dal bello di Roma nasce il bene - commenta monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas capitolina - Insieme alle sue bellezze la capitale del cattolicesimo riesce così ad esportare nel mondo la cultura della solidarietà».

 

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