Giacomo Amadori per “la Verità”
«Mejo di Beautiful» scriverebbe il sito Dagospia. Infatti la storia della lite con strascichi giudiziari tra il sostituto procuratore generale della Cassazione, Mario Fresa, e la moglie brasiliana, Sarah Urbanetz, ha un nuovo capitolo. I due sono tornati a vivere nella stessa casa, dopo che l' 11 marzo la donna ha denunciato il marito per lesioni e aveva lasciato il tetto coniugale per rifugiarsi dalla madre a a Viterbo. A testimonianza di questa riappacificazione, pubblichiamo, con l' autorizzazione dei protagonisti, le foto che li ritraggono insieme in occasione dell' ultimo San Valentino, e all' inaugurazione dell' anno giudiziario.
mario fresa con la mogiie sarah - inaugurazione dell'anno giudiziario
La prima immagine è da veri piccioncini, cheek to cheek. In essa Fresa è sorridente e rilassato a fianco della ragazza che nell' immagine mostra persino meno dei suoi 32 anni (lui ne ha 27 di più). Nella seconda invece, ambientata nell' austera biblioteca della Cassazione, la toga indossa l' ermellino delle occasioni ufficiali, mentre la prosperosa compagna lo abbraccia, fasciata in un vestitino nero che, nonostante il paludato evento, lascia nude le ginocchia. Sembra lontana l' estate del 2019, quando la ragazza era stata costretta dal marito a rinchiudersi in un centro Mességué per i troppi chili accumulati in gravidanza («Il mio compagno mi recava continue offese a causa del mio peso che all' epoca risultava essere di circa 103 chilogrammi, tanto che ero costretta mangiare di nascosto» ha dichiarato la giovane ai poliziotti).
Qualche mese dopo, nei due scatti che pubblichiamo, la donna sembra tornata in forma e la coppia dà l' impressione di un certo affiatamento. Non lascia certo immaginare (ma a volte l' apparenza inganna) il temporale che sarebbe scoppiato sulle loro teste da lì a poco. Ieri, in un comunicato congiunto, gli avvocati Antonio Villani e Alessandra Savoca, difensori dei due coniugi, hanno annunciato che martedì «la moglie del consigliere Mario Fresa è rientrata volontariamente presso la propria abitazione, unitamente al figlioletto di due anni della coppia. I coniugi hanno avviato un percorso comune a salvaguardia dell' unità ed armonia familiare nell' interesse specifico anche del minore».
MARIO FRESA CON LA MOGLIE SARAH
L' 11 marzo la Urbanetz aveva lasciato il tetto coniugale dopo una lite con il marito. Lo stesso giorno la donna, accompagnata dalla presidente dell' associazione Oltre lo sguardo, Elena Improta, e da una vicina ed compagna di scuola di Fresa, Emanuela M., aveva sporto denuncia contro il marito. Da allora i due hanno mantenuto i contatti e due giorni fa c' è stato il ricongiungimento.
Ovviamente il procedimento penale innescato dalla denuncia e affidato al pm Pantaleo Polifemo procederà d' ufficio come prevede il cosiddetto codice rosso, la nuova legislazione approvata nel 2019 a tutela delle vittime di violenza domestica. Infatti l' iter non viene interrotto neanche da un eventuale remissione della querela (che la Urbanetz sembra intenzionata a fare), tenendo in considerazione la condizione di debolezza di alcune donne che spesso sono costrette a ritornare sui propri passi per mancanza di reddito o sudditanza psicologica.
La difesa di Fresa esclude con decisione che ci troviamo di fronte a uno di questi casi e respinge anche le accuse formalizzate dalla Urbanetz nella sua denuncia, in particolare quelle relative a una presunta predisposizione dell' uomo a esercitare violenza nei confronti delle donne del suo nucleo famigliare, passato e presente (l' uomo ha un' ex moglie e due figlie).
Il magistrato, che in queste righe parla per bocca del suo avvocato (la consorte non ha voluto invece rilasciare dichiarazioni), ridimensiona i fatti per come sono stati raccontati sino a oggi: «Ancora una volta», precisa Villani, «con una prassi ormai costante, il mio assistito ha appreso dalla carta stampata notizie, frammenti pare di atti giudiziari, particolari inverosimili e racconti di terze persone non si sa bene a quale titolo resi e riportati, di quello che doveva rimanere un "incidente domestico", perché tale è stato, con dinamiche ancora tutte da accertare».
Per la difesa il colpo al viso («un urto allo zigomo») sarebbe stato fortuito: al momento dell' impatto Fresa stava cercando di togliere dalla mano della compagna il proprio cellulare, dispositivo che la donna stava compulsando in un attacco di gelosia, dopo aver sentito il proprio compagno parlare con un' altra donna al telefono. Va detto che la Urbanetz nella sua ricostruzione ufficiale ha offerto un' altra versione: «Mario mi sferrava un pugno all' altezza della tempia, cagionandomi un vistoso ematoma con rigonfiamento all' altezza dell' arcata sopraccigliare». La brasiliana a riprova di ciò ha anche consegnato alle autorità un autoscatto dove compare con l' occhio sinistro pesto. Nel referto del pronto soccorso, dove Sarah è giunta in codice arancio, l' anamnesi parla di «trauma della regione frontale ed orbitaria destra, trauma regione zigomatica e trauma arto superiore destro e sinistro». Alla fine la giovane ha ricevuto una prognosi di sette giorni non essendo state evidenziate fratture.
Nel comunicato dell' avvocato Villani si annuncia anche azioni legali nei confronti di chi ha avrebbe «cavalcato» questa brutta storia: «Nel massimo rispetto del lavoro in atto di verifica da parte della Procura della Repubblica di Roma, unica autorità legittimata, il consigliere Fresa riserva sin da ora e mio tramite ogni azione legale, a tutela della propria immagine e del proprio decoro umano e professionale, contro chiunque abbia utilizzato una vicenda dolorosa di assoluto carattere familiare e, come tale, privata e personale a meri fini di pubblicità o visibilità e/o, cosa ancor più grave, per reconditi scopi tutti da accertare nelle sedi opportune».
La Improta, nei giorni scorsi, con La Verità, aveva rivelato che Fresa, davanti a lei, avrebbe giustificato il suo atteggiamento aggressivo nei confronti della compagna con una fragilità psicologica collegata alla propria zoppìa. Una dichiarazione che ha indispettito la difesa: «I riferimenti alla disabilità del dottor Fresa sono intollerabili e le indebite valutazioni in ambito professionale tali da ingenerare nei lettori una perdita di credibilità per chi ha, invece, dedicato anni di profonda passione ed abnegazione alla magistratura, con risultati peraltro sotto gli occhi di tutti».
La Improta accoglie così la notizia del ritorno a casa della giovane carioca: «Ognuno è padrone della sua vita, da donna e madre e da cittadina impegnata a favore dei diritti civili ho risposto al "grido di aiuto" della signora. Il mio compito è finito lì, abbiamo più volte chiesto alla signora Sarah se era sicura di quello che stesse facendo è più di una volta lei anche di fronte a lui ha dichiarato che se lui le avesse concesso serenamente la separazione non sarebbero giunti a tutto questo».
In attesa del (quasi) lieto fine di martedì Fresa, per venti giorni senza famiglia, ha continuato a svolgere il quotidiano lavoro giurisdizionale dalla sua bella casa del quartiere Trieste, a causa del coronavirus.
L' avvocato di Fresa ricorda anche che «per il profondo rispetto della toga che indossa, si è autosospeso immediatamente dalla sola funzione requirente disciplinare svolta presso la Procura generale della Corte di Cassazione e si è dimesso dal Consiglio direttivo della stessa Corte di Cassazione». Uno stop alla carriera che la moglie, che su Youtube è protagonista di un canale di ricette brasiliane, potrà provare a fare dimenticare con qualcuna delle sue specialità. A partire dalla caipirinha che insegna a preparare in un lungo e colorato video.