1- VI RICORDATE NICHI VENDOLA GRAN CANDIDATO A PRENDERE LE REDINI DELLA SINISTRA UNITA CONTRO IL PUZZONE DI ARCORE, ALLA FACCIA DI BERSANI E IN CULO A D’ALEMA? BENE, DIMENTICATELO: ARRIVANO I PM E I DALEMIANI STAPPANO LO CHAMPAGNE - 2- BASTA LEGGERE QUESTA INTERCETTAZIONE TRA VENDOLA E TEDESCO PER CAPIRE CHE PER NICHI LA FESTA è FINITA. SOTTOLINEA IL GIP: \"LA PRASSI POLITICA DELLO SPOIL SYSTEM CHE ERA DI FATTO TALMENTE IMPERANTE NELLA SANITÀ REGIONALE DA INDURRE IL GOVERNATORE VENDOLA, PUR DI SOSTENERE ALLA NOMINA DI DIRETTORE GENERALE UN SUO PROTETTO, ADDIRITTURA A PRETENDERE IL CAMBIAMENTO DELLA LEGGE PER SUPERARE CON UNA NUOVA LEGGE AD USUM DELPHINI, GLI OSTACOLI CHE LA NORMA FRAPPONEVA ALLA NOMINA\". TEDESCO: \"QUELLO NON HA I REQUISITI (…)». VENDOLA: \"OH MADONNA SANTA, PORCA MISERIA, LA LEGGE NON LA POSSIAMO MODIFICARE?\"... -

Condividi questo articolo


1- \"LA LEGGE NON LA POSSIAMO MODIFICARE?\"
Gian Marco Chiocci, Massimo Malpica per Il Giornale

AlbertoAlberto Tedesco

Manette a chi ha allungato le mani sul business-sanità. L\'indecorosa fine del «sistema Pd» in Puglia, ma anche una brutale censura per tutto il centrosinistra nella regione pugliese, sono sancite dal gip di Bari. Che ieri ha chiesto l\'arresto dell\'ex assessore regionale alla sanità, Alberto Tedesco, subito promosso senatore del Partito democratico ai primi sentori di una rovinosa inchiesta in suo danno.

E in danno del suo partito, oltre che dell\'ex capo di gabinetto, Mario Malcangi, del direttore generale della Asl di Lecce e di imprenditori vari, spediti ai domiciliari a margine di un procedimento sulla malagestione della sanità (nomine di manager, appalti, concorsi, appoggi elettorali, etc) ricco di intercettazioni e approfondimenti anche nei confronti dell\'attività del sindaco di Bari Michele Emiliano e del governatore («inindagabile» per sua stessa definizione, eppure ancora indagato nonostante la richiesta di archiviazione della procura) Nichi Vendola, il cui poliziotto caposcorta è finito ai domiciliari.

VendolaVendola e Paolo Albanese

Le misure di custodia cautelare potevano essere molte di più, ma il gip Giuseppe De Benedictis ha rigettato una quindicina di richieste cautelari avanzate dai pm Desirée Di Geronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone. Le accuse di questo nuovo tsunami giudiziario, parallelo al filone intrapreso intercettando Giampaolo Tarantini (quello del caso D\'Addario), «già in rapporti di partnership con Giuseppe Tedesco, figlio di Alberto» vanno dalla turbativa d\'asta alla corruzione, dalla concussione all\'abuso d\'ufficio, fino alla frode in pubbliche forniture.

Tra gli indagati anche il genero di Tedesco, Elio Rubino, e il capogruppo regionale del Pd Antonio Decaro, accusato d\'aver «interferito presso Tedesco al fine di ottenere il suo autorevole intervento al fine di aiutare un candidato che si era presentato al concorso» all\'Arpa. E anche se il gip ha «tagliato» il reato dell\'associazione per delinquere, lo ha fatto in modo poco lusinghiero, confermando che l\'indagine «ha portato alla luce l\'esistenza di un collaudato sistema criminale, stabilmente radicato nei vertici politico-amministrativi della Sanità regionale. Un sistema incentrato su logiche affaristiche e clientelari».

EMILIANO E IL «SOTTOSISTEMA»
Il gip rimarca «l\'importanza strategica duplice (sia economica che politica)» dell\'assessorato di Tedesco, utilizzando una telefonata tra lo stesso ex assessore e il sindaco di Bari, Michele Emiliano, all\'epoca segretario regionale del Pd. I due, nel 2008, parlano delle voci che indicavano un cambio in vista, con la nomina da parte di Vendola del manager Lea Cosentino (indagata in un altro procedimento) al posto di Tedesco, e intravedono un tentativo di sottrarre al Pd quel posto strategico.

congressocongresso italia dei valori bersani e vendola jpeg

Tedesco: «No questa cosa lui (Vendola, ndr) se l\'è completamente rimangiata». Emiliano: «Ma niente! Secondo me questa è un\'operazione tutta politica, perché lui dice io, in questa maniera mi impadronisco del sottosistema e, ovviamente, nelle prossime elezioni, l\'assessorato anziché stare in mano al Pd sta in mano a me».

CONFLITTO «NOTO AI VERTICI»
Tedesco venne «processato» dall\'opposizione in un consiglio regionale incentrato sul suo conflitto d\'interessi, ma Vendola lo confermò comunque nell\'incarico. Eppure, scrive il gip, «gli interessi personali e familiari del Tedesco nel settore della sanità pubblica erano ben conosciuti dagli stessi vertici della regione Puglia che non erano tuttavia mai intervenuti per recidere tali cointeressenze».

Solo con l\'interrogazione, ironizza il gip, i «vertici» «improvvisamente» si «rendevano conto» di tale «incredibile situazione». Ipotizzando di sostituire l\'assessore con un\'altra persona «peraltro scelta esclusivamente in base alla sua fedeltà nei confronti del governatore».

DALEMADALEMA VENDOLA

I DUE PESI DEL GOVERNATORE
Vendola dovrebbe leggersi la nota del gip (pagina 128). Lì, relativamente alla sostituzione del direttore sanitario della Asl di Lecce, Franco Sanapo, voluta da Tedesco tramite appunto il direttore generale Scoditti e con il placet di Vendola, il giudice ricorda che il governatore per quell\'episodio è stato indagato, e che la procura ne ha chiesto l\'archiviazione (allo stato, dopo mesi, non ancora concessa da un altro gip) ritenendo quella rimozione «illegittima ma non criminosa».

Ma il gip rimarca come alla luce proprio della richiesta (tradotta in ordinanza per gli altri) suoi coindagati, «una medesima condotta di più persone è stata valutata in modo diametralmente opposto sulla base di una valutazione psicologica diversa operata dalla procura».

NICHI «AD PERSONAM»
Un\'intercettazione tra Vendola e Tedesco, insiste il gip, sottolinea «la prassi politica dello spoil system che era di fatto talmente imperante nella sanità regionale da indurre il governatore Vendola, pur di sostenere alla nomina di direttore generale un suo protetto, addirittura a pretendere il cambiamento della legge per superare con una nuova legge ad usum delphini, gli ostacoli che la norma frapponeva alla nomina». Tedesco:«Quello non ha i requisiti (...)». Vendola: «Oh madonna santa, porca miseria, la legge non la possiamo modificare?».

vendolavendola emiliano

IL PIZZINO PER IL CONCORSO
Nel favorire per un concorso all\'Arpa il candidato legato al consigliere Pd Decaro, Tedesco si autodefinisce «uomo dei pizzini», parla col presidente della commissione esaminatrice dell\'Arpa, Marco De Nicolò, e gli consegna un biglietto col nome del candidato, Sabino Annoscia. Una microspia registra: Tedesco: «Sono diventato l\'uomo dei pizzini». De Nicolò: «Mi hai portato... ah, i pizzini, ah». T: «Sì, siccome al telefono nessuno vuole parlare più (...) poi leggiti con calma questa cosa». Più avanti, ancora Tedesco implorerà il direttore per far vincere il candidato, che aveva ottenuto un punteggio basso alla prima prova. Alle rimostranze di De Nicolò («Ci vuole un miracolo») Tedesco taglia corto: «Bisogna farlo (...) trova la maniera, ti prego».

IL SENATORE E LA FAMIGLIA Il gip è certo: anche se Tedesco non è più assessore, quale senatore, può a tutt\'oggi esercitare sul tessuto politico e amministrativo, sia a livello locale che nazionale, le medesime condotte illecite realizzate nel tempo in cui era ai vertici della sanità regionale». Rapporti stabili con politici locali, imprenditori della sanità, funzionari Asl.

ANNAANNA FINOCCHIARO

Da oggi Tedesco può esercitare ancora meglio il suo potere locale «forte del prestigio munus publicum di senatore», carica «idonea a garantire, in via strumentale, la prosecuzione degli affari illeciti nel campo delle gestione sanitaria da parte del gruppo di potere». C\'è poi la circostanza definita «dirimente» dal gip «che i figli e altri congiunti del senatore Tedesco erano e sono tuttora imprenditori nel mondo della sanità regionale, per cui basterebbe solo questo elemento a dimostrare, oggi, il persistente interesse dell\'indagato alle vicende vitali di questo vitale settore».

2- IMBARAZZO TRA I DEMOCRATICI - «NON CI SARANNO SCUDI PROTETTIVI»...
Da \"La Stampa\"
- La richiesta di custodia cautelare del senatore Alberto Tedesco torna a scuotere il Pd. Ancor più, stavolta, rispetto al 2009 quando l\'ex assessore della giunta Vendola divenne senatore (primo dei non eletti e già sotto inchiesta) prendendo il posto dell\'ex ministro Paolo De Castro fresco di successo alle Europee. All\'epoca la vicenda piombò sulla testa del segretario, Dario Franceschini.

Da una parte la capogruppo Anna Finocchiaro, «non mi piacerebbe averlo nel mio gruppo», dall\'altra il suo vice Nicola Latorre, «quando si porrà la questione, ne discuteremo». Il nodo, ora, è giunto al pettine. Con tutto l\'imbarazzo che ne deriva. Sarà un sì, per coerenza alle decisioni assunte nei confronti di casi analoghi nel Pdl, o un no. Casson sostiene «anche se ci sarà un\'indicazione del gruppo, la giunta deciderà autonomamente», Rosi Bindi spiega, che «l\'autorizzazione a procedere, anche l\'arresto, non può essere considerato uno scudo protettivo».

3- LE NOMINE ASL DI NICHI \"QUELLO NON È IDONEO? CAMBIAMO LA LEGGE\"...
Mara Chiarelli e Giuliano Foschini per \"la Repubblica\"

«L´invasività della politica non era una cosa sporadica o una prassi che riguardasse soltanto le nomine dei primariucci. Ma, purtroppo, tutte le decisioni e gli indirizzi di politica sanitaria erano orientati quasi esclusivamente in una prospettiva clientelare». Non usa mezzi termini il giudice Giuseppe De Bendictis nelle 316 pagine di ordinanza di custodia cautelare. Non c´è la cupola, dice, ma come testimonierebbero le intercettazioni telefoniche tanto malaffare.

MASSIMOMASSIMO DALEMA NICOLA LATORRE

VENDOLA E TEDESCO
Il 20 novembre del 2008 il presidente della Regione parla con il suo assessore alla Salute di una nomina per un direttore generale. «Pur di sostenere il suo protetto il Governatore - scrive il gip - pretende il cambiamento della legge per superare, con una nuova ad usum delphini, gli ostacoli che la norma frapponeva alla nomina.
Tedesco: «Quello non ha i requisiti sta come direttore generale, quello che vuoi nominare!».
Vendola: «O Madonna santa, porca miseria la legge non la possiamo modificare? Non possiamo modificare la legge in una delle prossime... «.

I \"RICOTTARI\"
È il 18 novembre 2008 quando Paolo Albanese, il poliziotto della scorta di Vendola, chiama Mario Malcangi, il segretario di Tedesco, avvisandolo che la cognata Roselli, finalmente, è stata preavvisata del trasferimento a Terlizzi dalla dirigente del personale come lui aveva più volta richieste.
Malcangi: «Allora la mandiamo a Terlizzi in oculistica (...) Digli... digli al tuo Presidente che diciamo stanno le persone che sanno... sanno fare i ricottari».
A. «Ma lo so! Mario io lo so... «.
M.: «Tu puoi fare una cosa, se non ti fa schifo..., vai da Marrone, tu lo minacci, tanto tu sei il capo della scorta... «.
A.: «Eh... eh!».

SandroSandro Frisullo e Massimo D\'Alema

M.: «Tanto tu lo puoi minacciare, la pistola c´è l´hai... Gli dici che questa operazione l´abbiamo fatta io e te in due minuti (...) Poi quando mi arrestano mi porti le arance».
A.: «Mario, e che problema c´è!».

I SANTI IN PARADISO
Tedesco è al telefono con l´allora direttore generale della Asl di Bari, Lea Cosentino e parlano di una nomina, accennando alla «cabina di regia» che l´assessore vorrebbe costruire per gestire tutte le scelte. C´è da scegliere un direttore generale in fretta, perché sta per cambiare la legge.
Tedesco: «Enzo lo sistemiamo non ti preoccupare!».
Cosentino: «Ma ce la fate per venerdì?».

Tedesco: «Senti, io gli proporrò di convocare la Giunta per domani!»:
Cosentino: «C´è San Nicola, facciamo una bella cosa!»:
Tedesco: «San Nicola aiuta! Aiuta San Nicola!
Cosentino: «Guarda Alberto per come stiamo combinati soltanto un santo di quella portata!».
Tedesco: «Solo un santo può aiutarci!».

frisullofrisullo vendola

EMILIANO E IL PD
Tedesco è al telefono, nella primavera del 2008, con il sindaco e segretario del Pd, Michele Emiliano.
Tedesco: «Questa cosa lui (ndr, Vendola) se la è completamente rimangiata, nel senso che ha detto... ha detto che non e... che non ci sono novità dal punto di vista diciamo dall´interesse diverso da quello politico, solo che... «.
Emiliano: «Dice che è spezzato un filo ma... dice lui a noi... di fiducia... personale... «.
Tedesco: «E se mi dice su che cosa si è spezzato poi!...».

Emiliano: «Ma niente!... secondo me, questa è una operazione tutta politica, perché lui dice: \"Io, in questa maniera, mi impadronisco del sottosistema e, ovviamente nelle prossime elezioni, l´Assessorato anziché stare in mano al Pd sta in mano a me\", questo è tutto il discorso... o quanto meno sta in mano ad una logica che è diversa da questa...».
Il 5 febbraio del 2008 Tedesco parla con l´attuale assessore Dario Stefano.

NICKINICKI VENDOLA

Tedesco: «Il problema è arrivare a settembre, bisogna ridiscutere tutta una serie di cose perché a me sto fatto di questa invadenza di Frisullo, Loizzo e va beh ragazzi non è possibile che qua ci sia sia... C´è chi mette le mani addosso a tutti, non è possibile».
Stefano: «Alla Asl di Bari c´è uno di Loizzo?».
Tedesco: «La Asl di Bari sta tutta in mano a Loizzo».

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)