AGRICOLTURA & COERENZA - LA SENATRICE A VITA ELENA CATTANEO IERI ERA ‘’LA SEMINATRICE A VITA’’ SPONSOR DEGLI OGM (VEDI ARTICOLO DEL 30 OTTOBRE 2014). UNA VOLTA SCONFITTA SUI VELENI CHIMICI, OGGI LA SCIENZIATA (CHE NON SI OCCUPA DI AGRARIA MA DI MALATTIE NEURODEGENERATIVE) SI DEDICA A SPARARE ONOREVOLI SCIOCCHEZZE SULL’AGRICOLTURA BIODINAMICA, COME SE LA LOBBY BIOTECH NON CONTASSE GIÀ SU UNA NUTRITA SCHIERA DI SCIENZIATI E PUBBLICISTI PER SPARGERE PESTICIDI SUI MEDIA

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ELENA CATTANEO ELENA CATTANEO

 “Vietare la ricerca sugli organismi geneticamente modificati è come censurare la libertà di espressione, si lede un diritto fondamentale”, Elena Cattaneo

 

Luca Fazio per il manifesto - Articolo del 30 ottobre 2014

 

La doppia qualifica della signora Elena Cattaneo è indice di autorevolezza. Per questo risulta irrituale l’attivismo un po’ scomposto di una persona che si sta facendo conoscere all’opinione pubblica nella doppia veste di scienziata e politica solo per sponsorizzare le meraviglie degli Ogm, come se la lobby biotech non contasse già su una nutrita schiera di scienziati e pubblicisti prezzolati per spargere la lieta novella sui media nel disperato tentativo di recuperare un consenso che non ha mai avuto – l’Expo è alle porte e il dibattito si fa sempre più effervescente.

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Si dà il caso che la scienziata Cattaneo (che si occupa con riconosciuta competenza di malattie neurodegenerative) sia anche la più giovane senatrice a vita della Repubblica. Partito democratico.

 

Un ruolo importante. Da scienziata, anche se gli Ogm in agricoltura sono altro rispetto alla genetica applicata in campo medico, Elena Cattaneo è solita argomentare con quella protervia scientista che serve a convincere l’opinione pubblica con informazioni discutibili che non è il caso di confutare, come quando dice che il sistema agricolo italiano soffre perché non apre agli Ogm, o quando sostiene che ci sarebbero migliaia di agricoltori pronti a seminarli. Libera di farlo, come da anni fa il suo più illustre collega Umberto Veronesi.

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La senatrice scrive lettere al Corriere, tiene lezioni su la Repubblica, attacca Vandana Shiva, sembra una blogger militante.

 

Da politica, invece, Elena Cattaneo è ancora più scatenata. Forse troppo, se arriva a fare un’interrogazione al governo solo per rispondere a un’altra interrogazione, che risale addirittura all’anno scorso (a firma Loredana De Petris, senatrice di Sel).

 

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Un’iniziativa inedita per difendere i seminatori di Ogm in Friuli che hanno agito contro la legge e soprattutto per arrogarsi il diritto di chiedere ai ministri competenti se «non ritengano opportuno dare seguito con la massima sollecitudine ai provvedimenti normativi finalizzati ad abrogare le disposizioni incompatibili con la normativa Ue… in materia di emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati».

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Non va tanto per il sottile, la senatrice, la sua missione è chiara: chiedere al governo di aprire agli Ogm, nonostante agricoltori e opinione pubblica siano contrari.

 

La senatrice Loredana De Petris è scandalizzata, e preoccupata. «Da quando è stata nominata – spiega – Elena Cattaneo non fa altro che fare la lobbysta delle multinazionali come Monsanto, ma non pensavo che arrivasse al punto da presentare un’interrogazione per replicare a un’interrogazione, una cosa mai vista. Questa grande pressione generalizzata di cui lei si fa portavoce nelle istituzioni è legata all’Expo ed è pericolosa, per questo spero che ci sia una presa di posizione chiara da parte del governo in materia di Ogm».

 

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Tanto per non perdere slancio, anche ieri la senatrice Cattaneo non ha perso l’occasione di ribadire la sua opinione, diffondendo a mezzo stampa un suo pregevole intervento su una rivista di settore (Assalzoo, mangimistica) che spinge per gli Ogm «Solo da noi la ricerca è vietata. Vorrei capire perché».

 

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Un’altra piccola bugia, che merita una precisazione: sono vietati gli esperimenti in campo aperto perché i semi di Monsanto inquinerebbero i campi vicini. Non c’è bisogno di studiare a Boston, o di farsi nominare senatore a vita, per valutare le conseguenze di questo disguido per i contadini che vogliono continuare a scegliere liberamente semi e produzioni agricole.

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