ARMI SPUNTATE – IL GOVERNO SI È RIMESSO ALL’AULA ALLA CAMERA SULLE MOZIONI PER LE FORNITURE MILITARI ALL’UCRAINA, E IL TERZO POLO SI INCAZZA: “MELONI ESPRIMA UNA LINEA DEL PAESE” – IL “PACI-FINTO” GIUSEPPE CONTE: “PRETENDIAMO UN PASSAGGIO IN AULA. SE IL GOVERNO VUOLE PERORARE QUESTA LINEA GUERRAFONDAIA NON SI NASCONDA, VENGA IN PARLAMENTO A DIRLO, VENGA A METTERCI LA FACCIA”

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GIORGIA MELONI

1 - ARMI UCRAINA, IL GOVERNO SI RIMETTE ALL'AULA. TERZO POLO CRITICO: "ESPRIMA UNA LINEA". CONTE: "BASTA INVIO ARMI, SERVE CONFRONTO PARLAMENTARE"

Da www.repubblica.it

 

Sono cominciate le dichiarazioni di voto alla Camera dei Deputati sulle mozioni riguardanti il conflitto russo-ucraino. Il governo si è rimesso all'Aula alla Camera sulle mozioni relative alla crisi in Ucraina presentate da Italia viva e Azione e su quella del Partito democratico.

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY GNENTOLOGO

Parere favorevole è stato espresso sul documento di maggioranza, contrario invece quello sui documenti presentati dal Movimento 5 stelle e da AVS. Il parere è stato reso all'Assemblea di Montecitorio dal sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli.

 

Il Terzo Polo critico con la decisione dell'esecutivo, chiede di prendere una posizione. "Il governo ha deciso di rimettersi all'Aula sulle nostre mozioni: mi appello al governo perchè esprima una linea del paese in questo Parlamento". Lo dice Ettore Rosato, presidente di Italia Viva. "La mozione del Pd è condivisibile come la nostra, la mozione del M5s non dice quello che i Cinque Stelle dicono. C'è bisogno di tenere unito il paese su questo aspetto particolare. Il governo faccia uno sforzo di attenzione su questo passaggio".

conte putin

 

"Pretendiamo un passaggio nelle Aule parlamentari affinché sia garantito ai cittadini il diritto ad una informazione trasparente. Se il governo vuole perorare questa linea guerrafondaia non si nasconda, venga in Parlamento a dirlo, venga a metterci la faccia non davanti al Movimento cinque stelle, ma davanti agli italiani". Lo ha affermato il presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte.

 

"La retorica delle armi fino alla conquista della pace è retorica oltre ad essere infondata. Occorre oggi un cambio di passo. Avete cercato gli amici di Putin tra i pacifisti quando era ben chiaro dove andarli a trovare, in parte con voi in questo Governo. Putin è un uomo di destra, un nazionalista di destra, i suoi amici è a destra che li dovete cercare, è lì che sono sempre stati. Un cessate il fuoco è l'unica cosa, la retorica della guerra dei valori, che in nome dell'Atlantismo ha sacrificato l'europeismo". Così Nicola Fratoianni, dell'alleanza Verdi Sinistra.

 

GIORGIA MELONI

"Il nostro voto sarà un voto positivo alle mozioni che affrontano, senza infingimenti, il tema vero che abbiamo di fronte oggi: proseguire o no il sostegno militare all'Ucraina nel solco di quanto fatto dal governo precedente. Per noi bisogna proseguire nell'assistenza militare alla resistenza ucraina". Lo ha detto l'esponente di Più Europa, Benedetto Della Vedova.

 

"Stanno bombardando non obiettivi strategici ma condomini e scuole per spezzare il popolo ucraino. Dobbiamo smetteer di inviare armi? - si chiede Ettore Rosato (Iv) - MI sono posto più volte una domanda: ci sembra che Putin stia cercando la pace? Io penso di no. Come si può pensare che l'annessione di un territorio ucraino grande come l'Italia possa configurare un accordo di pace? La storia ci ha dimostrato che cedere a dittatori e violenti non aiuta la pace. Dobbiamo essere consapevoli e chi lo dice deve essere consapevole che smettere di inviare armi all'Ucraina non fa finire la guerra ma fa finire l'Ucraina".

VOLODYMYR ZELENSKY

 

2 - ARMI, IL CENTRODESTRA HA FRETTA MA SUL DECRETO L'INTESA NON C'È

Francesco Boezi per “il Giornale”

 

Il centrodestra ha fretta di prorogare gli effetti della norma che garantisce l'invio di armi all'Ucraina. La scadenza è a breve: 31 dicembre. Per questo, e non per altri motivi, si era pensato a un emendamento che potesse accelerare il processo. Lo stesso emendamento che l'opposizione, almeno quella giallorossa, ha deciso di criticare nell'immediato, chiedendo il ritiro del provvedimento.

 

GUIDO CROSETTO

Sul tavolo però non c'è tanto una questione di «forma» quanto - come premesso - di tempistiche. Il dibattito è proseguito in una giornata in cui l'ambasciata russa nel Belpaese ha peraltro postato una foto di un mezzo militare distrutto, annotando quanto segue: «Made in Italy. L'auto blindata Lince MLV consegnata all'esercito ucraino vicino ad Artiomovsk (Bakhmut). Tutti i contribuenti italiani sono felici di tale destinazione dei loro soldi».

 

Governo e maggioranza parlamentare danno soprattutto la sensazione di voler blindare un principio considerato inattaccabile: il Paese guidato da Volodymyr Zelensky deve, non può, ricevere il sostegno promesso.

CARLO CALENDA ARRIVA A PALAZZO CHIGI PER L INCONTRO CON GIORGIA MELONI

 

La soluzione individuata alla fine è quella del decreto ad hoc. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, esponente di Fratelli d'Italia, non si è nascosto: «Il ministro della Difesa, Crosetto, ha più volte ribadito la sua totale disponibilità a riferire alle Camere prima dell'invio, come prevede una legge approvata dal governo Draghi», ha fatto sapere, in prima battuta.

 

Sì, perché in queste settimane l'opposizione, specie quella grillina, è persino arrivata ad attaccare in maniera strumentale l'esecutivo per una mai dichiarata volontà di non passare dalle Camere.

VLADIMIR PUTIN E GIUSEPPE CONTE

 

Poi Ciriani è passato ad affrontare le modalità tecniche attraverso cui sarà possibile arrivare all'obiettivo: «Se le opposizioni garantiscono che ci sarà la conversione entro il 31 dicembre - ha dichiarato - il governo, su proposta del ministro Crosetto, prenderà in considerazione l'ipotesi di fare un decreto ad hoc».

 

Poco dopo, l'intervento dello stesso ministro della Difesa, che ha anche spiegato il perché del ritiro dell'emendamento: «Abbiamo dato più volte ampia e totale disponibilità di riferire alle Camere. In ogni caso ho chiesto al ministro Ciriani di ritirare l'emendamento in questione dopo che mi ha confermato l'impegno di tutti i gruppi parlamentari a calendarizzare un decreto sul merito della questione e ad approvarlo entro il 31 dicembre 2022», ha specificato Crosetto.

VOLODYMYR ZELENSKY IN COLLEGAMENTO CON IL G20 DI BALI

 

Fonti del Pd hanno assicurato a IlGiornale, al netto di qualche possibile caso di contrarietà in seno ai gruppi (i dem vivono una fase di dibattito profondo, pure in relazione alla posizione da tenere rispetto alla guerra in Ucraina), che il sostegno ci sarà. La posizione del Terzo Polo è stata espressa dalla capogruppo Raffaella Paita, d'Italia viva: «Io personalmente ho dato la disponibilità all'approvazione entro la fine dell'anno e detto che non era necessario toglierlo - ha osservato, rispetto all'emendamento - . Capisco -ha aggiunto l'esponente di Iv - che non sia elegante dal punto di vista istituzionale, ma c'è una questione importante ed urgente infatti la richiesta di ritiro non è stata nostra ma del Pd e del M5s».

 

giuseppe conte e vladimir putin

La dialettica tra le forze politiche, con ogni probabilità, termina qua. Ora si tratta soltanto di procedere. «Mi aspetto che i gruppi parlamentari di opposizione rispetteranno l'impegno», ha chiosato il ministro della Difesa.