MA QUALI PASTICCI & CAZZONI! 'LISTERIA' DELLE REGIONALI HA UNA SOLA ORIGINE: SUCCEDE AD AVER DETTO DI NO A BERLUSCONI CHE VOLEVA L'ALTRO CIELLINO RAMPANTE MAURIZIO LUPI AL POSTO DI FORMIGONI E GIORGIA MELONI ANZICHÉ LA FINISSIMA POLVERINI - (QUESTE REGIONALI NON SONO ALTRO CHE UNA SFIDA ALL'ULTIMO VOTO TRA FINI E SILVIO) - FELTRI: "QUELLI DI FORZA ITALIA SEMBRANO IN GRAMAGLIE MA SE SI TROVANO FRA LORO, LONTANO DA OCCHI E ORECCHI INDISCRETI COMINCIANO A RIDERE E NON LA FINISCONO PIÙ..."

Condividi questo articolo


Vittorio Feltri per "il Giornale"

BERLUSCONI TALEBANOBERLUSCONI TALEBANO

Quelli di Roma non sono capaci neanche di presentare in tempo utile le liste elettorali e vanno messi sotto osservazione in attesa di passare al trattamento sanitario obbligatorio. E questo è l'unico dato quasi certo. Il resto è tutto da verificiue. Mi segnalano che la Polverini si aggira sconvolta per Roma mormorando frasi sconnesse in un linguaggio oscuro di ceppo probabilmente non indoeuropeo.

BERLUSCONI TALEBANOBERLUSCONI TALEBANO

I dirigenti di An, che passano per esperti in materia elettorale, attraversano un momento delicato: sono in preda a crisi esistenziale. Quelli del ramo Forza Italia sembrano in gramaglie ma se si trovano fra loro ,lontano da occhi e orecchi indiscreti cominciano a ridere e nonla finiscono più.

Forse nessuno si rende conto che la situazione nella sua gravità è poco seria. Non c'è niente di peggio che suscitare un sentimento oscillante tra la pena e la compassione. Eppur bisogna andare avanti. La politica, come la vita, non si ferma. Anche se ieri, in Lombardia, gli amici di Formigoni, presidente uscente e rientrante, sono stati colti da una sincope a causa di una ferale notizia: il listino di Roberto non vale. Come non vale? Mancano i timbri accanto a circa cinquecento firme. E adesso che si fa? Cosa succede?

PIGI BATTISTA MARELLINA CARACCIOLO SANDRO CHIA RENATA POLVERINIPIGI BATTISTA MARELLINA CARACCIOLO SANDRO CHIA RENATA POLVERINIfini-polverinifini-polverini

Sono trascorse ore burrascose. Giravano le ipotesi più nere, e fantasiose. Formigoni a questo punto è tagliato fuori, non può presentarsi. Oddio che sciagura. No. Non è così. Rimane candidato del centrodestra per cui al massimo perderà qualche consigliere, ma vincerà lo stesso. Telefonate, consultazioni, discussioni. Attimi di eccitazione seguiti da attimi di panico in un alternarsi di visioni ottimistiche e pessimistiche.

RENATA POLVERINIRENATA POLVERINI

L'unico ad aver conservato un minimo di aplomb dal principio alla fine delle tribolazioni è stato lui, il presidente uscente e rientrante. Che con voce calma e profonda ha sempre rassicurato la sua équipe: non vi agitate, quello dei timbri è un falso problema, un dettaglio burocratico irrilevante. Pare che Formigoni avesse ragione. Il ricorso inoltrato è destinato ad essere accolto. E il listino ci sarà. Sperém.

GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI

Un'altra giornata, comunque, all'insegna del nervosismo, per non dire angoscia. Non si era mai assistito a nulla di simile. Segno che alle prossime regionali tutti annettono una importanza eccessiva, come fossero una sorta di referendum sul governo. Non è così, ovvio, ma la valenza politica prevale, nella presente circostanza, sul carattere locale della votazione.

Questo fa pensare che Silvio Berlusconi, quando la data fatidica sarà vicina, porterà la lotta sul terreno a lui più consono, quello della scelta epocale fra lui e i suoi avversari. E dirà ai cittadini in ogni sede (tivù, radio, piazze, giornali): qui è in ballo non solo il colore delle regioni, ma anche la vita del governo; quindi o date il suffragio a me, ai miei uomini e alle mie donne, Oppure vi beccate il peggio che vi sia, la sinistra.

Scommettiamo che l'ultima settimana di campagna propagandistica sarà improntata al solito dilemma: con o contro Berlusconi? Non si parlerà di problematiche casarecce bensì di massimi sistemi; il premier darà fondo alle proprie risorse di trascinatore e cercherà, come ha sempre fatto nelle grandi occasioni, di trasformare un voto di per sé routinario e ininfluente sulla guida del Paese in una conta degli amici e dei nemici.

Michela Brambilla e Silvio BerlusconiMichela Brambilla e Silvio Berlusconi

L'esasperazione della battaglia dovrebbe far dimenticare ai cittadini i pasticci del Pdl, le beghe interne tra finiani e antifiniani, gli scandali veri o presunti, le massaggiatrici e le escort, e indurli a decidere che tutto sommato il Cavaliere rappresenta ancora il meglio a disposizione sul mercato politico.

Silvio berlusconiSilvio berlusconi

La strategia potrebbe rivelarsi azzeccata, perché gli italiani sono tifosi e sensibili alle ragioni del Cuore e della bandiera: o vanno di là o stanno di qua. Aborrono le mezze misure, non sono tiepidi e si mobilitano soltanto se percepiscono di ricoprire un ruolo importante. Nessuno si appassiona a programmi amministrativi, ma tutti si infervorano se si tratta di optare per il bianco o il rosso. Coppi o Bartali, Milan o Inter, Juve o Toro, Roma o Lazio: in Italia è sempre derby. E se derby non è, chissenefrega, il popolo si astiene.

BERLUSCONI jpegBERLUSCONI jpegLUPILUPI

Ecco perché - ma è un' interpretazione personale - il Consiglio di amministrazione della Rai ha deliberato, a maggioranza, di sospendere qualsiasi talk show di informazione, a prescindere dalla cosiddetta par condicio di scalfariana memoria. Nel dubbio di favorire questo o quello (schieramento) o di svantaggiare questo o quest'altro ha tagliato per un mese ogni trasmissione giornalistica del servizio pubblico: da "Porta a Porta" ad "Annozero" a "Ballarò" e affini. Naturalmente la disposizione è limitata ai palinsesti Rai. Le emittenti private si comporteranno invece come desiderano, ma nel rispetto della suddetta par condicio che è legge dello Stato.

Giusto o sbagliato? Sulle prime, ci è parso un provvedimento dispotico. Ma a ben vedere, piuttosto che andare incontro a polemiche interminabili sul minutaggio riservato a un candidato o ad un altro, conviene evitare qualsiasi contenzioso abolendo - temporarieamente -le mele della (possibile) discordia.

berlusconi finiberlusconi fini

Se il clima, come supponiamo, non sarà quello di un normale confronto su argomenti regionali, ma infocato, tipico degli eventi politici nazionali, molto meglio affidare alla Rai il compito di riorganizzare le vecchie care tribune politiche secondo lo stile spartitorio di conduttori storici: Zatterin, per ricordarne uno famoso. Cosicché agli abbonati saranno risparmiati spettacoli del genere sangue e arena in cui trionfano i prepotenti e i maleducati' coloro che interrompono gli interlocutori e sovrappongono la propria voce a quella di altri.

Tulliani MAno sul culo di Fini - ChiTulliani MAno sul culo di Fini - Chi

Chi vorrà scannarsi lo farà quando gli pare e dove gli pare tranne che in Rai, notoriamente finanziata dal canone pagato dalla gente. Prepariamoci ad affrontare un mese di lotte, di insulti e colpi bassi. Non sarà una passeggiata ma una rissa continua. Piaccia o no, a questo si è ridotta la nostra politica: o forse è sempre stata così e talvolta peggio, ad esempio negli anni Settanta e Ottanta, quando i protagonisti veri delle campagne elettorali erano i terroristi rossi e neri, soprattutto rossi. Quale sarà l'esito delle urne non sappiamo. Ma sappiamo che Berlusconi più impervio è il camminamento e più lontano va. Buon viaggio.

LUPILUPI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."