ALBERTO GROTTI, VICEPRESIDENTE ENI, FINÌ IN GALERA PER ENIMONT. USCITO UN GIORNO LESSE UN ARTICOLO DI ‘REPUBBLICA’ CHE RITENEVA DIFFAMATORIO. VOLLE FARE CAUSA. SENZA SOLDI PER LE SPESE LEGALI, SI RIVOLSE ALLA MADRE. CHE VENDETTE UNA CASA. LA COMPRÒ EZIO MAURO, DIR. DI 'REPUBBLICA', VERSANDO 850 MLN. IN ASSEGNI..

Condividi questo articolo


1 - E IL DIRETTORE DI REPUBBLICA COMPRÒ CASA IN NERO
Franco Bechis su fbechis.blogspot.com - Da Il Giornale

Mi ha telefonato Giancarlo Perna, firma di punta de il Giornale. Deve fare un ritratto di Ezio Mauro, direttore di Repubblica con una speciale inclinazione alla indignazione. Perna si ricordava di un articolo uscito su Il Tempo quando io ne ero direttore, che riguardava l'acquisto da parte di Mauro di un casa dal valore di 2,150 miliardi di vecchie lire (era il 2000, l'euro ancora ai nastri partenza), ma con 850 milioni non dichiarati negli atti ufficiali e pagati con una serie di assegni da 20 milioni ciascuno (uno da 10) firmati da Mauro.

bechis feltribechis feltri

Sì, quell'articolo uscì dopo lunghi giorni di gestazione. Anche se tutto era documentato (ne ho ancora copia io, perfino degli assegni) all'unghia, chiesi di pazientare e insistere con Mauro per avere una sua versione dei fatti. Lui prima si negò. Poi dopo dieci giorni rispose che non conosceva chi fosse il proprietario della casa e che le modalità con cui l'aveva acquistata erano fatti suoi. A quel punto feci pubblicare l'articolo, virgolettando quella dichiarazione.

Non volevo attacchi personali, per cui solo la cronaca dei fatti e nessun commento su quegli assegni che certo fecero risparmiare un po' di tasse. D'altra parte la storia era davvero divertente, per le clamorose coincidenze dovute al sorriso beffardo del destino...

Massimo D'Alema Ezio Mauro - Copyright PizziMassimo D'Alema Ezio Mauro - Copyright Pizzi

Eccola in sintesi. Nel filmato (audio trascritto a fianco ndr.) potrete invece ascoltare i principali passaggi del racconto fatto dal venditore di quella casa...

Alberto Grotti era vicepresidente dell'Eni. Finì nei guai con Enimont. Pagò con il carcere. Uscito un giorno lesse un articolo di Repubblica che riteneva diffamatorio. Volle fare causa, ma non aveva più soldi per le spese legali. Allora Grotti si rivolse alla anziana madre. Che decise di vendere una casa a Roma. La comprò Ezio Mauro, direttore di Repubblica...

Ezio Mauro e moglie - Copyright PizziEzio Mauro e moglie - Copyright Pizzi

2 - «HO PORTATO LE PROVE ALLA GUARDIA DI FINANZA: NON È SUCCESSO NULLA...»
- Da Il Giornale

Racconta Franco Bechis sul suo blog: Alberto Grotti era vicepresidente dell'Eni. Fu coinvolto nello scandalo Enimont e pagò con il carcere. Uscito, un giorno, vide un articolo di «Repubblica» che ritenne diffamatorio. Pensò di fare causa. Ma non aveva i soldi. Li chiese all'anziana madre. Lei mise in vendita una casa che aveva a Roma, quartiere Parioli. L'ha comprata Ezio Mauro, direttore di «Repubblica». Grotti con quei soldi - i soldi di Mauro - ha fatto causa a «Repubblica». Ecco la trascrizione della telefonata tra Franco Bechis, direttore di «Italia Oggi», e lo stesso Alberto Grotti.

Alberto Grotti: «Com'è rimasta quella causa? Com'è rimasto il buon Ezio Mauro... Così è rimasta, cioè Ezio Mauro ha detto che non voleva che gli rompessimo i c.... Quella casa fu pagata due miliardi e centocinquanta milioni nel 2000. Di questa somma ottocentocinquanta milioni non furono dichiarati per motivi fiscali. Ma furono pagati da Mauro con assegni da 20 milioni l'uno e uno da 10 milioni. (Ndr: I Grotti contestano in giudizio la percentuale trattenuta dal commercialista che aveva fatto la mediazione).

stile15 ferrara stille ezio maurostile15 ferrara stille ezio mauro

Guardi io ho tutti gli assegni in nero e su quel nero si è fregato dei soldi il commercialista. C'è una causa in corso... Il commercialista si chiamava Dino Cerrone... e si è fregato 830 milioni di lire prendendoli tutti dai soldi di Ezio Mauro - pagati in nero - perché lui aveva l'occasione, diceva lui - di fare un'operazione lenta, graduale... per non compromettere... Guardi è una cosa di una tristezza infinita perché i giudici non ne vengono mai a capo. Appena sentono Ezio Mauro...».

Franco Bechis: «No infatti, guardi, è una cosa incredibile...».
Grotti: «Vabbè, cosa vuole...».

6bol03 ezio mauro mo6bol03 ezio mauro mo

Bechis: «Senta una cosa, a vendere la casa era stata sua mamma?».
Grotti: «Mia mamma che ha venduto la casa si chiama Dima Girardi».

lib29 ezio maurolib29 ezio mauro

Bechis: «Ma a comprare è stato per metà solo Ezio Mauro...».
Grotti: «Metà l'ha comprata Ezio Mauro... l'altra metà una certa Girardi - guardi che coincidenza - che è la compagna di Ezio Mauro. Io le dirò come sta evolvendo la situazione... So che c'è una causa ancora lì... cioè: è una causa di mia mamma contro il commercialista. C'è una causa di mia madre contro chi le ha fregato i soldi... cioè una banca, il Credito Bergamasco... perché poi ci furono dei movimenti... guardi è una situazione che non finisce mai. È difficile seguirla... la cosa che noi sappiamo è che abbiamo perso su quell'appartamento tutti i soldi derivanti dal nero di Ezio Mauro...».

Bechis: «Be', però erano un nero fatto con degli assegni... insomma una certa traccia dell'entità di quel nero c'era...».
Grotti: «Noi abbiamo tutti gli assegni notarizzati, con il timbro del notaio e su quello, nonostante abbiamo presentato alla Guardia di Finanza, eccetera, non è successo nulla, di nulla, di nulla... altro che Berlusconi, non mi faccia dire...».

lib19 ezio maurolib19 ezio mauro

Conclude Bechis: quella causa oggi è ancora aperta. Come tutte le cause civili con il commercialista che naturalmente si è difeso dalle accuse dei Grotti.

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…