AVVISATE BERLUSCONI! NELLA “SUA” MONZA HA VINTO IL CENTROSINISTRA! IL CANDIDATO DEL PD, PAOLO PILOTTO, HA RIMONTATO I 7 PUNTI DI SVANTAGGIO DEL PRIMO TURNO E SI PRENDE IL FORTINO AZZURRO. NON HA PORTATO BENE AL SINDACO USCENTE DARIO ALLEVI L’APPOGGIO DI SILVIO. IL “BANANA” AVEVA SCELTO LA CITTÀ BRIANZOLA PER IL SUO UNICO COMIZIO TRA PRIMO E SECONDO TURNO, E SI ERA SBILANCIATO, FINO A DIRE “SE NON LO VOTIAMO SIAMO DEI COGLIONI. FORZA ITALIA TORNERÀ AL 20%” (FORSE GLI AVEVANO FATTO VEDERE QUALCHE SONDAGGIO DI 20 ANNI FA…) -

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Claudio Del Frate per il “Corriere della Sera”

 

dario allevi silvio berlusconi 1 dario allevi silvio berlusconi 1

A 122 anni dal regicidio di Umberto I Monza continua ad abbattere i suoi sovrani. A Dario Allevi, sindaco uscente di Forza Italia, non riesce la riconferma, stessa sorte toccata a tutti i suoi predecessori da quando vige la regola dell'elezione diretta dei primi cittadini.

 

La guida del municipio passa a Paolo Pilotto, Pd di estrazione cattolica, a cui riesce la missione impossibile di rimontare al ballottaggio i 7 punti di svantaggio accumulati due settimane fa. Finisce 51,2 a 48,8 per il candidato del centrosinistra (senza M5S) che ha la meglio su un centrodestra che a Monza si presentava nella sua formazione tipo (Forza Italia-FdI-Lega).

 

paolo pilotto paolo pilotto

La «maledizione di re Umberto» colpisce di riflesso anche Silvio Berlusconi che aveva investito molto sulla riconferma del suo candidato. Non a caso il Cavaliere aveva scelto la città brianzola per la sua unica uscita tra primo e secondo turno (con Ronzulli e Fascina).

 

«Tra un anno Forza Italia tornerà sopra il 20%» si era sbilanciato l'ex premier parlando proprio a fianco di Allevi. Monza, del resto era l'unico capoluogo d'Italia in cui la lista berlusconiana aveva mantenuto la leadership della coalizione, con il 16% dei voti, sopravanzando tanto i meloniani quanto i salviniani.

 

silvio berlusconi marta fascina a monza silvio berlusconi marta fascina a monza

Logico quindi che il Cavaliere vedesse in questo «fortino azzurro» il trampolino per una miracolosa risalita a livello nazionale. Così non è stato. Non ha funzionato stavolta nemmeno l'apparentamento tra politica e calcio che in passato tante fortune aveva fruttato al leader del centrodestra: il 29 maggio scorso il Monza (presidente Silvio Berlusconi, general manager Adriano Galliani) aveva conquistato la sua prima, storica promozione in serie A: nel centrodestra in molti scommettevano su un «effetto trascinamento» tra successi sportivi e fortune politiche. Niente da fare.

 

«Abbiamo vinto grazie al sorriso, grazie al dialogo, grazie al lavoro che è andato avanti anche quando tutti ci davano per sconfitti» è stato il primo commento del neo sindaco Paolo Pilotto.

 

dario allevi silvio berlusconi. dario allevi silvio berlusconi.

E pensare che tutto sembrava congiurare contro questo insegnante di religione da anni politico per pura passione: i 3.000 voti di gap del primo turno, l'impatto mediatico di Berlusconi e della promozione in serie A, una lista civica che al secondo turno era andata in soccorso del favorito Allevi.

 

Persino l'affluenza al voto: per rimontare serviva una forte mobilitazione degli indecisi e invece anche a Monza il 63% dei cittadini ha girato al largo dei seggi. Evidentemente chi ha esercitato il suo diritto di voto ieri ha voluto fare lo sgambetto al sindaco uscente. E sotto sotto, anche a Silvio Berlusconi.

silvio berlusconi dario allevi silvio berlusconi dario allevi

 

«Ci sono domande che ci arrivano anche da parte di chi non ci ha votato - ha aggiunto Pilotto - e di questo sarà necessario tenere conto». Il vincitore non ha mancato di sottolineare come Monza, a conti fatti, si inserisca in un'onda politica che ha investito altre città italiane dove il centrosinistra, pur partendo da posizioni di svantaggio, ha saputo guadagnarsi la fiducia degli elettori.

 

Dario Allevi, lo sconfitto di questo test elettorale, ha ammesso sportivamente l'insuccesso: «Abbiamo perso per 800 voti, faremo un'opposizione attenta e onesta, spero che Pilotto non butti a mare tutto quello che di buono è stato fatto negli ultimi cinque anni. Non penso di avere nulla da rimproverarmi, domani svuoto l'ufficio e torno alla mia vita».

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