BOSCHI PROTETTI - BECHIS FA I CONTI IN TASCA AL BABBO: ''IMMOBILI, PARTECIPAZIONI, STIPENDIO RADDOPPIATO MENTRE BANCA ETRURIA ANDAVA A PICCO. MA I CREDITORI NON POTRANNO MAI FARGLI CAUSA GRAZIE AL DECRETI DI RENZI'' - LUI CONTINUA A TACERE, LA MADRE ANNUNCIA SORPRESE: ''VEDRETE NEI PROSSIMI GIORNI, QUANDO USCIRÀ LA VERITÀ''

Per papà Boschi l' unica cosa che era raddoppiata in Banca Etruria era la busta paga. Nel 2013 era solo consigliere di amministrazione: 72mila euro. Nel 2014 è stato promosso vicepresidente, e lo stipendio è lievitato a 189mila euro. Ma i creditori non potranno mai toccare il (notevole) patrimonio di Boschi senior...

Condividi questo articolo


 

1. ECCO IL PATRIMONIO BOSCHI PROTETTO DAL SALVA-PAPÀ

Franco Bechis per ''Libero Quotidiano''

 

Mentre la Banca popolare dell' Etruria e del Lazio stava andando a fondo nell' ultimo anno di amministrazione ordinaria (il 2014), gli affari del suo vicepresidente, Pier Luigi Boschi se la cavavano assai meglio. Perfino meglio di quel che stava accadendo all' Italia il cui governo era in mano a Matteo Renzi e alla figlia del manager bancario, Maria Elena Boschi.

 

IL PATRIMONIO DI PIER LUIGI BOSCHI BY FRANCO BECHIS E LIBERO IL PATRIMONIO DI PIER LUIGI BOSCHI BY FRANCO BECHIS E LIBERO

Per papà Boschi l' unica cosa che era raddoppiata sul posto principale di lavoro quell' anno era la busta paga. Nel 2013 era solo consigliere di amministrazione della banca, e in più riceveva anche una piccola indennità come ricompensa dell' incarico ottenuto di membro del comitato esecutivo: in tutto 72mila euro. Nel 2014 papà Boschi è stato promosso vicepresidente, e lo stipendio è lievitato a 189mila euro (stesso emolumento corrisposto l' anno prima a Lorenzo Rosi che da vicepresidente però aveva fatto un salto ancora più alto diventando presidente).

 

andrea scanzi twitta le cariche di pier luigi boschi andrea scanzi twitta le cariche di pier luigi boschi

A Banca Etruria il Boschi era di casa da anni, anche perchè uno dei figli - Emanuele - proprio lì dentro stava facendo la sua carriera. Papà vicepresidente è diventato per una ragione squisitamente politica. La racconta uno dei piccoli soci della banca - Pierino Lega - durante l' assemblea del 4 maggio 2014, parlando al presidente uscente Giuseppe Fornasari: «Il nostro esimio presidente in liaison con il direttivo», disse Lega, «ha pianificato e unito le due fazioni che si contendevano il potere in questa assemblea, costruendo così ad arte un nuovo direttivo di larghe intese, una sorta di grosse coalition, come per dire ha unito e sposato il diavolo e l' acqua santa».

lorenzo rosi pier luigi boschi lorenzo rosi pier luigi boschi

 

Ecco, l' acqua santa era proprio lui, Pier Luigi Boschi. Ma - si chiedeva il piccolo socio dell' Etruria che oggi è restato senza un centesimo in mano, «insieme partoriranno gli angioletti? Quegli angioletti, che si adopereranno in modo responsabile, per il bene di questa gloriosa banca, che ultimamente ha tradito la fiducia dei clienti ed azionisti?».

PIER LUIGI BOSCHI PIER LUIGI BOSCHI

 

Ecco, sembra la storia di Italia in cui padre e figlia vanno a braccetto: le larghe intese, centrodestra e centrosinistra che si sposano, gli angioletti che a Roma debbono salvare l' Italia e ad Arezzo sono convinti di essere i salvatori della banca popolare. E a Roma come ad Arezzo l' unione invece di fare la forza, combina disastri epocali. In quell' anno di grosse coalition in banca l' Etruria riduce il proprio patrimonio netto di 5 miliardi di euro.

 

La raccolta diretta scende del 32,90%. Il portafoglio di proprietà si assottiglia del 62,30%. Il margine di intermediazione si riduce del 40,52%, il risultato di gestione peggiora dell' 86,37%. Il risultato lordo della gestione operativa- che già era negativo- peggiora del 514,24%, il risultato di esercizio ancora peggio: rosso cresciuto del 547,7%. Il Pierino Lega socio che non se la beve e che ironicamente descrive quegli angioletti partoriti da diavolo e acqua santa, quel giorno fa il grillino di turno, e forse colpisce nel segno.

maria elena col fratello pier francesco al matrimonio di emanuele boschi maria elena col fratello pier francesco al matrimonio di emanuele boschi

 

Alla situazione salvifica delle larghe intese per l' Etruria non crede affatto, ma i suoi occhi non vedono male quel che sta accadendo: «A pagina 314 del bilancio leggo con profondo disappunto che il presidente Fornasari percepisce 426.000 Euro. Il nuovo presidente Rosi percepirà la stessa cifra. Il direttore Bronchi percepisce 633.000 euro pari a 1 miliardo 266.000 lire. Il presidente Obama ne percepisce 300.000 di euro...". Ecco l' affare di quella larga intesa: la banca non solo non verrà salvata, ma rovinata per sempre. In compenso gli angioletti afferrano subito quel che c' è di afferrabile: gli emolumenti, e i loro patrimoni personali non hanno lo stesso destino di quelli della banca amministrata.

 

Boschi e Lotti intervento del ministro Boschi e Lotti intervento del ministro

Accade anche a papà Boschi, che partecipa ad amministrare l' Etruria come abbiamo visto, ma che quando si tratta di affari privati e personali dimostra di essere un fior di gestore. Il suo patrimonio (condiviso con la famiglia in alcuni casi) non solo non ci rimette un euro, ma lievita. Il conto finale è positivo: +11,80%. Ammonta a un milione e 173mila euro il patrimonio di Boschi che ora è scudato grazie alle leggi del governo di cui fa parte la figlia dalla rabbia degli azionisti e degli obbligazionisti traditi, ma impossibilitati a fare valere direttamente le loro ragioni nei tribunali della Repubblica.

maria elena boschi mozione di sfiducia alla camera maria elena boschi mozione di sfiducia alla camera

 

E in quella somma c' è anche una discreta crescita di valore (circa 120mila euro) rispetto all' anno precedente. Un calcolo che Libero ha potuto effettuare solo per difetto. Perchè non sono compresi i patrimoni liquidi che certamente ci sono (papà Boschi ha ricevuto ad esempio in eredità immobili che poi ha venduto), ma non sono disponibili senza il consenso del diretto interessato.

 

Abbiamo indicato il valore delle proprietà immobiliari direttamente detenute da papà Boschi (nel caso della abitazione principale in condivisione con la moglie) con il valore di mercato calcolato da Cerved sulla base dei dati dell' Osservatorio immobiliare. Sono cespiti ampi: un immobile con 6,5 vani e uno con 13,5 vani più ampio garage, situati però nel piccolo comune di Laterina, e complessivamente sono valutati 599mila euro.

 

renzi boschi renzi boschi

Per le partecipazioni societarie è stata calcolata per le quote detenute da papà Boschi la divisione del patrimonio netto e degli immobili posseduti al valore di mercato: ce ne sono a Laterina, a Gaiole in Chianti, a Montevarchi, a Loro Ciuffenina e a Castiglion Fibocchi. Non è stato calcolato il valore dei terreni posseduti, che pure non sono pochi, perchè non è disponibile una valutazione ufficiale di massima. In un caso - la partecipazione al 25% in Progetto Toscana, l' unico valore disponibile risale al 2013, perchè la società non ha più presentato bilanci né depositato atti societari pur non risultando né sciolta né messa in liquidazione.

 

Non sono compresi nel patrimonio nemmeno i valori di una società agricola messa in liquidazione nel 2015 (la Montecucco) né quelli della società personale con cui il Boschi esercita l' attività di viticoltore.

 

renzi con il padre suo e di boschi e rosi di banca etruria stile amici miei renzi con il padre suo e di boschi e rosi di banca etruria stile amici miei

Ma sia pure per difetto è chiara la storia felice del patrimonio di Boschi papà che facendo il banchiere ha reso invece infelici migliaia di piccoli risparmiatori.

 

 

2. MAMMA BOSCHI: «PRESTO NOVITÀ INTERESSANTI» - IL TEMPO INTERCETTA LA SIGNORA AGRESTI NELLA VILLA NELLA CAMPAGNA ARETINA «SIAMO SERENI. ASPETTIAMO LE INCHIESTE».

Augusto Parboni per ''Il Tempo''

 

 «Ora aspettiamo solo che emerga la verità. Poi vedrete...». Uscendo dalla sua villa a La terina, tra le campagne che circondano Arezzo, Stefania Agresti,58 anni, mamma del ministro Maria Elena Boschi e moglie di Pier Luigi, l' ex vicepresidente di Banca Etruria, con un sorriso ci accoglie davanti al cancello della villa a una quindicina di chilometri dalla città.

maria elena boschi con la madre stefania maria elena boschi con la madre stefania

 

«Aspettatevi delle novità». Mentre sale a bordo della Mercedes classe B nera, la preside dell' istituto comprensivo Marconi di San Giovanni Valdarno, pantaloni e giacca nera, spiega che il marito, ex numero due della banca finita in cinque inchieste, solo ad Arezzo, non è in casa. «Siamo molto sereni» continua la donna.

La villa isolata è «protetta» anche da chi lavora per la famiglia.

 

Tanto che poco prima che la signora Agresti uscisse di casa, un giardiniere, con una scopa in mano, risponde timoroso:«Vuole sapere se questa è casa Boschi? Io non glielo so dire». Dopo pochi secondi arriva invece la conferma da parte di mamma Boschi. La donna apre a mano il cancello provvisorio da cui è possibile accedere oltre le mura, in fase di ristrutturazione, che circondano la casa a tre livelli di colore rosa.

maria elena boschi stefania agresti maria elena boschi stefania agresti

 

«Ora devo andare a fare delle commissioni». Riaccendendo la Mercedes fa un ultimo sorriso: «Ci vediamo presto». Insomma, «aspettare» sembra la parola d' ordine di casa Boschi. Al contrario della procura di Arezzo.

 

Gli inquirenti toscani infatti hanno schiacciato l' acceleratore.

stefania agresti madre di maria elena boschi stefania agresti madre di maria elena boschi

Un cambio di passo che i magistrati hanno potuto effettuare grazie alla voglia di verità chiesta a gran voce e messa nero su bianco, anche ieri mattina, dai risparmiatori che sarebbero stati truffati dalla banca dell' Etruria e del Lazio. Dopo i primi quattro esposti depositati giovedì scorso sulla scrivania del procuratore capo Roberto Rossi, ieri, in massa, singoli correntisti hanno presentato decine di denunce per tentare, da una parte di riottenere i soldi persi, dall' altra di permettere alla procura di alzare il tiro nell' ultima inchiesta aperta.

 

Proprio questo fascicolo infatti, potrebbe diventare quello più spinoso tra i cinque in mano ai pm aretini. Il motivo? Per dare risposte certe ora la procura dovrà disporre accertamenti per verificare chi ha creato la difficile situazione economica che ha colpito migliaia di clienti dell' istituto di credito. Non è escluso dunque che il mirino possa puntare ora anche sui vertici degli ultimi anni del la Bpel, oltre che sui dirigenti delle singole filiali, per capire se ci sia mai stato o meno «un ordine di scuderia».

maria elena boschi al mare con la madre stefania agresti maria elena boschi al mare con la madre stefania agresti

 

«Vi ricordo che per il collocamento di questa obbligazione (scadenza cinque anni, rendimento lordo 3,5%) - si legge in una e-mail inviata il 4 giugno 2013 dal responsabile Private di Banca Etruria ai diversi dirigenti -avete a disposizione tutte le scadenze di obbligazioni/time depo di questi giorni, tutti i titoli in plusvalenza, tutti i titoli obbligazionari della banca (specialmente se a bassa cedola e scadenza breve) presenti nei portafogli dei clienti che reputiate opportuno vendere anticipatamente per sostituirli con la subordinata».

 

boschi leopolda boschi leopolda

Alla luce dell' accelerazione della procura sull' ultima inchiesta aperta ipotizzando il reato di truffa, non è escluso che questa mail possa essere inserita nel fascicolo, il quinto. Per la grande mole di lavoro il capo dei magistrati aretini ha costituito un pool per portare avanti le inchieste. Ostacolo alla vigilanza. Non corretta comunicazione della situazione economi ca e patrimoniale. False fatturazioni. Conflitto d' interessi e truffa. Sono queste infatti le ipotesi di reato sulle quali gli inquirenti dovranno far luce per rispondere a quanti hanno presentato un esposto.

boschi 5 boschi 5

 

Tra loro c' è anche il Codacons.

L' associazione chiede infatti «che venga fatta luce sulle eventuali condotte illecite dei vertici della Banca Popolare dell' Etruria e del Lazio Soc. Coop. e sulla mancanza di vigilanza da parte degli organi preposti quali la Banca d' Italia e la Consob, ossia di quelle condotte che si ritiene abbiano concorso a determinare il dissesto della banca e reso necessaria l' adozione dei provvedimenti di azzeramento del valore delle azioni e delle obbligazioni subordinate».

 

giuseppe fornasari giuseppe fornasari

 

3. BANCHE: IL GIORNO PIÙ LUNGO DI PAPÀ E MAMMA BOSCHI

 (ANSA) - Per la famiglia del ministro delle riforme Maria Elena Boschi è stato il giorno più lungo: anche se a Laterina, centro agricolo della provincia di Arezzo dove risiede, la mozione di sfiducia discussa e bocciata oggi dalla Camera non ha scosso il quotidiano tran-tran del paese, padre e madre di Maria Elena, come tutti qui la chiamano, hanno seguito la mattinata parlamentare con attenzione, un po' di apprensione e qualcosa di più di un pizzico di orgoglio.

 

banca etruria banca etruria

Soprattutto quando la figlia ha preso la parola in aula per rivendicare non solo l'operato del governo ed allontanare da sé e dai suoi l'ombra di favoritismi, ma anche per dire che non possono esserci due pesi e due misure e se qualcuno ha sbagliato "deve pagare": una espressione che sebbene riferita a lui, chi conosce il padre del ministro è pronto ad assicurare che non ha fatto arrabbiare il genitore ma che invece sia stata apprezzata, soprattutto per l'appello a non giudicare nei talk show.

giuseppe fanfani era sindaco di arezzo giuseppe fanfani era sindaco di arezzo

 

Se al centro della mozione di sfiducia discussa oggi c'è il padre del ministro, Pierluigi Boschi, una vita spesa nella Coldiretti, oggi pensionato dell'organizzazione ed un recente passato, sebbene per pochi mesi, come vicepresidente di Banca Etruria, è la mamma di Maria Elena Boschi la persona più nota della famiglia dopo la figlia. Stefania Agresti, dirigente in una scuola in Valdarno, ex vicesindaco di Laterina: fu lei ad accompagnare Maria Elena alla cerimonia di giuramento del governo.

PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA

 

La casa in cui vivono i Boschi, una ex colonica poderale ad una delle estremità del paese, oggi è sembrata più riservata del solito, né i compaesani hanno cercato di forzare la privacy dei familiari del ministro. Tanto, si è detto qualcuno, li incontreremo nei prossimi giorni: al più tardi alla Messa della domenica dove non mancano mai.

 

PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA PROTESTE CONTRO BANCA ETRURIA

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...