CHE SUCCEDE OGGI AL CONSIGLIO EUROPEO? – CONTE, CON L’APPOGGIO DI MACRON E SANCHEZ, SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO SUGLI EUROBOND, MA I PAESI DEL NORD COME AL SOLITO ROMPONO I COGLIONI, LA MERKEL E URSULA PROVANO A MEDIARE – IL RICORSO AL MES SAREBBE UN TEGOLONE PER L’ALA SOVRANISTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE, A MENO CHE LA LINEA DI CREDITO NON VENGA SVINCOLATA DALLE CONDIZIONI DI ACCESSO CHE COMMISSARIEREBBERO DI FATTO L’ITALIA

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Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

CONTE MERKEL

Dopo, sarà un disastro. L' economia italiana potrebbe collassare trascinando dietro di sé le interconnessioni tipiche del mercato unico. «Lasciarci da soli sarebbe di fatto la fine dell' Europa». La drammaticità con la quale Giuseppe Conte ha affrontato questi scenari assieme ai suoi più stretti consiglieri, ai dirigenti del ministero dell' Economia e di Bankitalia, dà l' idea del tono di urgenza contenuto nella lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, alla vigilia della riunione dei 27 leader.

emmanuel macron ursula von der leyen 5

 

Una lettera voluta da Conte e firmata da altri otto Paesi dell' Ue, comprese Francia e Spagna. È il tutto per tutto dell' Italia, che da giorni muove la diplomazia per ottenere anche sul piano della politica fiscale quanto ottenuto su quello monetario dalla Bce con il Quantitative easing di 750 miliardi.

 

mark rutte 3

L' obiettivo sono gli eurobond, ribattezzati coronabond, perché l' emergenza del momento ridefinisce priorità, regole e nomi. È un tentativo, per ora. E, nei fatti, lo schieramento dei Paesi è quello classico quando si discute di leve finanziarie europee: Sud contro Nord. Il contesto però è diverso, siamo all' alba di una crisi che potrebbe essere letale per l' Unione. E la presenza della Francia, spiegano da Palazzo Chigi, è cruciale.

 

CONTE MERKEL

Non perché già altre volte non sia stata al fianco dell' Italia, ma perché nella solennità tragica del momento va a spezzare l' asse franco-tedesco, mettendo di fatto la cancelliera in una posizione complicata. Secondo fonti di governo, nella telefonata della scorsa settimana, Merkel ha garantito tutto il sostegno possibile all' Italia. Un sostegno politico, però, che si ferma un attimo prima della disponibilità a incrinare il tabù della condivisione europea del debito.

 

Peter Altmaier

Conte ha intercettato i tentennamenti della cancelliera, di fronte all' evidenza che questa non è una situazione normale. Ma - si chiede il premier - Merkel avrà il coraggio di mettersi contro i falchi tedeschi per i quali eurobond è una «parola fantasma» (copyright del ministro dell' Economia Peter Altmaier)? La pandemia è uno choc simmetrico che colpisce tutti per colpa di nessuno: è questo l' assunto di Conte e degli sherpa italiani a lavoro. Assieme a un altro, che oggi ribadirà al Consiglio europeo: «Se in ogni dichiarazione delle massime istituzioni europee sentiamo evocare il "whatever it takes" ci aspettiamo che ci sia il "whatever"».

 

meccanismo europeo di stabilita' 3

A qualunque costo, sente ripetere Conte oggi, come disse nel 2012 Mario Draghi: «E allora che sia davvero "qualunque"». Vanno bene i 750 miliardi della Bce, va bene la sospensione del Patto di Stabilità, va bene l' ok agli aiuti di Stato, «ma non basta» sostiene il capo del governo. In altri termini, dirà Conte, «serve liquidità» per tenere in vita l' economia. Il modo si può trovare nei mille meandri negoziali. L' Italia ha intravisto una breccia nella politica fiscale europea. Le formule a cui si pensa sono due. O una ricapitalizzazione della Bei, la Banca europea degli investimenti, che però dovrebbe prima cambiare il proprio statuto, o l' utilizzo dei fondi del Mes.

MARIO DRAGHI.

 

Sul Meccanismo europeo di stabilità Conte deve anche guardarsi dal fronte interno. Il premier non ha molto gradito che la fronda più sovranista del M5S si sia opposta all' utilizzo del Fondo Salva Stati. Una maldestra gestione della comunicazione ha fatto sì che passasse come linea ufficiale del Movimento, tra l' altro basata, secondo Palazzo Chigi, su un equivoco. Conte non ha mai detto di voler accedere al Mes in maniera cruda, ma «ai fondi del Mes».

 

ANGELA MERKEL E GIUSEPPE CONTE

Che andrebbero però prima svincolati dalle dure condizioni di accesso previste, che di fatto commissarierebbero l' Italia, al solo scopo di combattere la recessione da coronavirus. In attesa di capire se si vincerà questa battaglia, il premier rilancia sul finanziamento comune del debito. «No alla politica fiscale del si salvi chi può» è il senso della posizione italiana, forte della convinzione che la botta potrebbero pagarla tutti, in un mercato dove le grandi industrie automobilistiche tedesche dipendono ancora dalla componentistica prodotta in Italia.