PER CHI SUONA LA CAMPANIA? LE PRIMARIE PD DIVENTANO UN’AMMUINA: MIGLIORE E DI NARDO SI RITIRANO, L’EURODEPUTATO PD PAOLUCCI SI DIMETTE E SPUNTANO LE FOTO DI COZZOLINO E DE LUCA CON I “COSENTINIANI”

Sembra l’incubo che torna, il bis del 2011: quando le primarie per il Comune di Napoli furono sospese, portando al commissariamento del Pd - La vittoria di Cozzolino su Umberto Ranieri non fu convalidata per le accuse di brogli tra Scampia e Secondigliano, e per il coinvolgimento massiccio di stranieri…

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Ottavio Lucarelli e Conchita Sannino per “la Repubblica”

 

gennaro migliore giuseppe fioroni gennaro migliore giuseppe fioroni

Esplodono le primarie in Campania, a poche ore dal fischio di inizio. E frana il Pd regionale, trascinando nel caos pezzi del partito nazionale. Gennaro Migliore, il deputato renziano che doveva, come terza opzione condivisa, disinnescare gli acerrimi sfidanti, l’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e l’eurodeputato Andrea Cozzolino, si ritira dalle consultazioni e accusa: «La mia scelta di partecipare alle primarie nasceva dalla profonda fiducia in questo istituto della democrazia; e dalla speranza di poter rappresentare una proposta di rinnovamento per la Regione. Ma, ora, entrambe le condizioni sono venute meno».

 

E annuncia che presenterà una proposta di legge per «regolare le primarie. Subito dopo, getta la spugna anche un altro concorrente, Nello Di Nardo, dell’Idv. I candidati restano in tre: in campo, con De Luca e Cozzolino, rimane il deputato socialista Marco Di Lello. Si vota, salvo altre clamorose sorprese, domenica dalle 8 alle 21, in 620 seggi allestiti (perfino in una parrocchia) da duemila volontari.

 

VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA

Ma il Pd è nel caos. Una defezione dietro l’altra, porte che sbattono. Dopo l’eurodeputato Massimo Paolucci, che si è dimesso dal Pd (conserva il seggio a Bruxelles), denunciando «l’ombra di Nicola Cosentino sulle primarie», ieri si è autosospeso il deputato di area Letta, Guglielmo Vaccaro.

 

Le sue dichiarazioni fanno infuriare i vertici nazionali: «Io e Renzi sappiamo che, per la democrazia e l'integrità delle casse pubbliche, il presidente di centrodestra Stefano Caldoro è meglio di De Luca e Cozzolino - affonda Vaccaro -Ma Renzi non lo può dire». Ieri, il lettiano è costretto a lasciare, rincarando la dose: «L’idea che si debba essere costretti da strategie nazionali sballate a decidere chi sostenere tra due candidati iscritti al Pd che non sanno cosa sia il rispetto della parola, degli impegni e dei propri doveri pubblici, è impensabile».

ANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSA ANDREA COZZOLINO - BASSOLINIANI ALLA RISCOSSA

 

In poche ore, si materializza ciò che il Pd nazionale avrebbe voluto evitare in maniera indolore, con quella candidatura unitaria però ripetutamente fallita. Ci avevano provato con Raffaele Cantone, fino a pochi giorni fa, con Migliore, poi con Gino Nicolais, presidente del Cnr ed ex ministro, però sconfitto sei anni fa alle provinciali dal berlusconiano Luigi Cesaro. Tutto in frantumi, adesso.

 

Sembra l’incubo che torna, il bis del 2011: quando le primarie per il Comune di Napoli furono sospese, portando al commissariamento del Pd. Una ferita mai rimarginata. La vittoria di Cozzolino su Umberto Ranieri non fu convalidata per le accuse di brogli tra Scampia e Secondigliano, e per il coinvolgimento massiccio di stranieri («Troppi elettori cinesi»). Si riaccendono analoghi sospetti, dopo cinque anni. Pippo Civati, ieri a Napoli, avverte: «Il vento del cambiamento non arriva qui».

 

VERDINI E COSENTINO VERDINI E COSENTINO

Alleanze sotterranee e pericolose con il centrodestra infiammano la “guerra delle foto”. Immagini che appaiono sul web ritraggono Cozzolino con personaggi cosentiniani: come Nicola Turco, ex consigliere Pdl, tuttora inquisito per concorso esterno in associazione mafiosa, concussione e turbativa (ma il gip, un anno fa, respinse per lui la richiesta d’arresto). Ma Turco, su un sito online, replica senza timori: «Chi mi vuole bene e crede nella mia onestà, voti Pd e voti chi vuole!».

 

Poi è lui stesso a piazzare online un’altra sua foto con un altro consigliere regionale Pd, Peppe Russo. Non è finita: altre istantanee immortalano De Luca con un consigliere della Destra, Carlo Aveta (ma lui dice: “non voto alle primarie”). E pesa un’altra immagine dell’ex sindaco, un mese fa: al tavolo col movimento di destra “Insorgenza civile”, schierato con lui alle primarie. Ma l’ex sindaco di Salerno non sembra pentito.

Claudio Fava Claudio Fava

 

Anzi. In serata, a un evento nel Grand hotel di Salerno, galvanizza i suoi fan invitandoli a «portare alle primarie cittadini di destra e di sinistra». E chiarisce: «La mia è una candidatura del territorio, non è una candidatura di partito. Vi chiedo una mobilitazione straordinaria con tutte le energie disponibili. In questo momento stanno facendo le solite porcherie clientelari, ma arriverà il momento in cui li fermeremo ».

 

Ce n’è abbastanza per far intervenire Claudio Fava, vicepresidente della commissione parlamentare antimafia: «Le primarie in Campania rischiano di riproporre una pagina opaca per tutta la politica italiana. Le molte denunce di queste ore, assieme al disimpegno di alcuni parlamentari e al ritiro di Gennaro Migliore, rendono forte e legittima la preoccupazione che il voto non sia impermeabile a infiltrazioni e sollecitazioni estranee al centrosinistra».

 

 

NICOLA TURCO NICOLA TURCO

 

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