Frank Cimini per “L’Unità”
Sarà pure fondata la nuova inchiesta su appalti pilotati in Regione Lombarda che coinvolge la società di consulenze Ernst&Young ma il problema è che a coordinare l’indagine e le perquisizioni a cura della procura europea è il pm Sergio Spadaro appena condannato a Brescia a otto mesi di reclusione per rifiuto di atti d’ufficio nell’ambito del caso Eni-Nigeria.
I successivi gradi di giudizio diranno se quella condanna è giusta, ma intanto Spadaro resta al suo posto senza essere trasferito quantomeno nel frattempo in un altro ufficio magari nel settore civile.
Altri magistrati in tempi più o meno recenti erano stati trasferiti dal Csm, oggi assente e silente, per molto meno anche senza avere condanne carico.
Basta ricordare, tanto per restare a Milano, il caso dell’allora procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Fu spostato a fare il giudice al Tribunale di Torino a causa di un messaggio. Ma in quel caso c’era di mezzo Expo sul quale Robledo voleva approfondite le indagini e i suoi superiori assolutamente no.
Su Expo avevano mangiato in tanti compresi attraverso scambi di potere anche alcuni magistrati. Insomma in questa storia come spesso accade figli e figliastri. Se ne dovrebbero accorgere Anm e Csm sempre pronti a denunciare tentativi di delegittimazione della magistratura. In realtà si delegittimano da soli.
FRANK CIMINI alfredo robledo LA LETTERA DI ROBLEDO AL CSM
i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro -U43070110205349sDC-593x443@Corriere-Web-Sezioni FABIO DE PASQUALE SERGIO SPADARO