COINQUILINI D’ITALIA - GIOVANNI DONZELLI E ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE, STRIGLIATI DALLA MELONI, CONDIVIDONO UNA CASETTA NEL CENTRO DI ROMA. È LÌ CHE IL SOTTOSEGRETARIO ALLA GIUSTIZIA AVREBBE PASSATO LE INTERCETTAZIONI RISERVATE SU ALFREDO COSPITO – LA BATTUTA DI UN AMICO DI ENTRAMBI: “IN POLITICA C’È GENTE CHE SI È DIMESSA PER CASE CON VISTA SUL COLOSSEO, GENTE CHE È FINITA IMPELAGATA DENTRO LE AFFITTOPOLI DI SUPER-APPARTAMENTI E VOI 2 NEI GUAI PER DIVIDERE LE SPESE DI UN APPARTAMENTINO COME 2 FUORISEDE”

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Estratto dell’articolo di T.L. per roma.corriere.it

 

ANDREA DELMASTRO E GIOVANNI DONZELLI

«Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere», ha detto a entrambi un amico comune. Loro due, Giovanni Donzelli e Andrea Delmastro, di pacche sulle spalle ne hanno ricevute tante, anche se il dolore per il clamoroso scivolone — che è costato a entrambi una strigliata epica di Giorgia Meloni, il livore freddo di Carlo Nordio e l’avvicinarsi al filo di quel precipizio oltre il quale ci sono solo le dimissioni — non si lenisce con una battuta.

 

E così, quando è stato chiaro oltre che il secondo aveva rivelato una notizia al primo (i colloqui in carcere tra l’anarchico Cospito e il camorrista Di Maio), che a sua volta l’aveva spiattellata in Aula, l’amico di entrambi ha tirato le somme: «In politica c’è gente che si è dimessa per case con vista sul Colosseo, gente che è finita impelagata dentro le Affittopoli di super-appartamenti e voi due nei guai per dividere le spese di un appartamentino come due studenti fuorisede».

 

IL PROFUMO DELMASTRO SELVATICO - MEME BY CARLI

Galeotta fu la cucina, che in fondo è l’unico spazio in comune del trilocale con doppi servizi, parzialmente arredato, senza soggiorno, che il sottosegretario alla Giustizia e il plenipotenziario di FdI condividono nella Capitale. E dire che sotto sotto la storia dei due peones che smezzavano l’affitto di un’unica casa — soprattutto da quando, a ottobre, quei due peones sono diventati due calibri grossi della Repubblica — aveva fatto intenerire il cuore di chi ricordava la bella politica dei tempi andati, la sobrietà elevata a stile di vita, quell’atmosfera da Erasmus ante-litteram che finiva per cementare legami umani, prima che politici.

 

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GIOVANNI DONZELLI E ANDREA DELMASTRO

Tradizioni di tempi ormai andati che solo loro, Delmastro e Donzelli, hanno portato avanti fino all’altro giorno, quando nella cucina condivisa quella notizia è passata dalla bocca del sottosegretario alle orecchie dell’uomo-partito.

 

I coinquilini d’Italia, come qualcuno li ha ribattezzati (Dagospia, ndr) rielaborando il nome del partito di provenienza, sono come gemelli diversi, diversissimi. Piemontese di Biella Delmastro, fiorentino Donzelli; destra sociale radicata in famiglia il primo (che è figlio d’arte, papà Sandro ha fatto due legislature piene con Alleanza Nazionale) di famiglia socialista e antifascista il secondo, che per un periodo ha fatto lo strillone nella società di distribuzione dei giornali della famiglia di Matteo Renzi; stili di vita totalmente differenti, simili per quanto riguarda l’attività politica ma diversissimi per tutto il resto.

 

«Diciamo che a me non piacciono le zucchine bollite», ha detto a più riprese il sottosegretario alla Giustizia ironizzando sull’attitudine del compagno di casa a tenersi alla larga dagli stravizi alimentari della politica. «A me, invece, non piace mangiare al ristorante tutte le sere», è il modo gentile con cui Donzelli si smarca invece dalle riunioni serali a base di amatriciane e carbonare.

delmastro de carlo donzelli

 

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ANDREA DELMASTRO E GIOVANNI DONZELLI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA