Sonia Oranges per Il Riformista
«Il ruolo della magistratura in Italia è di prim\'ordine»: parte con questa presa d\'atto, davanti a giudici e avvocati del Tribunale di Messina, il tour che separa Gianfranco Fini dalla costituzione del suo partito, a metà febbraio. Parole che, alla luce del Rubygate, suonano come una dichiarazione d\'intenti.
Dai piani alti di Futuro e libertà, assicurano che l\'impegno siciliano era in calendario da giorni, e che le parole di Fini nulla hanno a che vedere con i guai del presidente del Consiglio. L\'ordine di scuderia è il no comment sull\'inchiesta milanese che sta facendo tremare Palazzo Chigi, ma il messaggio è chiaro. E rivolto anche alle altre anime del Terzo Polo: «Io sogno un giorno in cui in Parlamento, nella dialettica democratica, maggioranza e opposizione trovino un momento di unità in uno o due punti strategici per la riforma vera della giustizia».
Altra tappa, altra precisazione. Ad attendere Fini al teatro Vittorio Emanuele, una folla che la platea non riesce a contenere: applausi, strette di mano, la banda a intonare l\'Inno di Mameli. «Rimarranno delusi i giornalisti se da me si attendono chissà quali polemiche, chissà quali invettive a proposito delle nuove tristi vicende che riguardano il presidente del Consiglio e che campeggiano su tutti i giornali - dice il leader di Fli - Siamo qui per parlare d\'altro». All\'ordine del giorno, infatti, c\'è il tema dell\'occupazione. Ma prima aggiunge: «Chi ha responsabilità deve tenere un atteggiamento di etica pubblica e considerarlo come un faro».
Fini Bocchino e Casini ai tropici da Libero Libero strane storie su Fini NonleggerloLa penseranno come lui, il presidente dei senatori udc Gianpiero D\'Alia e quello dei depunati mpa Carmelo Lo Monte, intervenuti alla prima manifestazione di Fli, a testimoniare che la regia terzopolista è viva e vegeta e va di pari passo con la nascita del partito dei futuristi. Nel perimetro di Fini, sotto sotto si auspica che le disgrazie del Cavaliere consolidino l\'asse Fini-Casini, fino a immaginare un riflusso di parlamentari verso Fli.
Fini ed Elisabetta Tulliani alla tombola di Natale«Prevedo che a breve ci saranno ripensamenti da parte di amici e parlamentari usciti da Fli, che chiederanno di rientrare nelle nostre file. Il vento è nuovamente cambiato e torna a soffiare nella giusta direzione», vaticina Carmelo Briguglio, quasi a rispondere al falco Fabio Granata che dal suo blog aveva segnalato che «il clima politico che percepiamo attorno al nostro percorso è purtroppo cambiato» e che «servono nuove dosi di coraggio e lungimiranza, costanza e passione: bandire ogni moderatismo ipocrita e ogni illusione di poter ricomporre l\'attuale centrodestra, in una parola», riferendosi alle colombe che fanno capo al capogruppo al Senato Pasquale Viespoli.
Fini nel con AlmirantePolemiche spente sul nascere dal coordinatore nazionale Adolfo Urso: «Fli, a differenza del Pdl, è un partito plurale. Ha presente un\'orchestra? Bene. L\'importante è non stonare. E non è questo il caso».
Intanto, Fini spiega al suo popolo che cosa ne pensa della Fiat («Per tutelare i diritti dei lavoratori le fabbriche devono essere aperte. Senza lavoro non possono esserci diritti»), del Sud («Il Sud possiede risorse intellettuali che nulla hanno da invidiare a quelle del Nord. Bisogna però puntare sulla cultura della legalità»), dell\'economia («È la politica che deve investire sulla ricerca e l\'innovazione: le piccole imprese non hanno le risorse per farlo. Serve la mano pubblica»).
Fini TullianiE del partito in fieri: «Fli è un tentativo di chiamata a raccolta delle migliori risorse del Paese, cosa che non è certo in grado di fare il Pdl e il congresso si concluderà con la nomina di organismi aperti anche a personalità che non hanno mai avuto una tessera di partito».
I PARTIGIANI rutelli-fini-casiniPoi, un passaggio all\'ospedale Papardo, e Fini vola a Cagliari, al capezzale dei lavoratori del teatro lirico che da settimane occupano la struttura. A loro ha ricordato che «le risorse sono limitate» e che la politica deve «scegliere quali sono le priorità», visto che «per troppo tempo si è ragionato in termini di nomine negli enti preposti a cultura e spettacoli e non poche volte si è sprecato denaro pubblico, per esempio per alcune produzioni cinematografiche».
Sistemato così anche il ministro Sandro Bondi, Fini è pronto a ripartire per le prossime tappe del roadshow: a Reggio Calabria per parlare di legalità, a Bologna di giovani, a Padova di sviluppo, a Roma di qualità della vita. Nel frattempo, tesse la tela delle alleanze e in settimana Farefuturo ospiterà i coordinatori regionali del Terzo Polo per definire la strategia per le amministrative con eventuali programmi e candidati comuni. Sempre che le cronache prossime venture non offrano altre opportunità elettorali.