IL COLLE COL FIATO SUL COLLO – LA CASELLATI TAGLIA 62 EMENDAMENTI AL DECRETO SEMPLIFICAZIONI (SU 85) PER PREVENIRE LA BOCCIATURA DI MATTARELLA – LA MAGGIOR PARTE DELLE PROPOSTE DI MODIFICA NON C’ENTRAVA NIENTE CON L’IMPIANTO DEL DECRETO URGENTE – IL PASTICCIACCIO DELLE TASSE A GENOVA: SALTA LA PROROGA DELLA SOSPENSIONE DELLE TASSE PER I CITTADINI COLPITI DAL CROLLO DEL PONTE MORANDI

-


Roberto Petrini per www.repubblica.it

 

casellati mattarella

Interviene il Quirinale sul caso del decreto semplificazioni, il provvedimento omnibus riempito di norme, microinterventi e provvidenze, arrivato oggi in aula al Senato. Il decreto, nato con una decina di articoli, è lievitato durante l'esame in Commissione cumulando 61 pagine di emendamenti, già approvati e contenuti nel testo presentato in aula. Secondo indiscrezioni circolate nella mattinata il Colle avrebbe spinto per lo stralcio di una serie di misure incongrue. Il capo dello Stato ha firmato il decreto prima della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ma ha anche il compito di promulgare il disegno di legge di conversione una volta approvato da entrambi i rami del Parlamento.

 

ponte morandi genova

E così nel pomeriggio la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha dichiarato inammissibili 62 emendamenti sugli 85 votati dalle commissioni del Senato. Se restano le norme sulle trivelle, quelle sull'Ires agevolato al no profit che cancellano la "tassa sulla bonta" e quelle sulle concessioni idroelettriche, saltano invece quelle sulla web tax e sulla proroga dello stop alle tasse per i cittadini e per le aziende colpiti dal crollo del ponte Morandi a Genova. Fin dalle prime battute del dibattito parlamentare sono volate le proteste delle opposizioni che lamentano l'incostituzionalità del decreto omnibus e chiedono l'intervento di Mattarella  e della Casellati.

 

luigi zanda

"Il testo approvato in Commissione - ha osservato il senatore Pd Luigi Zanda -  mostra come per la maggioranza e per il governo non contino nulla né le sentenze della Corte, né i richiami del Presidente e delle altre alte cariche istituzionali. Questa mattina - ha aggiunto Zanda in riferimento a quanto ricostruito da Repubblica in edicola - un quotidiano riferisce che dai dieci articoli iniziali il testo del decreto è arrivato a 61 pagine di emendamenti. Il governo pensa di sostituire la democrazia parlamentare con una democrazia che chiamano diretta e che di democratico non ha nulla".

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1
mattarella