COLPI BASSI A CENTRO EUROPA – IL MINISTRO DELLE FINANZE TEDESCO IRONIZZA SUI PARADISI FISCALI – DALLA SVIZZERA ARRIVANO MINACCE E INSULTI (“NAZISTA”) – L’ESECUTIVO ELVETICO PROVA A CALMARE LE ACQUE MA DEFINISCE UNA LISTA NERA INACCETTABILE…

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B.R. per \"Il Sole 24 Ore\"

STEINBRUCKSTEINBRUCK

È uno scontro con pochi precedenti quello di questi giorni tra Germania e Svizzera. Ricorda per certi versi il braccio di ferro dell\'anno scorso con il Liechtenstein. Argomento: sempre il segreto bancario in un momento in cui i grandi Paesi europei, complice la grave crisi economica, sono in guerra contro i paradisi fiscali.

In un\'intervista alla Süddeutsche Zeitung pubblicata ieri, il ministro delle Finanze Peer Steinbrück ha rivelato di aver ricevuto «lettere di minacce da cittadini svizzeri» e di essere stato definito un «nazista». La rivelazione è giunta dopo che negli ultimi giorni l\'uomo politico tedesco ha rilanciato le critiche contro il segreto bancario svizzero.

Steinbrück ha paragonato una lista nera dei paradisi fiscali, e il suo carattere dissuasivo, a una «cavalleria» che farebbe paura agli «indiani». Il confronto, non proprio felice, ha fatto imbestialire gli svizzeri, o almeno una parte del Paese. Il ministero degli Esteri elvetico ha convocato l\'ambasciatore tedesco a Berna (si veda Il Sole 24 Ore di martedì).

Bild am Abend, un giornale popolare, ha definito il ministro: «Il brutto tedesco». Un deputato del partito democratico cristiano, Thomas Müller, ha paragonato Steinbrück «a quella generazione di tedeschi che marciava per strada vestita di cappotti di cuoio, stivali e bracciali». Il termine nazista è stato omesso, ma la definizione era chiara.

BLICKBLICK

Chissà se 20 o 30 anni fa un deputato svizzero, membro centrista della coalizione al potere, avrebbe avuto il coraggio di fare paragoni simili? La fine della guerra è ormai lontana e molti europei si permettono di esprimersi in modo impensabile solo qualche decennio fa. Il Governo svizzero si è subito smarcato, tentando di calmare le acque.

«Dovremo sederci a un tavolo - ha detto il ministro delle Finanze Hans- Rudolf Merz- e discutere dei problemi. È nell\'interesse del nostro Paese. Non dimentichiamoci che la Germania è uno dei nostri principali partner commerciali». Non è la prima volta che Steinbrück, un amburghese di 62 anni dall\'ironia corrosiva, provoca reazioni risentite.

Qualche mese fa, le sue critiche al segreto bancario nel Liechtenstein avevano indotto il principe Hans-Adam II a definire la Germania di oggi un «Quarto Reich». Ieri anche dal Lussemburgo vi sono stati appelli alla calma.

JUNCKERJUNCKER

«È necessario trovare un tono che non sia più dettato dalla taglia degli Stati, ma dalle buone relazioni di cui abbiamo bisogno per affrontare l\'attuale crisi finanziaria», ha detto il ministro del Tesoro Luc Frieden. Il premier Jean-Claude Juncker ha avvertito che una lista nera di paradisi fiscali comprendente Paesi dell\'Unione sarebbe inaccettabile.

È evidente che in un momento di grave crisi economica la Germania vuole tentare di recuperare evasione fiscale. Dietro all\'atteggiamento del Governo c\'è anche un calcolo elettorale visto che in Germania si vota in settembre: è probabile che gli attacchi ai paradisi fiscali, e alla Svizzera in particolare, siano apprezzati in alcuni settori del Paese.

 

 

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