I COMUNISTI COL “GUAZZA” – LA CRESPI PENSA A BOSSI – OPUS, TERME DEI - GASPARRI IL DOROTEO - BERTELLI FA RIMA CON BERTARELLI – RAI VS YOUTUBE – MORETTI (FS) DIROTTATO - BENI CULTURALI, BROCCOLI E BRONTOLII…

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A cura di Enrico Arosio e Paolo Forcellini per \"L\'espresso\"

GiorgioGiorgio Guazzaloca

1 - BOLOGNA, CHI VA CON GUAZZALOCA...
Non è ancora ufficialmente candidato ma si è messo avanti coi compiti: Giorgio Guazzaloca, che nel \'99 fece cadere il muro di Bologna, sconfiggendo la sinistra, presenta in questi giorni una autobiografia \'dettata\' al giornalista Alberto Mazzuca. Il titolo: \'Guazzaloca, una vita in salita\': da garzone di bottega a macellaio, da presidente dei macellai a presidente della Camera di Commercio, e poi primo sindaco non comunista. Del trionfo del \'99 parlarono tutti i giornali e le tv del mondo. Meno della sconfitta che Guazzaloca subì nel 2004, quando Cofferati riconquistò la città. Il \'Guazza\', come lo chiamano a Bologna, ora ritenta l\'impresa.

Con un programma, \'Per Bologna che vogliamo\', che presenterà a gennaio inoltrato. Non un partito, ma una lista civica che vada oltre i partiti, trasversale. Tanto trasversale che la prefazione all\'autobiografia l\'ha scritta il professor Gianfranco Pasquino, politologo di sinistra, bestia nera nelle scorse settimane del Pd, quando si discuteva sulle primarie poi vinte da Flavio Del Bono. Così trasversale la nuova avventura del \'Guazza\' che nei giorni scorsi dal notaio, a fondare e poi presiedere l\'associazione \'Per Bologna che vogliamo\', c\'era Gianni Pecci, proprio lui, l\'uomo del pullman di Prodi che già nel \'99 manifestava simpatie guazzalochiane.

MariaMaria Crespi

Non solo. I rumors dicono della scesa in campo con Guazzaloca anche di alcuni ex comunisti. Si parla di Claudio Sassi, ex operaio Sasib, ex assessore al Traffico delle giunte comuniste e da due lustri sindaco di sinistra a Grizzana Morandi. Per essere \'un-non-ancora-candidato\', di strada Guazzaloca ne ha già fatta parecchia. Resta da vedere se e come arriverà al traguardo. (L.Q.)

2 - E SE CHIAMASSI IL BOSSI?
Giulia Maria Crespi sta pensando se contattare Umberto Bossi. Quelli della Lega, osserva la presidente del Fondo per l\'ambiente italiano, sulla difesa del territorio sono più vigili della sinistra. Almeno in Lombardia.

3 - MONTECATINI OPUS TERME DEI...
La via sarebbe un po\' defilata, ma la decisione di Montecatini Terme di dedicare una strada a Josemarìa Escrivà de Balaguer non piace all\'opposizione di centrosinistra e alla Cgil locale. Al fondatore dell\'Opus Dei, santificato da papa Giovanni Paolo II, non viene perdonato il sostegno al franchismo. Al Comune si sono ricordati che Escrivà frequentava le rinomate terme a metà degli anni Cinquanta. Vezzo sibaritico tra un cilicio e una veglia di preghiera? Naturalmente no: accompagnava il suo successore Alvaro del Portillo, che soffriva di fegato. (F.B.)

4 - DOMUS MARIAE GASPARRI IL DOROTEO...
Una volta era il regno dei grandi big della Dc: Mariano Rumor, Flaminio Piccoli, Aldo Moro, Antonio Gava, Emilio Colombo. Alla Domus Mariae si facevano e si disfacevano le alleanze fra le correnti della Balena bianca, qui si svolse lo storico Consiglio nazionale democristiano del 1959 che detronizzò Amintore Fanfani dalla segreteria sostituendolo con Aldo Moro.

UmbertoUmberto Bossi

Una vera e propria congiura secondo gli storici, che datano a quella sede la nascita della corrente dorotea, emersa dalla spaccatura dei fanfaniani. Dopo cinquant\'anni tocca a Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, occupare la Domus Mariae per un proprio raduno di amici romani. Messa officiata da monsignor Marco Malizia, e poi brindisi e panettone natalizio, come recita l\'invito. (G.S.)

5 - LUNA ROSSA, BERTELLI FA RIMA CON BERTARELLI...
Le cronache sportive nei giorni scorsi hanno sparato baldanzose: Patrizio Bertelli ci ha ripensato, Luna Rossa parteciperà alla 33 America\'s Cup. Ma è proprio così? Non esattamente. Il signor Prada ha solo iscritto Luna Rossa entro il termine del 15 dicembre, versando i 50 mila euro, per avere il diritto di correre. La partecipazione vera è tutta da decidere, e ci vorranno mesi. In realtà Bertelli ha reagito al volo alla decisione a sorpresa del defender, il team svizzero Alinghi di Ernesto Bertarelli, di anticipare la deadline per l\'iscrizione.

Perché Bertarelli ha accelerato? Per incalzare il consorzio americano Oracle, con cui è in causa (la sentenza è attesa per la tarda primavera a New York) su alcuni aspetti del protocollo e le caratteristiche tecniche della sfida. Lo sfidante Oracle è per il multiscafo, Alinghi non ne vuole sapere, Luna Rossa neanche. Oracle per protesta non si è iscritta il 15 dicembre, e Bertarelli, se gli riesce la manovra, potrà andare a New York dicendo: signori, si sono iscritti in tanti (Luna Rossa inclusa), dov\'è il problema? Facciamo la Coppa anche senza Oracle. (E.A.)

6 - RAI, TUTTI CONTRO YOUTUBE...
Tira una brutta aria intorno al settore Internet della Rai dopo che la tv pubblica ha deciso di seguire una linea politica e strategica opposta a quella intrapresa da Mediaset: accordarsi con YouTube per diffondere i propri contenuti anziché far causa al sito per distribuzione abusiva di filmati, come ha fatto Mediaset (richiesti 500 milioni di danni per circa 4.600 pellicole), in modo da raggiungere quel pubblico giovane (16-36 anni) sempre più difficile da conquistare.

PatrizioPatrizio Bertelli

A Mediaset hanno visto l\'intesa Rai-YouTube come fumo negli occhi e alcuni alti dirigenti Rai vicini al Cavaliere sarebbero stati sollecitati a far di tutto per boicottare l\'accordo a favore di una piattaforma condivisa con Madiaset. Il tutto, ovviamente, per venire incontro il più possibile alle mire dello stesso Cavaliere deciso a regolamentare prima possibile il settore del Web. (S.N.)

7 - NAPOLI, NO PARTITI NO PARTY...
Un hotel da mille e una notte più un party da sogno. A Napoli basta molto meno per partecipare a una festa da 400 invitati super selezionati, ingrossando la schiera dei presenzialisti a ogni costo. Eppure stavolta è accaduto l\'incredibile: i politici, con poche eccezioni, hanno disertato l\'invito per la serata inaugurale del Romeo Hotel, modernissima struttura a cinque stelle aperta dal gruppo immobiliare Romeo e ricavata dall\'ex palazzo della Flotta Lauro, proprio di fronte al porto.

Una diserzione causata dal disagio per il suicidio dell\'ex assessore Giorgio Nugnes e per le voci di una maxi-inchiesta a proposito della delibera milionaria Global Service, che coinvolgerebbero proprio Romeo e numerosi amministratori locali. Capita l\'aria che tirava, lo stesso Alfredo Romeo non si è fatto vedere alla serata di festa. M. F.

8 - BENI CULTURALI, BROCCOLI E BRONTOLII...
L\'incarico di soprintendente ai Beni culturali di Roma, affidato dal sindaco Alemanno al conduttore radiofonico Umberto Broccoli, sta creando mugugni a destra: sia tra gli studiosi che aspiravano al ruolo, in primis Vittorio Sgarbi, sia tra i colleghi della radio con un pedigree politico più netto. Il presentatore, laureato in archeologia, professa idee che non sempre collimano con quelle di giunta e Pdl.

ErnestoErnesto Bertarelli

Sulle perplessità del sindaco circa la Teca dell\'Ara pacis, replica: \"Bella o brutta, ormai c\'è\". Sull\'Arco di Adalberto Libera che Fabio Rampelli di An vorrebbe innalzare all\'Eur: una cosa \"superata\". Sull\'ipotesi di \"valorizzare i reperti ritrovati\", lanciata da Alemanno dopo la chiusura del cantiere del Pincio, smorza: \"Per la valorizzazione ci vuole un progetto\". Broccoli preferirebbe ripristinare la \'passeggiata elegante\' degli anni \'60 e pensa \"alle gite descritte da D\'Annunzio\". (L.B.)

9 - FERROVIE, L\'AMMINISTRATORE DIROTTATO...
Voleva arrivare puntuale a Verona per un incontro al Centro Intermodale: per questo l\'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, ha scelto l\'aereo. Mal gliene incolse. A causa del maltempo, infatti, il volo è stato dirottato sino a Innsbruck, in Austria. Chissà se, nonostante tutto, ha poi dovuto prendere un treno. \"Proibitive condizioni atmosferiche: tempo da treno!\", recitava un vecchio slogan caduto in disuso, anche se proprio in questi giorni i dipartimenti della Protezione civile di alcune Regioni, ultima in ordine di tempo le Marche, hanno firmato accordi con le Ferrovie dello Stato per una collaborazione in caso di emergenza. (L.P.D.)

10 - COMO: COLLINA CON VISTA CEMENTO...
Dopo l\'articolo de \'L\'espresso\' sulla speculazione edilizia in riva al lago (\'Como vota Forza Cemento\', n. 48) arrivano varie segnalazioni. Una riguarda Cardìna, frazione isolata di Como con 150 residenti, nota come \'la collina del cinema\': ci vivevano infatti Bruno Munari e i fratelli Piccardo, che vi fondarono la Cineteca di Monteolimpio per produrre film sperimentali.

\"Ma un\'inopinata variante al piano regolatore ha ora trasformato i boschi di via Pisani Dossi in area ad alta intensità abitativa\", attacca Federico Faverio, vicepresidente dell\'Associazione Cardìna, in guerra per fermare lo scempio; \"e due imprese edili hanno ottenuto concessioni per palazzi e villette a schiera in volumetrie spropositate, senza alcun rispetto per il paesaggio e le tipologie esistenti\". L\'accesso a Cardìna è poco più di una mulattiera: costruirne una in grado di reggere il traffico vecchio e nuovo darebbe il colpo di grazia all\'ultima area verde di Como (T.M.)

11 - IL PIANISTA NON LASCIA IMPRONTE...
Mentre alla Camera fervono i lavori per far sì che entro febbraio sia perfettamente funzionante il nuovo sistema di votazione (con rilevazione ottico capacitiva, ovvero dotato anche di sensore di vibrazioni magnetiche) in modo da contrastare il fenomeno dei pianisti, con soddisfazione del presidente Gianfranco Fini, a Palazzo Madama il presidente Renato Schifani sta studiando da giorni la fattibilità di una serie di interventi tecnologici per scoraggiare i pianisti che scorrazzano anche nella Camera Alta. Solo che il sistema che verrà utilizzato a Montecitorio (opera di Finmeccanica, costato 390 mila euro e basato su parti delle impronte digitali dei parlamentari unite a una scheda magnetica) non sarebbe applicabile al Senato.

Un po\' perché la diversa struttura dell\'emiciclo e dei banchi impedirebbe pesanti lavori di adeguamento, un po\' perché il meccanismo della Camera sarebbe considerato troppo complicato nell\'esecuzione per i senatori più anziani. Da qui l\'idea di studiare un nuovo metodo che consenta l\'identificazione del senatore, prima del voto, solo con la pressione del pollice di una delle due mani su un apposito pulsante che ne leggerebbe l\'impronta. Ma la cosa non piace ai più, specie nel centrodestra: l\'impronta ricorda molto quella che si prende ai malfattori e il parallelismo è considerato sconveniente. (S.N.)

 

 

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