CONCITA ALL’ARMA BIANCA - LO SAPEVANO TUTTI! ANCHE IO HO LETTO LE INTERCETTAZIONI TRA PAPI E LE MINISTRE ORA DISTRUTTE, SONO STATE SUI TAVOLI DI REDAZIONI, MINISTERI, UFFICI PARLAMENTARI – LE BATTUTE DELLA LITTIZZETTO, L’ARTICOLO DEL CLARIN, LE CONFERME DELLA BONIVER…

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CONCITA DE GREGORIO - copyright pizziCONCITA DE GREGORIO - copyright pizzi

1 - INIEZIONI DI FIDUCIA
Concita De Gregorio per "L'Unità" - Su una cosa almeno Paolo Guzzanti stavolta ha ragione: lo sapevano tutti. I nastri delle celebri intercettazioni telefoniche (mai pubblicate) tra signorine poi diventate ministro sono stati sui tavoli delle scrivanie delle redazioni, dei ministeri, degli uffici parlamentari il tempo necessario - poco, ma sufficiente - ad essere letti, fotocopiati, spediti in allegato per e-mail a decine di persone, e da queste decine a centinaia perché ciascuno ha un paio di amici con cui condividere. È come la storia delle farfalline disegnate da Lui, delle cene di quaranta ragazze ogni venerdì, del via vai di sconosciute in auto blu a palazzo Grazioli.

Lo sapevano tutti, non lo diceva nessuno. Tutti si fa per dire, certo. Tutti quelli che hanno accesso alle carte. Milioni di italiani no e tra questi milioni coloro che vedono solo la tv non l'avrebbero saputo mai (la televisione, come vi diciamo oltre, è Cosa Sua). Ci sono i giornali, però, sebbene pochissimi, a raccontare.

C'è il passa parola. Io le intercettazioni di cui parla Guzzanti le ho viste e poco importava allora che il fido Ghedini dicesse che non esistevano, poco importa che dica adesso, smentendo se stesso, che sono state distrutte. Non erano «rilevanti penalmente», certo, ma esistevano eccome e pensandoci col senno di poi avrebbero potuto dare indicazioni certe sulla composizione definitiva del governo. Le protagoniste dei dialoghi siedono tutte in Consiglio dei ministri. Del resto il Presidente è generoso, le ragazze lo sanno e in genere lasciano sul comodino il curriculum. Per l'Europarlamento, ultimamente c'era quello disponibile.

Silvio BerlusconiSilvio Berlusconi

Ricordo uno spettacolo di Luciana Littizzetto, l'estate scorsa al Festival di Spoleto, ne riferiscono le cronache del tempo. Trascrivo. «A proposito del caso delle intercettazioni il monologo ne svela i contenuti e racconta dei consigli sulle iniezioni da fare nel corpo cavernoso che trasformano il «walter» in una stecca da biliardo». Il corpo cavernoso, le iniezioni sul «walter». Lo sapeva anche lei.

2 - MERCIMONIO COME METODO
Concita De Gregorio per "L'Unità" - Ancora a proposito del sistema corrotto, dello scambio e del mercimonio eletto a metodo: che si tratti di appalti o di seggi, di favori sessuali o posti di lavoro. La storia di oggi riguarda l'ex coordinatore regionale del Pdl in Abruzzo Costantino Aracu e il suo referente politico nazionale, il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, uomo di fiducia di Berlusconi nonchè suo compagno di loggia massonica nella P2. In sintesi: la ex moglie di Aracu ha presentato a marzo un memoriale in procura in cui si parla di tangenti per appalti e versamenti in denaro in cambio di seggi. I primi riscontri alle accuse, sul filone tangenti-sanità, sono stati forniti direttamente dall'imprenditore coinvolto, Angelini.

Paolo GuzzantiPaolo Guzzanti

La questione Cicchitto è legata ai finanziamenti che Aracu avrebbe assicurato al suo capo corrente per garantirsi la leadership in Abruzzo, si parla di 500 mila euro all'anno: si indaga sull'ipotesi di ricettazione. In questo quadro l'accusa di compravendita di seggi al Parlamento: il senatore Filippo Piccone avrebbe pagato 600 mila euro, in parte girati a Cicchitto, per la sua elezione nel 2006. Piccone è oggi coordinatore regionale del Pdl. Cicchitto smentisce, la Procura lavora sui dati di una ‘pen drive' con una contabilità cifrata che allude ai contributi alla sua corrente.

La storia di ieri invece è vecchia di un anno, giugno 2008, solo che come dice a Susanna Turco Paolo Guzzanti (che l'ha rinominata suscitando scandalo) «in Italia ci si dimentica cosa sia successo il mese scorso». Sono le cosiddette «intercettazioni fantasma», di fatto inesistenti dal momento che essendo stati distrutti dalla magistratura gli originali le copie in circolazione non hanno alcun valore. Gli originali furono distrutti perchè le persone che parlavano - tra gli altri, alcune signore poi divenute ministre - non erano coinvolte nell'indagine nè le loro parole contenevano ipotesi di reato.

GHEDINIGHEDINI

Di quelle carte si parlò molto all'epoca, certo nei limiti consentiti da una legge che arriva a disporre in casi di grave violazione il sequestro delle rotative. I giornali stranieri, non sottoposti agli stessi vincoli, ne scrissero. Il Clarìn in forma molto esplicita: lo ripubblichiamo. Più di questo, in Italia, non si poteva nè si può a rischio della soppressione definitiva delle ultime voci. Si potrà sempre di meno giacchè da quel preciso istante l'ossessione del premier è diventata la legge che proibisce le intercettazioni, tra i primi punti del programma di questo governo.
 
3 - IL CLARIN E QUEI MESSAGGI A LUCI ROSSE: "ALTRO CHE LEWINSKY"...
Da "L'Unità" - Il cinque giugno del 2008, il quotidiano argentino El Clarìn, a firma di Julio Algañaraz, raccontò la vicenda del «sexgate» che in quegli stessi giorni trovava spazio sui giornali italiani. «Il premier Berlusconi ed una ministra del suo governo sono rimasti coinvolti in un grande scandalo come quello che dieci anni fa quasi costò la presidenza degli Usa a Bill Clinton, a causa dei suoi confermati giochi di sesso orale nella sala ovale della Casa Bianca con la borsista Monica Lewinsky». «Si dice che nel vaso di Pandora delle 8.400 intercettazioni telefoniche realizzate dalla giustizia per un processo per corruzione a Napoli che potrebbe culminare in un processo penale contro Silvio Berlusconi, ci siano alcune telefonate che non hanno rilevanza penale ma sono un cocktail micidiale per il loro alto contenuto erotico e riferimenti al sesso orale, che gli italiani chiamano "il pompino".

AVANTI BOTOX MARGHERITA BONIVER - Copyright PizziAVANTI BOTOX MARGHERITA BONIVER - Copyright Pizzi

Fino ad ora queste intercettazioni non sono finite nelle pagine di alcun giornale o rivista, come sarebbe usuale in questo paese, nè su alcun sito internet, dove sgorgano come fiumi pettegolezzi di ogni sorta. Ma il quotidiano la Repubblica cita l'ex viceministro degli Esteri socialista Margherita Boniver, devota alleata di Berlusconi, che riconosce l'esistenza di questi messaggi a luci rosse». Per chi fosse interessato all'intero articolo, in spagnolo, ce n'è ancora una copia in rete, sul sito del Clarìn, all'indirizzo http://www.clarin.com/diario/2008/07/05/elmundo/i-01708762.htm

 

 

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