IL CONTRATTACCO DI SALVINI - IL LEGHISTA VUOLE TOGLIERE LE NAVI PER IL SOCCORSO DEI MIGRANTI ANCHE ALLE ONG ITALIANE - GLI ESPERTI DEL VIMINALE STANNO STUDIANDO UNA MODIFICA AL DECRETO SICUREZZA - SALIRE A BORDO DI UNA IMBARCAZIONE CHE BATTE BANDIERA ITALIANA VUOL DIRE ENTRARE DI FATTO NEL NOSTRO PAESE E IMPEDIRE L'INGRESSO NEI PORTI A QUESTE NAVI È IMPOSSIBILE

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salvini migranti

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

 

Togliere le navi per il soccorso dei migranti anche alle ong italiane. È il prossimo obiettivo del ministro dell' Interno dopo quanto accaduto con la Sea Watch e le polemiche tuttora roventi. Per questo gli esperti del Viminale stanno studiando una modifica al decreto sicurezza che dovrà poi essere approvata in Parlamento.

 

SALVINI MIGRANTI

Quanto sta accadendo in Libia potrebbe far aumentare le partenze verso l'Europa, quindi verso l' Italia, e al Viminale appaiono determinati a procedere con una nuova «stretta». Anche perché sulle coste meridionali continuano gli «sbarchi fantasma». È vero che rispetto agli anni scorsi la riduzione del numero degli arrivi è drastica, ma la linea imposta da Salvini è quella di chiusura totale, dunque ai suoi collaboratori ha chiesto di «predisporre ogni misura utile a impedire che possa ripetersi quanto accaduto nelle ultime settimane» con la nave guidata dall' attivista della Sea Watch Carola Rackete.

 

matteo salvini con i migranti

Salire a bordo di una imbarcazione che batte bandiera italiana vuol dire entrare di fatto nel nostro Paese. Impedire l'ingresso nei porti a queste navi è impossibile. L' articolo 2 del decreto sicurezza impone «al comandante della nave l'osservanza della normativa internazionale e i divieti e le limitazioni», e prevede «in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000», specificando che «in caso di reiterazione commessa con l'utilizzo della medesima nave, si applica altresì la sanzione accessoria della confisca della nave, procedendo immediatamente a sequestro cautelare».

CAROLA RACKETE

 

Nel testo non c'è alcun riferimento alla nazionalità delle imbarcazioni e per questo si vuole specificare che le sanzioni valgono anche per quelle che battono bandiera italiana in modo da poterle confiscare se effettuano più di tre approdi dopo aver preso a bordo i migranti nelle zone Sar estere. La linea che si vuole far passare per chi svolge attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo è infatti quella di non dare per scontato che l'Italia sia l'unico luogo di approdo.

 

Una disposizione che naturalmente non può valere per gli «sbarchi fantasma». Gli ultimi dati forniti dal Viminale mostrano un calo negli arrivi, soprattutto per quanto riguarda la Tunisia. Nel 2018 fino al 30 giugno erano arrivate 684 persone, finora ne sono giunte 366 con un calo pari al 46 per cento.

 

sea watch salvini

Sono invece aumentate le persone partite da Grecia e Turchia giunte in questi primi sei mesi: da 470 a 530. In totale c' è comunque un calo notevole: nel 2017 sono approdati con barchini e gommoni 5.300 stranieri; l' anno successivo sono stati 3.600; nei primi sei mesi del 2019 sono stati complessivamente 1.057. A questo si aggiungono gli arrivi via terra, e per questo anche ieri Salvini ha ribadito la necessità di «sigillare la frontiera».

migranti sea watch