IL CONTROLLORE CONTROLLATO – L’ASSUNZIONE DEL COMMISSARIO CONSOB CARMINE DI NOIA ALLA LUISS DIVENTA UN CASO - IL VICEPRESIDENTE M5S DELLA COMMISSIONE FINANZE DELLA CAMERA, GIOVANNI CURRÒ, HA DEPOSITATO UN’INTERROGAZIONE AL MINISTERO DELL’ECONOMIA:  “È STATO MESSO IN ASPETTATIVA PER CONSENTIRGLI DI TERMINARE IL MANDATO IN CONSOB, IN SCADENZA NEL 2023. CON UN PIZZICO DI MALIZIA POTREMMO CONCLUDERE CHE L’UNIVERSITÀ ABBIA PREPARATO UN 'POSTO AL CALDO' PER CHI VESTE I PANNI DEL CONTROLLORE DELLE SOCIETÀ ATTIVE NEL MERCATO MOBILIARE ITALIANO, MOLTE DELLE QUALI ADERENTI PROPRIO A CONFINDUSTRIA"

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(ANSA) - "Ho depositato oggi in commissione Finanze una interrogazione rivolta al Ministero dell'Economia e delle Finanze per portare alla luce il caso del commissario Consob Carmine Di Noia". Lo afferma Giovanni Currò (M5S), vicepresidente M5S della commissione Finanze della Camera.

 

 "Di Noia ricopre un incarico di estrema all'interno della Commissione nazionale per le società e la borsa, deputata al corretto funzionamento dei mercati finanziari. Eppure, da fonti di stampa, sarebbe da poco stato assunto con nomina diretta dall'Università Luiss Guido Carli, da sempre vicina a Confindustria e da essa indirettamente influenzata.

 

GIOVANNI CURRO' GIOVANNI CURRO'

La particolarità risiede nel fatto che l'università avrebbe immediatamente messo in aspettativa Di Noia per consentirgli di terminare il mandato in Consob, in scadenza nel 2023, anno in cui scade anche la sua abilitazione da docente.

 

Con un pizzico di malizia potremmo concludere che una università privata legata strettamente ad ambienti confindustriali abbia preparato un 'posto al caldo' per chi oggi veste i panni del controllore delle società attive nel mercato mobiliare italiano, molte delle quali aderenti proprio a Confindustria".

 

"Nell'interrogazione segnalo a titolo informativo che Di Noia fu nominato commissario di Consob nel 2016, contestualmente alle sue dimissioni da presidente di Assonime, l'Associazione fra le Società Italiane per Azioni. Nulla di illecito, dato che il nostro Paese deve ancora dotarsi di una seria legge per contrastare il fenomeno delle 'porte girevoli' tra finanza e politica, ma un ulteriore elemento da porre all'attenzione del ministro Daniele Franco affinché valuti la portata del dossier e si esprima eventualmente per una revoca dell'incarico ricoperto oggi da Di Noia in Consob", conclude Currò.

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