CORBYN HOOD FA SCAPPARE GLI EBREI – “SE SARÀ PREMIER LASCEREMO IL PAESE”. IL MONDO EBRAICO INGLESE CONTRO IL LEADER FILO PALESTINESE – PRIMA L’OMAGGIO ALLA TOMBA DEI TERRORISTI DELLA STRAGE DI MONACO, POI IL VIDEO IN CUI ACCUSA I “SIONISTI” (SIC!) DI “NON AVERE SENSO DELL’UMORISMO” – JEREMY IL PASTICCIONE RIESCE NELL’IMPRESA: È MENO POPOLARE DI THERESA MAY

-

Condividi questo articolo


 

Gaia Cesare per “il Giornale”

 

JEREMY CORBYN CON LA KEFIAH JEREMY CORBYN CON LA KEFIAH

Impantanata nel dossier Brexit, «schiaffeggiata» dal responsabile europeo dei negoziati Michel Barnier e da metà del suo stesso partito, che nelle scorse ore hanno bocciato a gran voce il suo piano dei Chequers per l'addio a Bruxelles, la premier inglese Theresa May ha dalla sua, ancora una volta, l'improbabile alleato Jeremy Corbyn, leader dell'opposizione laburista.

 

«Se sarà lui a vincere le prossime elezioni, gli ebrei sono pronti a lasciare il Paese», dice l'ex rabbino capo Lord Jonathan Sacks. E lo faranno a causa della «minaccia esistenziale» che Corbyn pone all'intera comunità.

 

CORBYN POSA UNA CORONA DI FIORI VICINO ALLE TOMBE DEGLI IDEATORI DELLA STRAGE DI MONACO 1 CORBYN POSA UNA CORONA DI FIORI VICINO ALLE TOMBE DEGLI IDEATORI DELLA STRAGE DI MONACO 1

L'uscita di Lord Sacks è solo l'ultima denuncia di un'estate rovente che ha visto il principale partito della sinistra britannica e il suo comandante rosso Corbyn di nuovo nella bufera per l'accusa di antisemitismo.

 

L'attacco arriva nelle stesse ore in cui l'ex premier laburista Gordon Brown, davanti alla platea dello Jewish Labour Movement, avverte che «l'anima stessa» del Partito laburista «è a rischio». Non è un caso. Corbyn è a un bivio, come gli ha ricordato in queste ore l'ala blairiana del partito.

 

CORBYN POSA UNA CORONA DI FIORI VICINO ALLE TOMBE DEGLI IDEATORI DELLA STRAGE DI MONACO CORBYN POSA UNA CORONA DI FIORI VICINO ALLE TOMBE DEGLI IDEATORI DELLA STRAGE DI MONACO

Questa settimana il Comitato esecutivo del Labour voterà su una questione cruciale e dovrà decidere se accettare la definizione di «antisemitismo» riconosciuta a livello internazionale ed elaborata dalla International Holocaust Remembrance Alliance (Ihra), l'organizzazione intergovernativa che promuovere e divulga l'educazione sull'Olocausto.

 

grasso corbyn grasso corbyn

Finora l'ala pro-Corbyn si è rifiutata di accettare 4 punti della definizione, fra cui l'accusa di antisemitismo per chi paragona la polizia israeliana a quella nazista e per chi definisce l'esistenza dello Stato di Israele «un'impresa razzista». D'altra parte Corbyn ha dovuto scusarsi per aver partecipato a un evento in cui il paragone con i nazisti è stato sbandierato senza remore.

 

La preoccupazione dell'ex ministro delle Finanze Brown e degli ebrei di Gran Bretagna viene ora rilevata anche nei sondaggi. Nonostante le difficoltà del governo sulle trattative per la Brexit, secondo il Times i Conservatori hanno nuovamente superato il Labour e restano stabili al 39% contro il 35% del partito di opposizione, in calo.

 

corbyn corbyn

Non solo: anche a causa dello scandalo antisemitismo, la premier May ha allungato la distanza con il suo rivale ed è considerata più adatta di lui a governare. La pensa così anche il deputato laburista ed ex ministro degli Interni Frank Field, che dopo quasi 40 anni di attività parlamentare si è dimesso qualche giorno fa dal partito per sottolineare la necessità di un profondo ripensamento del «progetto Corbyn», sostenuto da una sinistra militante che sta pian piano dilagando nel Labour.

 

Su quali basi arrivano le accuse? Non solo la vicinanza e il dialogo con esponenti di gruppi terroristici come Hamas e Hezbollah. La partecipazione a Tunisi - era il 2014 - a una cerimonia con alcuni dirigenti dell'Autorità nazionale palestinese durante la quale fu anche posata una corona di fiori sulle tombe di due componenti del commando terrorista autore del massacro alle Olimpiadi di Monaco '72, in cui furono trucidati 11 atleti israeliani.

 

THERESA MAY THERESA MAY

«Ero presente ma non coinvolto», ha spiegato Corbyn, difeso dalla sua base e dal fronte pro-palestinese, che considerano quella contro di lui una campagna montata ad hoc. Così il partito è andato al contrattacco denunciando quattro tabloid all'autorità indipendente di controllo sui media per aver presentato la vicenda in maniera «ingannevole».

 

Eppure nel Labour cresce l'imbarazzo. La deputata Luciana Berger accusa: «Essere presenti è lo stesso che essere coinvolti. Dove sono le scuse?». Non ci sono. Anzi, mentre il premier israeliano Netanyahu ha chiesto su questa vicenda e sul paragone tra Israele e i nazisti «una condanna inequivocabile da parte di tutti: sinistra, destra o qualsiasi altro schieramento», dalla Knesset israeliana elogiano in queste ore Corbyn definendolo «un leader di sinistra e di principi, difensore di tutti i popoli oppressi nel mondo».

 

Nel frattempo, il Daily Mail ha rilanciato mostrando un video del 2013 in cui il leader rosso attacca un gruppo di «sionisti» (li chiama così) accusandoli di «non avere alcun senso dell'ironia» nonostante «abbiano vissuto a lungo in questo Paese». Lui si difende: «Ho usato il termine sionista in modo politico corretto».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...