IL CROSETTO DOVE LO METTO? “IL GIGANTE BUONO” DI FRATELLI D’ITALIA LASCIA IL PARLAMENTO TRA GLI APPLAUSI DI TUTTI I DEPUTATI - DIMISSIONI ACCETTATE DALLA CAMERA ALLA TERZA VOTAZIONE SEGRETA - “ESCO DALL' AULA. NON DALLA POLITICA. IL GOVERNO NON CADE. IL CENTRODESTRA? VA RIFONDATO SENZA SILVIO. LE FOTO HARD DELLA DEPUTATA GRILLINA SARTI CHE GIRANO SUGLI SMARTHPONE? UNA VERGOGNA…"

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Da ansa.it

 

crosetto crosetto

Dopo averle già respinte per due volte, l'Aula della Camera ha accettato le dimissioni di Guido Crosetto da deputato. L'Assemblea di Montecitorio ha salutato il parlamentare piemontese di Fratelli d'Italia, alla sua quarta legislatura a Montecitorio, con una standing ovation di tutti i deputati che lo ha accompagnato mentre, visibilmente commosso, lasciava per l'ultima volta il suo scranno e si avviava verso il Transatlantico che, ha assicurato prima della votazione segreta, continuerà comunque a frequentare.

 

MELONI CROSETTO ALTARE DELLA PATRIA MELONI CROSETTO ALTARE DELLA PATRIA

"Ai tanti amici ho chiesto di astenersi sul voto per non fermare la mia decisione di lasciare il Parlamento. E' una decisione sofferta, non di convenienza; ma è qualcosa che devo alla mia vita. Non interrompo la mia volontà di lavorare per il bene del paese, cercherò di farlo al di fuori di questa Aula", ha detto ringraziando i colleghi "per il rispetto che mi avete dato, da tutti i partiti. Questa è la ricompensa più grande che ho avuto facendo politica. Ho avuto la consapevolezza di servire a qualcosa di più grande di me. Questa Aula ci rende migliori".

crosetto meloni crosetto meloni

 

    In tanti fino all'ultimo hanno provato a convincere il 'gigante buono' di Fi di ripensarci. "Voterò contro le dimissioni perchè perdendo Crosetto questa Camera diventa più povera", dice Enrico Costa ricordando le "grandi doti da mediatore" del deputato piemontese. E alla fine le dimissioni sono state accettate dall'Aula grazie all'astensione dei gruppi di centrodestra. Il vicepresidente di turno Ettore Rosato ha esitato un attimo nel comunicare l'esito della votazione: un attimo di silenzio assoluto, rotto, poi, da un applauso lungo ed unanime dei deputati in piedi a battere le mani mentre il 'gigante buono', stringendo mani a destra e a sinistra, si lasciava alle spalle l'Emiciclo. (ANSA).

   

CROSETTO

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Pietro De Leo per il Tempo

 

 

«Anche lei! Mi stanno chiamando tutti i giornalisti.., avrò interviste ovunque». Guido Crosetto risponde al telefono con una battuta, un paio d' ore dopo l' approvazione (al terzo «tentativo»), delle sue dimissioni da deputato. Si percepisce che è a casa, in famiglia, e sullo sfondo si sente l' allegro frastuono dei bimbi che giocano. «Oggi i miei figli sono un po' sorpresi - prosegue - perché mi hanno visto tornare a casa alle sei, non sono abituati ad avermi con loro così presto».

 

Onorevole lei è l' uomo del giorno. Com' è essersi buttato alle spalle la legislatura?

«Eh, che le devo dire? Quella di dimettermi è stata una scelta fatta di cervello e non di cuore, per tutta una serie di ragioni che riguardano la mia vita. Ma il cuore ora fa male. Sono molto triste, e non lo nego».

 

Non è che penserà: «Ho fatto una cazzata?».

crosetto alemanno meloni la russa rampelli crosetto alemanno meloni la russa rampelli

«Ma no! Ci ho riflettuto a lungo, e molti colleghi, di tutti i partiti, mi hanno sempre chiesto di ripensarci. La scelta è stata ragionata ed è giusto così La vita continua, ma mi mancherà l' Aula».

Beh, in anni non proprio propizi all' amore verso il Palazzo dire che le mancherà l' Aula è un gesto rivoluzionario...

«Guardi, quando dedichi la vita alla politica, l' Aula è il luogo in cui si realizza la rappresentanza, dove tu puoi dire la tua sulle scelte importanti per il Paese».

 

Qual è stato il saluto più bello che ha ricevuto?

guido crosetto guido crosetto

«Non saprei dirlo. Tante, tantissime manifestazioni di affetto. Da tutti i partiti, nessuno escluso. Sono stato felicemente travolto».

 

Da anni la politica è caratterizzata dallo scontro, ma lei ha sempre ricevuto attestati di stima bipartisan. Come se lo spiega?

«Se porti rispetto, pur nella fermezza delle tue idee, poi gli altri rispettano te».

 

guido crosetto giulio tremonti (1) guido crosetto giulio tremonti (1)

Un aneddoto di questo anno alla Camera?

«Il primo giorno si avvicina un deputato molto giovane, alla prima legislatura. Mi fa: "Lei è Guido Crosetto? Possiamo farci un selfie?". Una limpida ingenuità che mi ha un po' sorpreso».

 

Nome e partito?

«Neanche sotto tortura!».

 

Cosa non le mancherà del Palazzo?

«Forse alcune inutili liturgie della politica, ma comunque più quello che mi mancherà, perché ho molto rispetto verso le istituzioni e il lavoro che si fa al loro interno».

 

A proposito di rispetto. Ha sentito delle foto hard della deputata grillina Sarti che girano sugli smarthpone?

«Sì, ed è una vergogna. Lo sarebbe su chiunque, figuriamoci su una parlamentare. Nessuno deve pubblicarle, spedirle. Va perseguito chi le mette in giro. E mi auguro che questa collega non renda questa cosa inaccettabile una tragedia personale».

 

Secondo lei questi fatti influiscono sull' immagine complessiva della politica?

«No, perché il parlamentare è una persona come le altre. Non dobbiamo pensare di trovare in Parlamento qualcosa di diverso rispetto a ciò che incontriamo per strada. Ma c' è una sfera che deve appartenere al privato.

Quello che si fa a casa deve rimanere in casa».

 

Torniamo alla politica. Lei lascia il Parlamento, ma Twitter?

«Ma si figuri se io mi stare) zitto e rinuncerò a dire la mia!».

maarten van aalderen guido crosetto maarten van aalderen guido crosetto

E FdI?

«Ma no! Fratelli d' Italia l' ho fondata, è una parte del mio cuore e della mia vita. E con Giorgia Meloni ho un rapporto che va oltre l' esperienza politica, per me è come una sorella».

 

Chi le mancherà più nell' Emiciclo?

«Tanti.., sia in Fratelli d' Italia, come Lollobrigida, Rampelli... e penso anche a figure in Forza Italia come Mara Carfagna. Ma tanto li continued) tutti a vedere lo stesso, da questo punto di vista il non sedere in Parlamento non cambierà niente».

 

Lei se ne va in un momento complesso sia per il governo che per il centrodestra. Cosa prevede per l' uno e per l' altro?

«Il governo dura, il centrodestra deve rifondarsi».

Primo punto. Il governo dura, dice. Ma ci sono mille scontri quotidiani! Tav, Cina, Auto nomie...

«Sì, ma il pallino è in mano di Salvini. E secondo me non lo mollerà facilmente, neanche dopo le Europee».

guido crosetto antonio maria rinaldi (1) guido crosetto antonio maria rinaldi (1)

 

Centrodestra. Rifondarsi come?

«Con due gambe. Una è Matteo Salvini, l' altra è rappresentata da Giorgia Meloni destinata ad attirare su di sé una parte di Forza Italia in un progetto conservatore. Avrei detto anche Silvio Berlusconi, se fosse il Berlusconi di vent' anni fa. Ma non lo è, inutile girarci attorno. E non c' è nemmeno un nuovo Berlusconi, quindi...».

 

Quindi secondo lei Forza Italia non pub resistere come progetto autonomo?

«Forza Italia è destinata ad evolversi, e lo stesso vale per Fratelli d' Italia. C' è bisogno di una nuova realtà conservatrice. È il progetto lanciato da Giorgia Meloni all' ultima edizione di Atreju».

 

Appare spericolato chiederglielo a due ore dalle sue dimissioni, ma lei esclude di rientrare nelle istituzioni, un giorno?

«Non lo escludo affatto».

 

Che politica vorrebbe trovare?

«Una politica che guardi alle prospettive, alle grandi visioni.

A me piace quella politica ILL di pensiero ed elaborazione».

 

Non è utopia?

«No, una necessità, altrimenti si fa solo amministrazione».

Però le grandi visioni sono difficili da spiegare alla gente.

«Vero. Se tu devi comprarti casa devi privarti di molte cose per vent' anni, ma alla fine hai casa.

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Ma soltanto questa politica ti fa diventare una grande nazione».

 

Lei quindi almeno un po' è ottimista sulla possibilità di arrivare questo tipo di politica?

«Diciamo che sono moderatamente pessimista. Anche se dal 1992 in avanti non mi pare sia quella la direzione».

 

Quanto ha influito in tutto questo il berlusconismo?

«Secondo me il berlusconismo aveva la consapevolezza delle scelte proiettate nel futuro.

Io sono convinto che lui sia stato disarcionato dal governo perché ci stava portando alla totale indipendenza energetica. Ma in certi frangenti è mancato il coraggio».

Tipo?

«Ricorda lo scontro con i sindacati, nel 2002?».

Certo. Cofferati che porta tre milioni di persone al Circo Massimo.

«Ecco, esattamente. In ballo c' era la riforma dell' articolo 18.

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Berlusconi non andò fino in fondo. Diversamente da quanto fece anni dopo Renzi. Ma anche il governo attuale ha fondamentalmente più coraggio».

 

È mancato coraggio anche nel 2011, prima della fine?

«No, in quel caso, con quella crisi dello spread, c' è ben poco da fare».

 

Torniamo a Guido Crosetto, invece. Domani (oggi ndr.) che fa?

«Mi alzo e vado a lavorare (è imprenditore e presidente dell' Aiad la federazione delle aziende per l' aerospazio, la difesa e la sicurezza ndr.). Ho tre figli, due bimbi di quattro e cinque anni, e un ragazzo di 22. Ho almeno altri vent' anni di mantenimento avanti a me. Non posso mica tirare i remi in barca!».

 

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