DAGOREPORT - "IL MOVIMENTO NON ESISTE PIÙ…BASTA, È FINITA, ME NE VADO!’’. QUESTA VOLTA, PER LA PRIMA VOLTA, BEPPE GRILLO È BEN CONSAPEVOLE DI NON AVER PERSO UNA BATTAGLIA. CIÒ CHE SI RITROVA DAVANTI AGLI OCCHI SONO LE MACERIE DI UN FALLIMENTO. IL SUO M5S CHE PRECIPITA DA 227 DEPUTATI ELETTI NEL 2018 A 105 SOPRAVVISSUTI OGGI. UNA DISFATTA, SPIFFERA CHI L’HA VISTO NELLE ULTIME ORE, CHE L’HA FATTO USCIRE DI TESTA: INFINOCCHIATO DA CONTE DI SUPERCAZZOLE PREMATURATE CON DOPPIO SCAPPELLAMENTO A DESTRA, GABBATO DA PERFETTO PARTENOPEO E PARTE-DOROTEO, DA DI MAIO, AL FU ELEVATO NON RESTA CHE….

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giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

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Questa volta, per la prima volta, Beppe Grillo è ben consapevole di non aver perso una battaglia. Ciò che si ritrova davanti agli occhi sono le macerie di un fallimento. Il suo Movimento 5 Stelle che precipita da 227 deputati eletti nel 2018 a 105 sopravvissuti oggi. Una disfatta, spiffera chi l’ha visto nelle ultime ore, che l’ha fatto uscire di testa: ‘’Il Movimento non esiste più…basta, è finita, me ne vado!’’. E giù vaffa erga omnes.

 

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Era giusto un anno fa quando, rivolgendosi agli elettori M5S, l’Elevato sodomizzò senza vaselina l’avvocaticchio dello Studio Alpa trasformato da Bonafede e Di Maio in un premier: “"Mi sento come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione (almeno per qualche mese, forse non di più) che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi".

 

MARCO TRAVAGLIO E GIUSEPPE CONTE

Ma il “burattino” si è rivelato tutt’altro che un “fuoco di Puglia” e l’ha infinocchiato di quotidiane supercazzole prematurate con doppio scappellamento a destra. Alla biscia con pochette, l’ex comico di Pippo Baudo ha dovuto aggiungere la sorpresa delle sorprese: il calcio nel culo arrivato dal suo pupillo Luigino.

 

Sì, proprio colui che perculava come “il deputatino” si è portato via un terzo dei parlamentari (altro che “saranno 20!”, come affermavano facendo spallucce la triade Conte-Travaglio-Casalino). 

 

giuseppe conte e rocco casalino

Una diaspora consumata nottetempo da perfetto partenopeo e parte-doroteo per evitare di soccombere alla discesa romana di Grillo che, col suo carisma, lo avrebbe biodegradato in una insignificante molecola. E Di Maio si frega le manine: “Finora abbiamo avuto un timing perfetto”.

 

Agli strepiti "il Movimento non esiste più…basta, è finita, me ne vado!’’, ha fatto da contraccolpo il raziocinio della moglie Pavrim: “Beppe, cerca di ragionare: dove vai? il simbolo del movimento è tuo! E questi continuano a farsi chiamare grillini!”.

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO

 

A questo punto, al fu Elevato non rimane che gingillarsi sul vincolo dei 2 mandati per i parlamentari eletti nel Movimento 5 Stelle: ‘’È l'ultima regola identitaria che abbiamo - è il suo messaggio - e non possiamo cambiarla”. Con il probabile risultato di rendere più roseo il futuro di “Insieme per il futuro”.