DALL’AUTO BLU ALL’AUTO-STOP - LA SCURE DI RIGOR MONTIS SI ABBATTE SUGLI EX PRESIDENTI DEL SENATO E DEL CONSIGLIO: DALLA PROSSIMA LEGISLATURA NIENTE PIÙ AUTO BLU - ANDREOTTI, COLOMBO E DINI RESTANO A PIEDI, MENTRE CIAMPI, COME EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SI SALVA - PORTARE IN GIRO LE CHIAPPE PRESIDENZIALI CI COSTAVA 2,3 MLN € ALL’ANNO - “LA DISPONIBILITÀ DI MEZZI E DI PERSONALE POTRÀ VALERE PER LA DURATA DI SOLE DUE INTERE LEGISLATURE”. MEGLIO DI NIENTE...
Alessandra Ricciardi per Italia Oggi
C'è chi avrebbe voluto che i benefits venissero cancellati da subito. Poi è prevalsa la linea più morbida del presidente del senato, Renato Schifani. Che però è comunque dirompente, anche perché a farne le spese saranno alcuni tra i protagonisti, ormai in età avanzata, della storia della repubblica italiana.
A partire dal prossimo anno, o meglio dalla prossima legislatura, gli ex presidenti del senato e gli ex presidenti del consiglio dei ministri, oggi senatori, perderanno i privilegi di cui godono: per esempio non potranno più usufruire delle auto blu di Palazzo Madama 24 ore su 24 e neanche dei servizi aggiuntivi di segreteria che spettano agli ex presidenti. Avranno il trattamento dei senatori, se lo sono, ma niente più privilegi sine die. E così capiterà di vedere Giulio Andreotti, Emilio Colombo e Lamberto Dini, ex presidenti del consiglio dei ministri, spostarsi con il taxi o comunque con un loro autista personale, ma non più con l'auto di Palazzo Madama sempre a disposizione.
A decidere la stretta sui benefits è la delibera assunta ieri dal consiglio di presidenza del senato, chiamato ad attuare la norma taglia-privilegi del decreto legge 98/2011. La misura doveva riguardare solo gli ex presidenti del senato ma all'ultimo momento si è deciso di estenderla anche agli ex premier oggi senatori.
Si salva Carlo Azeglio Ciampi, senatore di diritto a vita: in quanto ex presidente della repubblica manterrà inalterate le sue prebende. La decisione sui primi ministri non era preventivata tanto che il comunicato ufficiale diffuso dal senato non ne parla: «Il Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama ha approvato la normativa di attuazione dell'articolo 4 del decreto-legge di luglio 2011 sulla temporaneità dei benefits delle alte cariche», recita la nota. E poi: «I benefici per gli ex Presidenti del Senato non saranno più a vita come avvenuto fino ad oggi. Una volta cessati dalla carica, la disponibilità di mezzi e di personale potrà valere per la durata di sole due intere legislature. La norma transitoria consente agli ex Presidenti eletti prima del 2001 di mantenere il beneficio fino alla fine di questa legislatura».
L'obiettivo, dicono dal palazzo, «è di riconoscere il ruolo di uomini dello stato anche quando smettono l'incarico, prevedendo un trattamento di favore ma limitato nel tempo». Per Andreotti, Colombo e Dini (i primi due senatori a vita) il risparmio non è un granché, circa 350 mila euro annui la stima. In quanto ex presidenti del senato, invece, dal prossimo turno elettorale decadranno dai benefici Nicola Mancino e Carlo Scognamiglio. Il risparmio a regime complessivo dovrebbe arrivare a circa 2,3 milioni di euro annui. Sempre che le decisioni siano assunte con rigore.