DICIOTTI POLITICO - IL TRIBUNALE DEI MINISTRI HANNO SCAGIONATO SALVINI SUL CASO DELLA “DICIOTTI”: "IL MINISTRO NON HA COMMESSO REATI E HA TUTELATO L'INTERESSE NAZIONALE" - IL PM DI PALERMO INDAGÒ IL LEGHISTA PER SEQUESTRO AGGRAVATO DI PERSONA PER NON AVER FATTO SCENDERE SUBITO I MIGRANTI A BORDO DELLA NAVE  

-

Condividi questo articolo


Giovanna Stella per www.ilgiornale.it

 

salvini salvini

Il caso della nave Diciotti e quello che ha portato (in termini giudiziari) al ministro dell'Interno Matteo Salvini è fatto saputo e risaputo. L'inchiesta era partita con il pm di Agrigento, Luigi Patronaggio. Il leader della Lega era stato indagato per sequestro aggravato di persona, sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale per non aver fatto scendere subito i migranti a bordo della nave Diciotti. Poi gli ultimi tre reati erano decaduti e restava solo il sequestro aggravato di persona.

 

Gli atti erano così stati mandati a Palermo e poi sarebbe dovuto arrivare il giudizio definitivo del tribunale dei ministri. Ma all'improvviso è arrivato un colpo di scena: il pm Patronaggio e la procura di Agrigento non sono competenti per giudicareil caso perché la Diciotti è stata fermata quando l'imbarcazione era ancora in acque di competenza catanese. Così la palla (giudiziaria) è passata da Palermo a Catania.

I MIGRANTI SBARCANO DALLA DICIOTTI I MIGRANTI SBARCANO DALLA DICIOTTI

 

Ma ora arriva il vero colpo di scena. Da chi? Dal tribunale dei ministri di Palermo. I giudici scagionano Matteo Salvini. "Nei primi giorni di intervento della nave Diciotti al largo di Lampedusa, per il salvataggio dei 190 migranti che si trovavano a bordo di un barcone proveniente dalla Libia, non sono emersi reati. Fu anzi difeso meritoriamente dalla Guardia costiera l'interesse nazionale", questo è il risultato dell'analisi che il tribunale dei ministri di Palermo ha consegnato nei giorni scorsi alla Procura dello stesso capoluogo siciliano perché trasmettesse gli atti alla corrispondente Procura di Catania. Nessun reato, quindi. Solo difesa dell'Italia.

 

diciotti diciotti

Un vero e proprio cambia di rotta per quella inchiesta che tanto aveva e stava facendo discutere e indignare. Nell'analisi, quindi, il collegio palermitano, presieduto da Fabio Pilato, Filippo Serio e Giuseppe Sidoti, divide in due il periodo in cui la Diciotti aveva a bordo i migranti. Vediamoli per capire come hanno scagionato il ministro dell'Interno. Il primo, dal 15 al 20 agosto, dove secondo le toghe c'è stato "solo una attività di pressione diplomatica nei confronti di Malta, perché adempisse i doveri previsti dalle convenzioni internazionali che regolano il salvataggio e l'accoglienza dei flussi migratori.

 

Poi la nave fece uno scalo nei pressi di Lampedusa, dove, con alcune motovedette, furono sbarcati 13 migranti ammalati. Gli altri 177, sempre in quella prima fase, non furono oggetto di alcun reato, men che meno il sequestro di persona, perché nei primi giorni si stava cercando una soluzione diplomatica per l'accoglienza, che poi non fu trovata". Quindi nessun sequestro di persona, ma solo una soluzione diplomatica.

donne diciotti donne diciotti

 

Arriva poi il secondo periodo, quello fra il 20 al 25 agosto. I magistrati palermitani rimettono qualsiasi riferimento a possibili reati che non individuano, passando la possibilità di valutazione ai colleghi catanesi. In ogni caso sottolineano che "la Guardia Costiera, cercando una soluzione per lo sbarco a Malta, fece l'interesse del Paese al rispetto delle convenzioni da parte dei partner europei". Matteo Salvini, quindi, ha fatto soltanto il suo lavoro di ministro: ha tutelato l'Italia e i suoi cittadini.

diciotti migranti diciotti migranti

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - DOVE VA IL PD, SENZA LA BANANA DELLA LEADERSHIP? IL FALLIMENTO DI ELLY SCHLEIN È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. GENTILONI È UNA “SAPONETTA” SCIVOLATA DA RUTELLI A RENZI, PRIVO DI PERSONALITÀ E DI CARISMA. QUALITÀ ASSENTI ANCHE NEL DNA DI FRANCESCHINI, ORLANDO E GUERINI, PER NON PARLARE DI BONACCINI, CHE HA LO STESSO APPEAL DI UNA POMPA DI BENZINA - ECCO PERCHÉ, IN TALE SCENARIO DI NANI E BALLERINI, SOSTENUTO DAI MAGHI DELL’ULIVO BAZOLI E PRODI, BEPPE SALA POTREBBE FARCELA A RAGGRUPPARE LA SINISTRA E IL CENTRO E GUIDARE LE ANIME DIVERSE E CONTRADDITTORIE DEL PD. NELLO STESSO TEMPO TROVARE, ESSENDO UN TIPINO PRAGMATICO, UN EQUILIBRIO CON L’EGO ESPANSO DI GIUSEPPE CONTE E SQUADERNARE COSÌ UNA VERA OPPOSIZIONE AL GOVERNO MELONI IN CUI SCHLEIN HA FALLITO

DAGOREPORT: IL DELITTO PAGA SEMPRE (PURE IN VATICANO) - IL DUO BERGOGLIO-PAROLIN AVEVA DEPOSTO MONSIGNOR ALBERTO PERLASCA DA RESPONSABILE DELL'UFFICIO ECONOMICO DELLA SEGRETERIA DI STATO, ALL’INDOMANI DELLO SCANDALO DELLA COMPRAVENDITA DEL PALAZZO LONDINESE. ACQUA (SANTA) PASSATA: IL TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO BECCIU, IN OTTIMI RAPPORTI CON FRANCESCA CHAOUQUI E GENOVEFFA CIFERRI, E’ STATO RINOMINATO PROMOTORE DI GIUSTIZIA AGGIUNTO AL SUPREMO TRIBUNALE DELLA SEGNATURA APOSTOLICA, CHE FUNGE ANCHE DA TRIBUNALE AMMINISTRATIVO PER TUTTA LA CHIESA - DOPO IL CARDINALE BECCIU, CHISSÀ A CHI TOCCHERÀ...