DIO SALVI LA REGINA EUROSCETTICA - IL «SUN» CONDANNATO DALL' AUTHORITY: AVEVA RIPORTATO INDISCREZIONI SULLA POSIZIONE FILO-BREXIT DI ELISABETTA IN VISTA DEL REFERENDUM - IL DIRETTORE DEL TABLOID DI MURDOCH: “NON ABBIAMO COMMESSO ERRORI”


Gabriele Carrer per “Libero Quotidiano”

 

REGINA ELISABETTA

«Non abbiamo commesso errori», ha dichiarato il direttore del Sun dopo la condanna dell' autorità di vigilanza sulla correttezza della stampa nel Regno Unito per il titolo-bomba dell' 8 marzo scorso «La Regina sostiene la Brexit». L' Independent Press Standards Organisation ha condannato il tabloid perché il titolo, definito «significativamente fuorviante», «non era supportato dal testo», a quanto si legge nella decisione. Ma non è uno che si arrende facilmente Tony Gallagher, il direttore del più diffuso quotidiano britannico.

 

Pur pubblicando la sentenza della Ipso, ha respinto ogni accusa di aver riportato una notizia falsa, ribadendo l' accuratezza del pezzo, contro quanto sempre dichiarato da Buckingham Palace sulla neutralità di Sua Maestà «su ogni vicenda politica». Nel frattempo, però, continua a crescere il fronte del «remain» dando nuovo vigore all' azione del governo Cameron.

MURDOCH CON IL SUO TABLOID THE SUN

 

Secondo l' ultimo sondaggio Ipsos Mori per l' Evening Standard, il 55% è a favore della permanenza del Regno Unito nell' Ue, un dato in crescita se confrontato con il 49 % del mese scorso. Scende così il sostegno alla Brexit, dal 39 al 37%.
 

regina elisabetta

Per la seconda volta in meno di due anni, il tabloid di Murdoch ha provato a mettere l' elmetto della causa indipendentista alla Regina. In occasione del referendum scozzese del 18 settembre 2014, il Sun fu infatti tra i giornali che sfruttarono a favore del sì scozzese all' indipendenza l' invito di Sua Maestà a «riflettere bene» sul voto. Anche in quel caso, Buckingham Palace smentì l' interpretazione pro-indipendenza data alle parole della Regina.

 

Questa volta il direttore Gallagher sulla vicenda Brexit non arretra di un passo, sostenendo di non avere avuto alcun dubbio sulla posizione pro-uscita dell' Ue di Elisabetta II. Le fonti erano talmente affidabili, ha affermato il Gallagher, «che non abbiamo avuto altra scelta se non pubblicare la storia».

 

È stata una questione di deontologia professionale per il Sun: «Se avessimo deciso di non rendere queste cose di dominio pubblico avremmo dovuto lasciare il nostro lavoro di giornalisti», ha sottolineato.
 

nick clegg

Le occasioni in cui la Regina avrebbe dichiarato il suo sostegno alla Brexit sarebbero due secondo il tabloid: un incontro del 2011 con l' allora vice premier Nick Clegg ed un ricevimento di deputati a Buckingham Palace. Colloqui in base ai quali le fonti del Sun non hanno avuto dubbi sulle opinioni della Regina in merito al processo di integrazione europea: «L' Europa», avrebbe affermato la testa coronata, sta andando «nella direzione sbagliata».
 

THE SUN REGINA BREXIT

È presto è iniziata la caccia alla talpa tra i conservatori e tutti gli occhi si sono fermati su Michael Gove, presidente del comitato ufficiale per l' uscita, «Vote Leave», ministro della Giustizia nel governo Cameron e considerato tra le figure chiave per riunire i conservatori dopo il referendum.
 

Se Clegg ha più volte ribadito l' infondatezza della storia, il Sun ha sempre voluto sottolineare la presenza di una fonte altamente affidabile a quel pranzo. E tra gli ospiti dell' unico pranzo dell' ex vice premier con la Regina in quell' anno ha partecipato anche Gove, come evidenziato da Nick Sutton della Bbc. Il ministro, presente anche al quarto ed ultimo matrimonio in marzo di Murdoch, è diventato il bersaglio principale dei conservatori «bremainers».

BREXIT

 

Il leader dei tory «ribelli» ha rifiutato di commentare mentre un' altra rivelazione si faceva strada, e con essa l' accusa di nuove soffiate diretta al ministro. La pubblicazione non autorizzata di una lettera firmata da Rupert Soames, direttore generale della compagna di sicurezza Serco (una delle 200 aziende che hanno firmato a febbraio un invito a rimanere nell' Ue), ha fatto infuriare Downing Street.

 

La lettera rivela colloqui tra il premier sulla Brexit e diverse multinazionali avvenuti ben prima che Cameron indicesse il referendum. Una fonte del Times ha rivelato che si trattava di una lettera sulle carceri inglesi invitando a «trarre le dovute conclusioni». E così è finito di nuovo al centro dell' attenzione il ministro competente: proprio Michael Gove.

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