DOPO ANGELONA, IL DILUVIO – CON LEADER NON ALL’ALTEZZA DELLA MERKEL, L’ESITO DEL VOTO IN GERMANIA DI OGGI RIMANE UNA INCOGNITA - I SONDAGGI DANNO IN VANTAGGIO I SOCIALDEMOCRATICI DELLA SPD, MA È NEL GRADIMENTO DEI LEADER CHE LA DISTANZA SI FA ABISSALE: SOLO IL 20% DEI TEDESCHI VORREBBE LASCHET, CONTRO IL 47% DI SCHOLZ CHE È RIUSCITO A PORSI COME L’EREDE NATURALE DI ANGELA – L’UNICA CERTEZZA È CHE, DOPO 50 ANNI, POTREBBE NON BASTARE UN'ALLEANZA TRA DUE PARTITI PER AVERE LA MAGGIORANZA NEL PARLAMENTO FEDERALE: LA PIÙ PLAUSIBILE È…

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Elena Tebano per Il “Corriere della Sera”

 

scholz laschet baerbock

Con un alto numero di indecisi e senza il freno del silenzio elettorale, i leader politici tedeschi hanno fatto campagna elettorale fino all'ultimo giorno prima del voto. Ieri il candidato della Cdu/Csu Armin Laschet era insieme alla cancelliera Angela Merkel nella sua città natale, Aquisgrana, in Renania Settentrionale Vestfalia, il Land di cui è presidente. L'aspirante cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz a Potsdam, in Brandeburgo, come la candidata dei Verdi Annalena Baerbock. Ogni voto in più nelle urne, oggi, sarà decisivo: l'esito delle elezioni è ancora incerto.

 

armin laschet e angela merkel 6

I sondaggi, di solito piuttosto affidabili in Germania, danno in vantaggio i socialdemocratici della Spd, ma di pochissimi punti: secondo il Politbarometer della Zdf (il secondo canale della tv pubblica tedesca) sarebbero al 25%, contro il 23% di Cdu/Csu (i due partiti gemelli cristiano-conservatori), e il 16,5% dei Verdi. Seguono i liberali della Fdp all'11%, l'estrema destra AfD al 10%, la sinistra radicale della Linke al 6%. Percentuali che cambiano di pochissimo nelle altre rilevazioni.

 

laschet baerbock scholz

Il quadro diventa più chiaro se si guarda al gradimento dei leader: solo il 20% dei tedeschi vorrebbe Laschet come capo del governo, contro il 47% di Scholz (un 16% preferisce Baerbock). Sia il cristiano-democratico che il socialdemocratico hanno cercato di porsi come eredi della Merkel, arrivando a definirsi, anche negli slogan elettorali, la futura «cancelliera».

 

armin laschet

Scholz, che nel governo di Merkel è il numero due e in questi giorni parla già da vincitore, sembra esserci riuscito meglio. Quello che appare certo è che per il dopo Merkel e per la prima volta dagli Anni 50 potrebbe non bastare un'alleanza tra due partiti per avere la maggioranza nel parlamento federale. Ne serviranno molto probabilmente tre.

 

scholz - baerbock - laschet

Tra le ipotesi più plausibili, la coalizione «semaforo» rosso-giallo-verde (Spd, Fdp, Verdi), o quella «Giamaica» (cioè il nero di Cdu/Csu, i Verdi, e Fdp). Sono considerate più improbabili la «Germania» (Cdu/Csu, Spd, e Fdp, dai colori della bandiera tedesca) e un'alleanza tra Spd, Linke e Verdi. In ogni caso per formare il nuovo governo ci vorranno settimane o addirittura mesi.

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