IL DOPPIO GIOCO DI SALVINI - SE LA DIRETTIVA IN DIFESA DEL COPYRIGHT DOMANI VENISSE BOCCIATA PER COLPA DELLA LEGA, BERLUSCONI POTREBBE SUBIRE UN GIGANTESCO DANNO PATRIMONIALE PER MEDIASET - SALVINI, COME I GRILLINI, È CONVINTO CHE TUTTO QUANTO CIRCOLA IN RETE DEBBA ESSERE GRATIS, ANCHE PER METTERE IN GINOCCHIO "LE RADIO UFFICIALI, LE TIVÙ UFFICIALI, I GIORNALONI UFFICIALI"

-

Condividi questo articolo


Ugo Magri per la Stampa

 

SALVINI BERLUSCONI SALVINI BERLUSCONI

Per colpa della Lega, Berlusconi potrebbe subire un danno gigantesco. Non politico stavolta, ma patrimoniale. Se la direttiva in difesa del copyright domani venisse bocciata, e i 6 voti della Lega al Parlamento europeo risultassero decisivi, le conseguenze sarebbero serissime per tutte le aziende televisive.

 

Ma per una in particolare, Mediaset, oltre al nocumento economico si aggiungerebbe la beffa. Sarebbe il primo caso di un leader (Berlusconi) che viene colpito nel portafogli dal suo migliore alleato politico (Salvini). Un danno arduo da calcolare, ma che qualche esperto stima in decine e forse centinaia di milioni: qualunque film, o sceneggiato, o trasmissione tivù potrebbe finire tranquillamente su Internet, privando l' emittente di una risorsa pubblicitaria.

salvini di maio berlusconi salvini di maio berlusconi

 

Per l' azienda del Biscione, una questione vitale. Non a caso da 10 anni Piersilvio Berlusconi si batte per far valere i diritti d' autore sul web, combattendone i giganti. Nel 2015 è riuscito addirittura a spuntarla su Google. Ma il pronunciamento di Strasburgo rischia domani di ribaltare le sorti della guerra.

 

Confalonieri tradito - Ecco come mai, tra il mondo berlusconiano e Salvini, l' aria è tornata tesa. Il Cav, al quale Piersilvio ha lanciato l' allarme, non riesce a farsene una ragione. Ma il più sconcertato risulta Fedele Confalonieri.

berlusconi salvini berlusconi salvini

Proprio lui, che il 4 maggio scorso confessava di sentirsi «un po' leghista», e fino a dieci giorni fa definiva Matteo «affidabile, uno con la testa a posto». Pure il presidente Mediaset sente odore di tradimento.

 

La scorsa settimana è volato a Bruxelles, dov' è rimasto due giorni a tessere contatti. Ma la Lega non si è schiodata di un millimetro. Sul diritto d' autore, Salvini la pensa come i grillini. È convinto che tutto quanto circola in rete debba essere gratis, per questioni di principio e anche per mettere in ginocchio «le radio ufficiali, le tivù ufficiali, i giornaloni ufficiali». Altrettanto di principio è la difesa che Forza Italia fa del copyright, da Tajani a Gelmini, da Bernini a Mulè.

pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018 pier silvio berlusconi ai palinsesti mediaset 2018

 

Per Brunetta «è in ballo la democrazia, perché i partiti populisti hanno convenienza a distruggere tutto quanto non è in Rete». Ma ad Arcore, accanto al nobile profilo ideale, circola un calcolo più prosaico. Non era quello, Salvini, che avrebbe dovuto tutelare Mediaset dalle vendette dei Cinquestelle? Perché invece parla come Di Maio, il quale ieri minacciava una legge contro gli editori «impuri»?

 

CONFALONIERI CONFALONIERI

Clima di sospetto - Il timore berlusconiano è che Salvini pratichi il doppio gioco. Promette una cosa e ne fa un' altra. All' atto di nascita del governo, aveva ottenuto il via libera del Cav garantendogli in cambio che la delega delle Comunicazioni sarebbe andata a un sottosegretario leghista.

 

Invece se l' è tenuta Di Maio, e lì Silvio ha fiutato l' inganno. Il sospetto è cresciuto quando, dopo il dramma di Genova, Salvini ha proposto di rivedere le concessioni, tivù comprese. Adesso, i diritti d' autore. Qualcuno nota che in fondo la Lega è sempre stata contraria, bisognava aspettarselo. Ma per Berlusconi è una magra consolazione.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."