ECCOLA, LA SOLIDARIETÀ EUROPEA (E POI DICI CHE SALVINI NON HA RAGIONE) - VI RICORDATE I 270 MIGRANTI DI POZZALLO CHE SAREBBERO DOVUTI ESSERE RIDISTRIBUITI NEGLI ALTRI PAESI UE? SOLO LA FRANCIA HA MANTENUTO LA PROMESSA – MADRID ASPETTA LE IMPRONTE DIGITALI E LA GERMANIA FA LA FURBA, MA INTANTO 223 RIMANGONO IN ITALIA...

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Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

migranti a bordo della diciotti migranti a bordo della diciotti

In 270 sarebbero dovuti andare in altri Paesi. Trasferiti dall' Italia, a sue spese secondo la Commissione Ue con i fondi dell' operazione Relocation, in virtù di un accordo con Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Malta e Spagna.

 

Gli altri, compresi 106 minorenni, hanno saputo subito che sarebbero rimasti qui. Ma impedimenti vari e qualche contrasto hanno bloccato fino a oggi l' operazione che il 16 luglio scorso ha coinvolto i 447 migranti sbarcati da una nave Frontex - la Protector (che batte bandiera estone) - e da una della Guardia di finanza - la Monte Sperone - nell' hot spot siciliano di Pozzallo.

 

SALVINI E L AMBULANTE DI COLORE SALVINI E L AMBULANTE DI COLORE

Giorni fa il ministro dell' Interno Matteo Salvini ha affermato con disappunto che quella che sembrava inizialmente «una vittoria politica» è invece diventata una testimonianza delle «cronache di un' Europa che non c' è».

 

Fino a oggi 223 di quei 270 migranti (soprattutto eritrei e somali) non si sono mossi dalla Sicilia, nonostante l' impegno preso ufficialmente da un pezzo d' Europa di aiutare l' Italia: in 163 sono ancora a Pozzallo in attesa che la situazione si sblocchi - ma appare molto difficile -, gli altri sono già stati redistribuiti in Italia.

 

ROMA - MIGRANTI ACCAMPATI A VIA STATILIA ROMA - MIGRANTI ACCAMPATI A VIA STATILIA

Solo la Francia, come ha riconosciuto il responsabile del Viminale, ha mantenuto la promessa accogliendo 47 migranti dei 50 annunciati. Gli altri tre sono ricoverati in ospedale. Ed ecco perché Parigi viene ritenuta affidabile anche per il suo interessamento sul caso Diciotti. Diverso per ora l' atteggiamento degli altri cinque Paesi che si sarebbero dovuti occupare degli immigrati di Pozzallo.

MACRON SMARTPHONE 1 MACRON SMARTPHONE 1

 

Secondo il Viminale Germania, Portogallo, Malta e Spagna si erano impegnati a provvedere al trasferimento di 200 migranti (50 per uno), l' Irlanda di altri 20. A tre giorni fa, nulla si era ancora mosso. La Valletta, con la quale Roma è ai ferri corti per la Diciotti e il presunto abbandono in mare del barcone con 190 migranti prima del soccorso della Guardia costiera, non ha dato seguito all' accordo per il trasferimento della sua quota di profughi stabilita come «compensazione» per lo sbarco a Malta lo scorso 27 giugno di una parte dei 234 della Lifeline (ong con bandiera olandese, non riconosciuta da L' Aia) dopo un' odissea in mare di una settimana.

ANGELA MERKEL E MARITO IN SPAGNA CON PEDRO SANCHEZ E MOGLIE ANGELA MERKEL E MARITO IN SPAGNA CON PEDRO SANCHEZ E MOGLIE

 

E ancora: la Germania, concluse le interviste a Pozzallo, non ha deciso quali saranno i 50 da accogliere e peraltro sulla questione si attende che venga sciolta la riserva sui trasferimenti dal confine con l' Austria.

SALVINI MIGRANTI SALVINI MIGRANTI

 

L' ambasciata spagnola poi non ha firmato i lasciapassare, in attesa che la polizia scientifica invii le impronte digitali dei migranti alle autorità di Madrid. Il Portogallo, almeno sulla carta, è un passo avanti, visto che ultimati i controlli di sicurezza sarebbe disponibile a cominciare il trasferimento dei migranti la prossima settimana, ma ritiene che in base al Regolamento di Dublino (Lisbona considera l' intera operazione un' assunzione di responsabilità in base all' articolo 17) a pagare il viaggio (500 euro a persona) debba essere l' Italia.

Saviano vs Salvini - migranti Saviano vs Salvini - migranti

 

Infine l' Irlanda che ha proposto di accogliere 20 migranti al massimo come iniziativa eccezionale e comunque ancora da mettere a punto. Anche in questo caso non se n' è fatto nulla: sono troppo pochi rispetto agli impegni condivisi dagli altri Paesi Ue.

 

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