FAMIGLIE CRISTIANE – MANCO FOSSE UN FIGLIO DI BOSSI QUALUNQUE, IL GIOVIN RAMPOLLO DI SARKOZY VIENE MESSO A SOLI 23 ANNI AL VERTICE DELL'ENTE CHE PROGETTA IL PIÙ GRANDE QUARTIERE D'AFFARI D'EUROPA – UN FIUME DI DENARO CHE “RESTA IN FAMIGLIA”…

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Roberto Zichittella per "il Riformista"

Come nelle migliori tradizioni della monarchia francese c'è un Delfino in ascesa alla Corte dell'Eliseo. È Jean Sarkozy, figlio nato dal primo matrimonio del presidente della Repubblica, quello con Marie-Dominique Culioli. Secondo una indiscrezione del settimanale Le Point, il ragazzo, 23 anni compiuti il 1° settembre, sarà il prossimo presidente dell'Epad.

Jean SarkozyJean Sarkozy

La sigla significa Etablissement Public d'aménagement de La Defense, si tratta dell'ente pubblico che gestisce la pianificazione della Defense, il più grande quartiere di affari d'Europa.

La Defense è il quartiere ultramoderno che si è sviluppato nella zona orientale della capitale. Qui, dietro le vetrate luccicanti di grattacieli avveniristici che svettano a mordere il cielo, si trovano uffici, grandi centri commerciali, sedi di importante aziende. Simbolo del quartiere è la Grande Arche, l'enorme arcata alta 112 metri e posta quasi esattamente sulla stessa asse che collega il Louvre all'Arc de Triomphe.

Secondo Le Point, il giovane Sarkozy assumerà la presidenza dell'Epad il prossimo 4 dicembre, giorno in cui si riunirà il consiglio di amministrazione dell'ente. Sarkozy succederà a Patrick Devedjian, il quale lascerà l'incarico per aver raggiunto l'età limite di 65 anni.

jean sarkozyjean sarkozy

Essere presidente dell'EPAD non vuol dire soltanto avere un ruolo di prestigio, ma in concreto significa gestire una gran massa di quattrini. Nella sua storia La Defense ha avuto alti e bassi, momenti di crisi alternati a fasi di grande espansione. Ora è in corso un progetto di rilancio del quartiere d'affari, proiettato fino al 2015. Si prevedono demolizioni di vecchi edifici, il rinnovamento di altri, la costruzione di nuovi grattacieli, una espansione dei trasporti. Verranno realizzati 450 mila metri quadri di nuovi uffici e 100 mila metri quadri di nuovi alloggi.

Sarkozy e Carla Bruni in uno dei voli di stato - Da Il GiornaleSarkozy e Carla Bruni in uno dei voli di stato - Da Il Giornale

Questo piano di rilancio fu approvato nel 2006 e Nicolas Sarkozy, allora ministro dell'Interno e della pianificazione del territorio, ne fu fra i più convinti sostenitori. Che la gestione del progetto finisca ora nelle mani del figlio non può che rallegrarlo. Ma già si parla di scandalo. «Jean Sarkozy non ha alcuna legittimità per assumere la presidenza dell'Epad, si vuole soltanto assicurare la perennità di un clan», protesta Patrick Jarry, sindaco comunista di Nanterre.

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Si sa che Jean è il pupillo di Nicolas Sarkozy. L'altro figlio avuto dalla Culioli, Peter, è meno ambizioso e più discreto (si dedica alla musica rap). Jean invece è in irresistibile ascesa. Si è impegnato apertamente nella campagna elettorale del padre durante la corsa alla presidenza, è militante dell'Ump (il partito del presidente) ed è stato eletto consigliere regionale nel distretto di Neuilly-sur-Seine, l'elegante località a ovest di Parigi dove Nicolas Sarkozy è stato sindaco dal 1983 al 2002. Ma a parte le ambizioni politiche il ragazzo, a soli 23 anni, conduce già una vita alla ribalta.

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Più alto del padre, biondo con il capello lungo, Jean studia Legge alla Sorbona, ma non è certo uno che passa molto tempo sui libri. Intanto ha pensato bene di sposarsi una donna ricca, Jessica Sebaoun, figlia di Isabelle Darty, erede della famiglia che possiede l'omonima azienda leader nella grande distribuzione di prodotti di elettronica.

All'annuncio delle nozze, le origini ebraiche della moglie di Jean Sarkozy scatenarono un caso. Infatti una vignetta del disegnatore satirico Maurice Sinet sul settimanale Charlie Hebdo fece allusioni sul fatto che una eventuale conversione all'ebraismo di Jean gli avrebbe consentito una brillante carriera di successo.

Sinet fu accusato di antisemitismo. Il direttore del settimanale gli chiese una marcia indietro e Sinet rispose che piuttosto si sarebbe tagliato i testicoli. Dopo fortissime pressioni sull'editore e il direttore di Charlie Hebdo alla fine Sinet è stato costretto alle dimissioni.

 

 

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