FANTAPOLITICA: UNA FIRMETTA E AMICI COME PRIMA - UN PATTO DAL NOTAIO PER FINIRE LA LEGISLATURA (IL BANANA SUL COLLE E FINI A PALAZZO CHIGI) - GIAN-ELISABETTO E IL RE DEL BUNGA BUNGA NON SANNO COME USCIRE DAL GUADO: IL FLI DA SOLO NON VA DA NESSUNA PARTE E ALLEATO AL CENTRO FA LA COMPARSA, IL BANANA HA BISOGNO DELLO SCUDO SENNÒ RISCHIA LA GALERA - LETTA MEDIATORE PER UN ACCORDO (QUASI) IMPOSSIBILE. UN PO’ COME QUELLO (SEMPRE SMENTITO) FATTO CON BOSSI NEL 2001…

Condividi questo articolo


Antonio Calitri per \"Italia Oggi\"

Gianfranco Fini potrebbe tornare nei ranghi del centrodestra, anche sotto la guida di Silvio Berlusconi, e garantire un patto per completare la legislatura fino alla scadenza naturale del 2013.

BerlusconiBerlusconi Fini Mi Cacci

A patto però di diventare il successore universale del premier con una sorta di testamento politico firmato davanti a un notaio che preveda anche salate penalità.

Un patto simile a quello sempre citato ma mai confermato dagli interessati, con il quale Berlusconi siglò l\'alleanza di acciaio con Umberto Bossi dopo il tradimento del 1994 e che li vede tuttora insieme.

Al di là del teatrino della politica di questi ultimi mesi, sembra che nessuno dei due fondatori del Pdl possa davvero permettersi di rompere definitivamente e andare verso una crisi al buio.

Fini aspira a guidare il paese ma anche se viene continuamente illuso dai suoi consiglieri è consapevole che almeno in questo momento non può andare oltre un partito a una cifra, non può uscire dal perimetro del centrodestra perché con il terzo polo diventerebbe una comparsa e non può neppure affrontare una campagna elettorale con le casse vuote.

FINIFINI BERLUSCONI asp jpeg

Lo stesso Berlusconi che pure gli vuole lasciare il cerino per farlo fuori in campagna elettorale è consapevole che senza uno scudo, la sentenza della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento lo può pensionare anticipatamente così come un governo tecnico lo può cuocere a fuoco lento.

Oltre a ritrovarsi con un partito che anche senza i colonnelli ex An sta cadendo a pezzi e non gli garantisce solidità.

In questo contesto e al di là della quotidiana prova muscolare che può passare pure da un appoggio esterno, come auspicato dal finiano Fabio Granata, le colombe del Cavaliere sono al lavoro per cercare di ricompattare i due.

Ufficialmente non ci crede nessuno ma il sottosegretario Gianni Letta è convinto che ci siano ancora i margini.

Lui, insieme al guardasigilli Angelino Alfano si è messo al lavorare per la ricucitura essendo il solo che può scavalcare il muro dei consiglieri finiani e dialogare direttamente con il presidente della Camera.

Secondo alcune indiscrezioni, Fini starebbe davvero valutando la possibilità di firmare un patto di legislatura con Berlusconi. Un patto sicuramente politico, dove insieme ai cinque punti, alla giustizia ci sarebbe visibilità anche per Futuro e libertà, a partire dal rilanci del Mezzogiorno e sull\'immigrazione.

GIANNIGIANNI LETTA

Nel patto, per il momento relegato a fantapolitica ma del quale si iniziano a vedere sempre più segnali, come alcune indiscrezioni attribuite a Fini sui quotidiani di ieri (su la Stampa, «fuochi d\'artificio ma non tradiamo», su Libero, «se Silvio molla rientro nei ranghi»). Segno che almeno in privato Fini inizia a far trapelare l\'intenzione di voler restare nel centrodestra.

A dividere, ancora per un po\' di tempo, Fini da Berlusconi ci sarebbe però un notaio. Il presidente della Camera pretende che un accordo politico ed economico dettagliato che gli restituisca dignità, rimborsi elettorali, una buona parte dei patrimonio di An e soprattutto un ruolo da co-fondatore ora e alla prossima legislatura. Un accordo che dovrebbe addirittura prevedere un ticket per il 2013 con Berlusconi premier e Fini vice per poi prenderne il posto se davvero il Cav. riuscirà a salire al Quirinale.

BOSSIBOSSI CABRIOLET

Tutto però deve essere sottoscritto davanti a un notaio e prevedere fortissime penalità anche economiche in caso di mancato rispetto. Sembra fantapolitica ma dalla parte di Fini c\'è il precedente di quel patto più volte menzionato, siglato davanti a un notaio milanese tra Bossi e Berlusconi che fece ripartire il centrodestra nel 2001.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

QUANTO PUÒ DURARE ANCORA LA PARTITA DI POKER CON BLUFF DI MELONI CON L’EUROPA? - DAL 1 GENNAIO DEL 2024, SE ROMA NON RATIFICA IL MES, TUTTI GLI ALTRI 26 STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA SAREBBERO SENZA OMBRELLO DI SALVATAGGIO IN CASO DI DEFAULT - NEGOZIANDO, COME SE FOSSE AL MERCATINO DI PORTA PORTESE, LA CONTRATTAZIONE SUL PATTO DI STABILITÀ IN CAMBIO DEL MES, LA DUCETTA RISCHIA DI RESTARE COL CERINO ACCESO - PER BRUXELLES, IL “PACCHETTO MELONI” È UNA MINACCIA CHE REGGE POCO: L’UNICO PAESE CHE RISCHIA IL DEFAULT, DALL’ALTO DI UN DEBITO PUBBLICO MOSTRUOSO (2.844 MILIARDI DI EURO) SAREBBE L’ITALIA. E SENZA MES, I MERCATI LA PUNIREBBERO CON LO SPREAD IN SALITA - PER LA DUCETTA LA RIUSCITA DELLA TRATTATIVA SAREBBE L’UNICA VIA D’USCITA PER EVITARE DI VENIR SBERTUCCIATA COME “CAMALEONTE” - O PEGGIO: “LA CAZZARA DELLA FIAMMA” - DALL’OPPOSIZIONE E INFILZATA COME UN TORDO DA MATTEO SALVINI, CHE NON ASPETTA ALTRO CHE LA RATIFICA DEL MES PER SPUTTANARLA E RIACCHIAPPARE I VOTI PERDUTI

FLASH! – PRESIDENZIALI USA 2024 AL PUNTO DI SVOLTA: SE NON C’È TRUMP NON CI SARÀ BIDEN. L’HA DETTO “SLEEPY JOE” AI SUOI COLLABORATORI E A OBAMA – IL NUOVO SONDAGGIO DEL “WALL STREET JOURNAL”: SE LA CANDIDATA REPUBBLICANA ALLE PRESIDENZIALI FOSSE LA 51ENNE INDO-AMERICANA NIMRATA "NIKKI" RANDHAWA, CONIUGATA HALEY, L’OTTUAGENARIO BIDEN FINIREBBE AI GIARDINETTI - L’EX GOVERNATRICE DELLA CAROLINA DEL SUD ED EX AMBASCIATRICE USA ALL’ONU AVREBBE UN VANTAGGIO DI BEN 17 PUNTI PERCENTUALI (51-34)…

MOLTO FRACASSO PER NULLA! QUANDO IL DIRETTORE HA PAURA, FA SOLO CASINO E RUMORE. IL "DON CARLO" DI CHAILLY È PAURA (SUA) E FRACASSO – IL DAGOREPORT SULLA PRIMA DELLA SCALA - "LO SPETTACOLO NON HA UNA DIREZIONE, NON RESTERÀ NELLA MEMORIA. TENERE VERDI IN UNA VISIONE UNITARIA, (DON CARLO, PIÙ DI OGNI ALTRO TITOLO), È IMPRESA TITANICA. IL TRIO LESCANO, MELI, PERTUSI, SALSI LE PRENDE DI SANTA RAGIONE DALLE DUE STRANIERE NETREBKO E GARANCA. DEI MASCHIETTI LO SVOCIATO PERTUSI È DI GRAN LUNGA È IL MIGLIORE, GLI ALTRI DUE HANNO LA PATATA IN BOCCA. PER UCCIDERE IL RITO, PRIMA DELL'INNO E DELL'OPERA È USCITO UN OMINO, IL SOPRINTENDENTE DOMINIQUE MEYER, CHE HA ROTTO LA SACRALITÀ DEL 7 DICEMBRE PER NON DIRE NULLA SE NON UNA… - VIDEO