FOLLIE INGLESI – UN VICEMINISTRO SE NE VA PERCHÉ “CON 120 MILA STERLINE?NON SI VIVE A LONDRA”?– NON È VERO, MA L’HANNO SOSTITUITO CON UN BANCHIERE


Vittorio Sabadin per “la Stampa

 

Mark Simmonds

Mark Simmonds, vice ministro del Foreign Office con delega ai problemi dell’Africa, si è dimesso perché 120 mila sterline (156 mila euro) l’anno non gli bastano per vivere a Londra. Nella capitale inglese ci sono milioni di persone che tirano avanti dignitosamente guadagnando somme largamente inferiori, ma Simmonds ha sollevato un problema del quale si parla da mesi in molti paesi: la riduzione dei costi della politica, dopo avere colpito giustamente sperperi e abusi, deve anche arrivare a impedire a ministri e parlamentari di avere un tenore di vita adeguato al loro ruolo, dignitoso e sufficiente a salvaguardare i loro rapporti familiari? ?

DAVID CAMERON

 

Simmonds non guadagnava certamente poco. Allo stipendio di 89.400 sterline (111 mila euro) si aggiungevano le 25 mila sterline per la moglie Lizibeth, assunta come segretaria, oltre a 28.000 sterline di rimborso per l’affitto di un appartamento.

 

In più, il ministro ha goduto di un aiuto destinato ai parlamentari che acquistavano casa a Londra, in base al quale gli interessi sul mutuo erano pagati dai contribuenti britannici. Simmonds ha comprato una casa a Putney nel 2001, pagandola 650 mila sterline. Ha ricevuto benefici statali per 500 mila sterline in 10 anni e ha rivenduto la casa nel 2010 per 1,2 milioni, guadagnando un bel po’ di soldi.?

 

Parlamento inglese

Ma tutte queste agevolazioni erano in vigore prima dello scandalo del 2009, che portò alla luce (tutto il mondo è paese) sperperi e spese folli dei deputati di Westminster. L’ondata demagogica che sempre segue questi eventi portò alla cancellazione di quasi tutti i benefici dei quali godevano ministri e membri del parlamento. Simmonds ha ragione: ora con il suo stipendio non si può affittare un appartamento nel quartiere di Westminster nel quale potere ospitare tutta la famiglia. Bisogna andare a vivere a Sud del Tamigi, o nei quartieri più periferici, e prendere la metropolitana per andare in Parlamento. Ma è giusto?

 

LONDRA

?«Quando ho cominciato a fare il parlamentare - ha detto Simmonds - ci davano aiuti per avere una casa di famiglia nel posto dove eravamo stati eletti e un’altra casa familiare a Westminster. Ora non è più possibile. Io dormo in alberghi che cambio spesso, non ho più una vita personale e sto perdendo i rapporti con i miei figli». ?

 

Eletto nel collegio di Boston e Skegness nel Lincolnshire, Simmonds ha due figlie di 15 e 13 anni e un maschio di 12. Non può portarli a Londra, almeno non in centro, dove per affittare un appartamento spazioso occorre ormai guadagnare milioni, non migliaia di sterline. «Penso - ha detto - che sia arrivato il momento di aprire un dibattito serio e maturo su questo problema. Bisogna aiutare i parlamentari a vivere come persone normali, con il loro lavoro e la loro famiglia». ?

LONDRA

 

Il premier Cameron non ha commentato: ha già abbastanza guai su altri fronti e non è il caso di mettersi anche a nuotare contro la corrente dell’antipolitica. Ha subito sostituito Simmonds con James Duddridge, uno che ha diretto le più importanti banche nel mondo, è membro dell’esclusivo Carlton club di Pall Mall e non ha certo problemi a trovare una casa a Westminster.