LA GRANDE TRUFFA DEI VACCINI - ITALIA E FRANCIA ORA SPINGONO INSIEME PER AVERE ASTRAZENECA ENTRO FINE GENNAIO. MA COSTANDO QUELLO ITALO-INGLESE 2,80 EURO A DOSE (PUÒ ESSERE CONSERVATO ANCHE IN FRIGO) CONTRO I 20 DI PFIZER-BIONTECH E DI MODERNA ((CON TRASPORTO A -80 GRADI), L’EMA HA “RALLENTATO” CON MILLE CAVILLI L’AUTORIZZAZIONE PER DARE TEMPO AI TEDESCHI-AMERICANI DI RIMPINGUARE LE CASSE (IL BUSINESS VALE 50 MILIARDI DI DOLLARI) - PERCHÉ LE FORNITURE DI ASTRAZENECA DIVENTANO VITALI PER LA CAMPAGNA DI MASSA

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Michele Bocci per “la Repubblica”

 

Una buona notizia ma un numero di dosi che non basta a tranquillizzare sui tempi di immunizzazione dei cittadini italiani. Da Moderna arriveranno pochi vaccini e per non essere costretti ad aspettare aprile per far partire il grosso della campagna vaccinale è necessario avere a disposizione anche le fiale di AstraZeneca.

 

ASTRAZENECA

Come noto, gli studi sul vaccino sviluppato dall' azienda farmaceutica con l' Università di Oxford hanno avuto un rallentamento ma comunque la richiesta di autorizzazione alle autorità regolatorie non sarebbe lontana.

 

E proprio per non perdere altro tempo il ministro alla Salute italiano Roberto Speranza e quello francese Olivier Véran hanno fatto insieme pressioni su Ema, che autorizza i farmaci in Europa, perché decida prima possibile, nel rispetto delle sue procedure che valutano sicurezza ed efficacia di tutti i medicinali immessi sul mercato. Se tutto va bene, il via libera potrebbe arrivare a fine gennaio, cosa che permetterebbe di avere le dosi disponibili a febbraio, e quindi di dare la svolta alla campagna vaccinale.

astraZeneca

 

Ieri Speranza, con il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia e il commissario straordinario per l' emergenza Domenico Arcuri ha incontrato le Regioni per fare il punto sulla situazione, premettendo che l' Italia è la seconda in Europa dopo la Germania come numero di vaccini già fatti. Riguardo a Moderna, è stato spiegato che all' inizio non arriveranno molte dosi.

 

A gennaio ne sono attese 110 mila, a febbraio 650 mila e a marzo 570 mila. Nel primo trimestre ci saranno quindi invii quasi simbolici. Nel secondo i milioni inviati dalla società americana saranno 4,65, nel terzo 7,97 e nel quarto 7,31. In tutto si tratta di poco più di 21 milioni di dosi. Anche per il vaccino di Moderna è necessario il richiamo.

 

Pfizer continuerà a fare le sue consegne, anche se il ritardo in quella prevista per l' altro ieri ha preoccupato un po' tutti. Comunque, la multinazionale Usa a febbraio dovrebbe inviare 3,36 milioni di dosi, a marzo 4,76, nel secondo trimestre 12,75, nel terzo 14,11 e nel quarto 3,32.

conte macron

Se si considerano Pfizer e Moderna, fino al 31 marzo in Italia arriveranno poco più di 9 milioni di dosi.

 

Non moltissime, visto che servirebbero a vaccinare oltre 4,5 milioni di persone (4,9 se si considerano quelle già somministrate). Per questo si spera in AstraZeneca, che entro marzo ha promesso oltre 16 milioni di dosi (e altre 24 nel secondo trimestre). Se non dovessero arrivare, si punterà su Johnson&Johnson, altra multinazionale il cui vaccino deve ancora essere approvato.

 

Quell' azienda dal secondo trimestre, appunto a partire da aprile, invierà 14,81 milioni di dosi e nel terzo addirittura 32,3. Va precisato che il suo è l' unico vaccino che non ha bisogno di un richiamo e quindi se gli studi diranno che funzione ed è sicuro, da solo potrebbe coprire buona parte della popolazione italiana. L' obiettivo di Arcuri (che vorrebbe aver coperto 13,7 milioni di persone ad aprile e 21,5 a maggio) è di completare la vaccinazione volontaria entro fine agosto.

domenico arcuri

 

Riguardo alla velocità di vaccinazione in questo avvio della campagna, alla riunione di ieri l' assessore alla Salute del Lazio Alessio D' Amato ha spiegato che si potrebbero fare anche più iniezioni ogni giorno.

 

«Ma visto che le dosi non sono molte nei prossimi due mesi viaggiano col freno a mano tirato». Ha chiesto poi la garanzia della puntualità nelle consegne. Arcuri, che annuncia per il 20 gennaio l' invio dei primi 1.500 vaccinatori assunti a tempo determinato nelle Regioni, ha parlato di «giornata di tregenda» riferendosi a martedì, quando Pfizer ha annunciato di non poter inviare tutte le dosi previste per questa settimana.

ricerca sul vaccino coronavirus

 

Le altre dovrebbero comunque arrivare oggi. «Faccio un lavoro complicato con Pfizer per richiamarla formalmente e sostanzialmente alla puntualità», ha detto, spiegando di confidare che i difetti distributivi progressivamente saranno superati. Ci vuole costanza nelle consegne, ha concordato con D' Amato.«Se viene rapidamente approvato il vaccino di AstraZeneca lo scenario cambierebbe », ha detto ancora Arcuri alle Regioni, spiegando anche di avere fiducia nella velocità di Johnson& Johnson.