HA VINTO LA GERMANIA (E NOI CE LA PRENDIAMO IN SACCOCCIA) - LA COMMISSIONE EUROPEA NON INTENDE EMETTERE NUOVO DEBITO COMUNE PER AIUTARE GLI STATI A FINANZIARE LA CRISI INDUSTRIALE - URSULA VON DER LEYEN HA DECISO DI SPOSARE LA LINEA DEI GOVERNI CONTRARI ALL'EMISSIONE DI NUOVO DEBITO. A PARTIRE DA QUELLO TEDESCO: “NON C'È ALCUN BISOGNO DI NUOVI DEBITI COMUNI. BISOGNA UTILIZZARE AL MEGLIO I FONDI CHE ABBIAMO GIÀ" - IN QUEST'OTTICA, LA COMMISSIONE PUBBLICHERÀ NUOVE LINEE-GUIDA PER OFFRIRE AI GOVERNI “FLESSIBILITÀ” PER ADATTARE IL PNRR AL CONTESTO ATTUALE…

-


1 - “NUOVI FONDI UE PER GLI AIUTI DI STATO”. LA PREMIER CERCA L’ASSE CON MICHEL

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “la Stampa”

 

CHARLES MICHEL E GIORGIA MELONI

Migranti e aiuti di Stato. La partita europea del governo si basa su due assi e avrà una tappa importante, fondamentale secondo il governo, nel Consiglio europeo della prossima settimana. Giorgia Meloni punta ad arrivarci con una rete di salvataggio che eviti l'isolamento. In questo senso vanno lette le prossime trasferte nelle capitali, Stoccolma, Berlino, venerdì, e forse Parigi. Prima di partire la premier ha voluto fare il punto della situazione con chi quel Consiglio lo dovrà presiedere, ovvero Charles Michel.

 

L'ex primo ministro belga è stato ricevuto ieri a Palazzo Chigi per un lungo pranzo di lavoro, nel quale la premier ha ribadito la linea italiana: rafforzamento della competitività dell'industria, difesa dei confini comuni e creazione di un fondo sovrano europeo. Michel ha elencato le priorità in vista del summit della prossima settimana, che in parte coincidono con le richieste di Roma: modifiche al regime degli aiuti di Stato, rafforzare la solidarietà «attraverso meccanismi, come per esempio il sistema Sure» e la creazioni di un fondo sovrano europeo, per aiutare settori fondamentali per il mercato interno.

charles michel giorgia meloni 2

 

Sugli aiuti di Stato l'Italia si dichiara contraria a un allentamento delle norme «a meno che non ci siano fondi europei a disposizione dei Paesi senza spazio fiscale[…]».

Delicatissima è anche la questione dei migranti. A Bruxelles l'Italia non avrà vita facile, perché alcuni Paesi, in primis la Svezia, sono contrari a cambiare le norme attuali. […]

 

2 - MA BRUXELLES GELA ROMA “NON FAREMO ALTRO DEBITO PER LA CRISI USATE IL PNRR”

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

La Commissione europea non intende emettere nuovo debito comune per aiutare gli Stati a finanziare la crisi industriale. Almeno non nel breve periodo. Dell'ipotesi, auspicata dal governo italiano e ventilata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, non c'è traccia nel piano che sarà presentato domani da Ursula von der Leyen. […] Anche l'idea di istituire un nuovo programma di prestiti sulla scia del piano "Sure", che Michel aveva cercato di inserire nella prima versione delle conclusioni del Consiglio europeo, è destinata a sparire dal tavolo al vertice del 9-10 febbraio.

 

PAOLO GENTILONI E CHRISTIAN LINDNER

[…]  Ursula von der Leyen ha deciso di sposare la linea dei governi contrari all'emissione di nuovo debito. A partire da quello tedesco, che ieri ha recapitato un chiaro messaggio allo stesso Gentiloni: "Crediamo che il Next Generation EU sia già la risposta all'Inflation reduction act americano – ha puntualizzato il ministro delle Finanze Christian Lindner al termine dell'incontro con il commissario –, non c'è alcun bisogno di nuovi strumenti di finanziamento europei o di nuovi debiti comuni. Bisogna utilizzare al meglio i fondi che abbiamo già".

 

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

Proprio in quest'ottica, domani la Commissione pubblicherà delle nuove linee-guida con l'obiettivo di offrire ai governi "flessibilità per adattare i piani al contesto attuale e per preparare i capitoli di RePowerEU" […] Una magra consolazione per il governo Meloni, che da tempo batte su questo tasto. In sostanza Bruxelles è pronta ad accettare modifiche ai piani nazionali per tenere conto "dei problemi derivanti dall'interruzione delle catene di approvvigionamento, dell'aumento dei costi dell'energia e dell'inflazione".

 

In particolare, la Commissione incoraggia gli Stati a "fornire un sostegno immediato alle imprese per aumentare la loro competitività". Tre le misure suggerite: sportelli unici per semplificare e velocizzare le autorizzazioni per i progetti che utilizzano tecnologie pulite; agevolazioni fiscali per gli investimenti in tecnologie green; investimenti per garantire ai dipendenti la formazione necessaria per la transizione industriale.

 

PAOLO GENTILONI CHRISTIAN LINDNER

I pilastri di quello che Ursula von der Leyen ha deciso di ribattezzare "un piano industriale green per l'epoca a emissioni-zero" sono quattro e prevedono: una semplificazione normativa, un accesso più rapido ai finanziamenti; miglioramento delle competenze; apertura del commercio per avere filiere resilienti. […]

 

Il cuore della proposta riguarda il nuovo quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, con maggiore flessibilità e azioni in cinque ambiti: semplificazione degli aiuti per la diffusione delle energie rinnovabili (saranno estesi a tutte le tecnologie rinnovabili); massimali più alti per gli aiuti alla decarbonizzazione dei processi industriali; possibilità di concedere aiuti più elevati a determinate imprese per compensare i sussidi ricevuti dai concorrenti fuori dall'Ue (vale a dire maggiori aiuti a chi è colpito indirettamente dalle misure dell'Inflation Reduction Act americano); aiuti più mirati per i nuovi grandi progetti produttivi nelle catene di valore a emissioni zero (per esempio attraverso agevolazioni fiscali per chi investe in impianti in settori strategici); aumento delle soglie di notifica per gli aiuti di Stato in determinati settori (tra cui la produzione di veicoli a emissioni zero o l'efficientamento energetico degli edifici).

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN