NELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI LA CINA SE LA COMANDA - BUFERA SULLA DIRETTRICE DELL'FMI, KRISTALINA GEORGIEVA, ACCUSATA DI AVER RITOCCATO UNO STUDIO PER AIUTARE LA CINA - ERA UN RAPPORTO SULLE CONDIZIONI PER LE ATTIVITÀ IMPRENDITORIALI NEI PAESI MEMBRI, MODIFICATO PER TIRARE SU IN CLASSIFICA PECHINO NELLA SPERANZA CHE SGANCIASSE PIÙ SOLDI ALLE ISTITUZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI - LO STRAPOTERE DELLA CINA ERA GIA’ EMERSO DURANTE LA PANDEMIA CON IL GUINZAGLIO MESSO ALL’OMS…

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Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

KRISTALINA GEORGIEVA

La Banca Mondiale ha ritirato un rapporto che aveva scritto sulle condizioni per le attività imprenditoriali nei paesi membri, ma a farne le spese potrebbe essere la direttrice del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva. Il problema infatti è che il testo era stato ritoccato, per far risalire in classifica la Cina, nella speranza che contribuisse di più alle istituzioni finanziarie internazionali.

 

Uno dei funzionari che si era speso di più per accontentare Pechino era stata propria la Georgieva, allora alla Banca Mondiale, e quindi adesso è finita nella bufera, al punto che il dipartimento al Tesoro americano vuole investigare la dinamica dell'incidente.

 

Lo studio Doing Business valuta le condizioni in cui le imprese operano nei paesi, da vari punti di vista. In sostanza misura questi parametri non solo per stilare la classifica dei bravi, ma soprattutto per invitare chi sta più indietro a fare gli adeguamenti necessari all'applicazione delle pratiche migliori. Tutti i membri ovviamente tengono a fare bella figura, non solo per una questione di immagine, ma anche per la capacità di attirare investimenti e business.

xi jinping

 

Nel 2018 Paul Romer, allora capo economista della Banca Mondiale, in un'intervista al Wall Street Journal aveva avanzato il sospetto che il rapporto fosse suscettibile a pressioni politiche. Era seguita un'indagine interna, che ha portato ora alla cancellazione del testo scritto nel 2017. In quel periodo la Banca stava negoziando un aumento di capitale da 13 miliardi di dollari, e Pechino era una delle fonti su cui puntava.

 

Kristalina Georgieva Christine Lagarde 1

Nell'ottobre del 2017 la Georgieva aveva convocato il direttore per la Cina e il responsabile di Doing Business, criticando come avevano gestito la Repubblica popolare nello studio. Quindi, sempre secondo il Wall Street Journal, aveva chiesto di verificare se fosse possibile modificare alcuni parametri, in modo da migliorare la posizione di Pechino. Alla fine la Cina era salita dall'85esima posizione alla 78esima, e Georgieva aveva ringraziato uno dei capi della ricerca perché aveva fatto «la sua parte di multilateralismo».

 

Nell'aprile del 2018 l'accordo per l'aumento di capitale era stato finalizzato, con l'appoggio della Repubblica popolare, anche se non è noto quanto la vicenda dello studio avesse contribuito al via libera. Georgieva ha commentato così: «Sono in fondamentale disaccordo con i risultati e le interpretazioni della Investigation of Data Irregularities, per quanto concerne il mio ruolo nel rapporto Doing Business del 2018».

KRISTALINA GEORGIEVA XI JINPING

 

 

La portavoce del dipartimento al Tesoro LaManna ha però risposto: «Questi sono risultati seri e il Tesoro sta analizzando l'indagine. La nostra responsabilità primaria è garantire l'integrità delle istituzioni finanziarie internazionali». Dall'Oms alla Banca Mondiale, la Cina è sospettata di usare metodi poco ortodossi per accrescere la sua influenza, e gli Usa non possono chiudere un occhio in questo momento di alta tensione.