“SUL DRAGHI BIS LA LEGA CI STAVA, FU IL PD A DIRMI DI NO” – MATTEO RENZI RICOSTRUISCE LE ORE IN CUI CADDE IL GOVERNO DRAGHI: “GIORGETTI CONVINSE SALVINI. IO PARLAI CON FRANCESCHINI CHE ERA SCETTICO E MI DISSE: A NOI CONVIENE LASCIARE CHE SIA LA DESTRA A INTESTARSI LA FINE DI DRAGHI. E A QUEL PUNTO SI VA A VOTARE. NOI FAREMO UNA CAMPAGNA ELETTORALE TUTTA IMPOSTATA SUL RIVENDICARE DRAGHI E LASCEREMO CHE DI MAIO SVUOTI I 5 STELLE’. IO GLI RISPOSI: ‘C'È L'ESTATE NEL MEZZO. QUESTO PAESE HA LA MEMORIA DI UN CRICETO E SECONDO TE QUALCUNO TI DARÀ IL MERITO DI DRAGHI? E POI DI MAIO NON SPOSTA NULLA’. E LUI: ‘NOI NON POSSIAMO STARE AL GOVERNO CON LA LEGA E SENZA I GRILLINI’…”


Dal “Corriere della Sera”

MATTEO RENZI - IL MOSTRO

 

Protagoniste di questo estratto dall'edizione aggiornata de «Il mostro», il libro scritto da Matteo Renzi, sono le ore convulse prima della fine del governo Draghi vissute il 20 luglio scorso nell'Aula di Palazzo Madama (e in uno scambio serale di sms con Giorgia Meloni) dal leader di Italia viva

 

Dopo che il Movimento 5 Stelle ha annunciato che non voterà la fiducia anche la destra prende le distanze. Lega e Forza Italia non vogliono che i ministri grillini rimangano dentro (...). Se anche la destra non vota la fiducia è tutto finito e si va a votare.

RENZI FRANCESCHINI

 

Se voglio fare qualcosa devo muovermi. Avvicino il ministro Giorgetti in aula. Ci provo: «Giancarlo, sai meglio di me che sarà un autunno complicato. Se mandiamo a casa Draghi per chiunque governerà sarà peggio. Anche per voi». «Ho capito ma a questo punto che si può fare?». Gli dico: «Prova a convincere il tuo» indicando (...) Salvini. «Se dice davvero di sì al Draghi bis, io provo a convincere il Pd. (...)».

 

Giorgetti sale le scale, confabula con Salvini per qualche minuto. Poi si girano. Salvini mi fa segno con la testa che lui sul Draghi bis c'è e Giorgetti scende le scale a confermarlo. Non è entusiasta, anzi. (...) Ma il primo step è fatto: la Lega c'è. E se c'è la Lega, Forza Italia non può che starci.

 

salvini renzi

Fermo Franceschini, lo vedo scettico: «A noi conviene lasciare che sia la destra a intestarsi la fine di Draghi. E a quel punto si va a votare. Noi faremo una campagna elettorale tutta impostata sul rivendicare Draghi e lasceremo che Di Maio svuoti i 5 Stelle». «Ma sei sicuro, Dario? Ci sono due mesi e c'è l'estate nel mezzo. Questo Paese ha la memoria di un criceto, nessuno si ricorda quello che è successo la settimana scorsa e secondo te qualcuno ti darà (...) il merito di Draghi?

 

FRANCESCHINI RENZI

Che poi tanto ti allei con la sinistra che era contro Draghi. E poi dove pensate che vada Di Maio? Non sposta nulla. Non ha un voto.» Serafico il ministro della Cultura: «Vabbè, ma qual è l'alternativa? Noi non possiamo stare al governo con la Lega e senza i grillini». «Meglio stare al governo con la Lega e senza i grillini che vedere tra tre mesi qui un governo con la Lega e Giorgia Meloni premier» dico io. Ma capisco che la strada è in salita. (...) Non ho che una strada: parlare con Draghi. Siamo entrambi in aula. Gli mando un sms. Ci incrociamo con lo sguardo.

 

Esco prima io, così che nessuno si accorga di nulla. (...) «Mario, c'è un unico modo per tenere aperta la partita. (...) Prendi la parola e annunci che vai a dimetterti senza attendere il voto. E a quel punto si fanno le consultazioni e la maggioranza delle forze politiche indica il Draghi bis per 10 mesi, da qui a maggio 2023. Ci sarà un nuovo governo guidato ancora da te con i grillini all'opposizione».

 

MATTEO RENZI MARIO DRAGHI

Draghi non mi sembra per nulla convinto. (...). Mi sento come quello che vuol convincere gli altri ma che rimane da solo. (...) Il governo non riceve la fiducia di Forza Italia, Lega e 5 Stelle. L'esperienza Draghi è finita. (...) Chi ha vinto la partita senza giocarla è Giorgia Meloni. (...) Come sa chi ha letto la prima edizione de Il Mostro ho una consuetudine di sms scherzosi con la leader di FdI (...) Alle 21.38 sono in collegamento televisivo con il Tg1 . «Ma la smetti di stare in tv? Tanto non ti vota nessuno» mi scrive la Meloni. «Devo prendere il 5% per fare opposizione al nuovo governo» le replico scherzoso. Risate ed emoticon. Poi mi faccio serio: «Però è incredibile: lavorano tutti per te». Lei ride: «Manchi solo tu». Certo! Qualcuno che rimanga a fare una vera opposizione ci vuole: tocca a noi.

DRAGHI RENZI