“LA MELONI HA IL 26% DEI VOTI, NON IL 50,1%” – USCITI CON LE OSSA ROTTE DALLA SPARTIZIONE DEI MINISTERI, I FALCHI DI FORZA ITALIA PROMETTONO GUERRA PER LE NOMINE DEL SOTTOGOVERNO – MAURIZIO GASPARRI AVVERTE LA DRAGHETTA: “ADESSO SI DEVONO FARE DEI VICEMINISTRI E DEI SOTTOSEGRETARI. C’È DA AUGURARSI CHE NON SI RISPONDA SEMPRE DI NO, PERCHÉ QUESTO È UN GOVERNO DI COALIZIONE…” – VIDEO
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Maurizio Gasparri interviene su Giorgia Meloni e sulla coalizione di centrodestra: “Berlusconi ha fatto una serie di proposte, come quelle sulla Giustizia e sullo Sviluppo Economico che non sono state accolte. Adesso si devono fare dei viceministri e dei sottosegretari. C’è da augurarsi che non si risponda sempre di no, perché questo è un governo di coalizione guidato dalla Meloni che ha il 26% dei voti, ma non il 50,1%. In una coalizione si possono dire dei no, ma si devono anche dire dei sì”.
È il messaggio lanciato, nel corso di “Tagadà” (La7), dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aggiungendo: “Dire dei sì rientra nell’armonia di governo ed è anche una cosa educata. Chi oggi ha vinto si deve ricordare che senza gli altri pezzi e anche senza la storia di un leader (Berlusconi, ndr) poi si rischia di compromettere la situazione”.
Gasparri e la coalizione di centrodestra
Gasparri spiega: “La sostanza è che Berlusconi, che ha creato il centrodestra, vuole rispetto per il suo ruolo e per la sua storia. I numeri sono quelli che sono ed è ovvio che Giorgia Meloni debba guidare il governo e debba avere il ruolo preponderante, ma nelle coalizioni ci vuole rispetto, perché altrimenti, se uno ottiene sempre dei no, si accumulano tensioni.
Qui ci sono due partiti che hanno l’8% e c’è uno sbilanciamento evidente nell’organigramma (a favore della Lega). Tra l’altro – conclude – io già penso alle elezioni del 2027: mettiamo che la Meloni governi bene e che abbia consenso, ma se non c’è un altro 15-20% di altri movimenti a latere, avrebbe dei problemi. Quindi, io conterei molto sul ruolo e sullo spazio politico degli alleati, perché altrimenti in futuro potrebbero sorgere problemi. Bisogna rispettare l’armonia, io l’ho imparato da Tatarella”.