“DI PIETRO, QUEL DI PIETRO, NON ESISTE PIÙ” – RONCONE E L’AUTOESILIO DI TONINO: “UN PO’ CONTADINO E UN PO’ AVVOCATO, DOPO ESSERE STATO EMIGRANTE, COMMISSARIO DI POLIZIA, MAGISTRATO LEGGENDARIO, DEPUTATO, SENATORE, DUE VOLTE MINISTRO, FONDATORE DELL’ITALIA DEI VALORI E PARLAMENTARE EUROPEO. QUANTE COSE, IN QUESTI PRIMI 71 ANNI, CARO DI PIETRO. E CHE PROGETTO GIGANTESCO: FARSI DIMENTICARE. MA DAVVERO PENSA DI RIUSCIRCI?"

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Fabrizio Roncone per “Sette – Corriere della Sera”

 

ANTONIO DI PIETRO CIRCONDATO DAI GIORNALISTI

Allora, sentite questa. L’altro giorno mi chiamano dalla direzione del Corriere e mi chiedono di provare a intervistare Antonio Di Pietro. Siamo dentro l’anniversario di Mani Pulite, trent’anni esatti: l’idea sarebbe di andarlo a trovare a Montenero di Bisaccia, parlarci, vedere che fa adesso e, soprattutto, sapere cosa pensa di tutto quanto è successo dopo quei memorabili e tremendi giorni, quando da Milano, dal Palazzo di Giustizia rotolò giù l’inchiesta che scosse violentemente il Paese, lasciandolo traballante e con crepe ancora piuttosto profonde.

 

ANTONIO DI PIETRO

Prendo la vecchia agendina telefonica e cerco alla lettera “D”: trovo due numeri fissi e un cellulare. È ancora buono. Al terzo squillo, risponde una voce pastosa, forte, inconfondibile, e come sempre gentile. Saluti di cortesia (per i cronisti, prima nella stagione da magistrato, poi in quella di politico, andarlo a trovare nella sua masseria era un gita classica, che i giornali ti costringevano a fare almeno un paio di volte l’anno).

antonio di pietro magistrato

 

Di Pietro va subito al sodo: «Guardi, so già cosa sta per chiedermi. Ma la mia risposta è: no. E sa perché? Perché io ho deciso di sparire. Voglio farmi dimenticare. Di Pietro, quel Di Pietro, non esiste più».

 

Così, netto. Allora ci salutiamo, mi stia bene, buona fortuna, e io intanto me lo immagino con una camicia a quadri e un maglione un po’ slabbrato, le scarpe grosse da contadino e la barba un filo lunga: lo vedo in piedi dietro al cancello, dove lo lasciai l’ultima volta, lungo la strada per Palata.

 

antonio di pietro 7

Una siepe curata e i suoi tremila ulivi, i vigneti sulle colline basse, il rumore lontano di un trattore. Laggiù, la terrazza che ha trasformato in veranda, diventata il suo ufficio: un po’ contadino e un po’ avvocato, di nuovo avvocato, dopo essere stato emigrante (a 21 anni, per andare a fare il metalmeccanico a Bohmenkirch, in Germania), commissario di polizia, magistrato leggendario, deputato, senatore, due volte ministro (nel Prodi 1 e nel Prodi 2), fondatore dell’Italia dei Valori e parlamentare europeo (più una mezza intenzione di candidarsi a sindaco di Milano nel 2016 e il corteggiamento di qualche grillino ribelle, a caccia di un leader credibile). Quante cose, in questi primi 71 anni, caro Di Pietro. E che progetto gigantesco: farsi dimenticare. Ma davvero pensa di riuscirci?

ANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO FRANCESCO GRECO GHERARDO COLOMBO - POOL MANI PULITE
FRANCESCO SAVERIO BORRELLI E ANTONIO DI PIETRO
ANTONIO DI PIETRO E ROCCO STRAGAPEDE
ANTONIO DI PIETRO ELIO LANNUTTI
ANTONIO DI PIETRO CONTADINO A MONTENERO FOTO DA CHI
antonino di matteo
la deposizione di bettino craxi davanti ad antonio di pietro
ANTONIO DI PIETRO MAGISTRATO FOTO LAPRESSE
antonio di pietro 6
antonio di pietro gherardo colombo francesco greco piercamillo davigo