“CON SALVINI C’È INTESA SUI TEMI PIÙ SCOTTANTI” - IL SEGRETARIO DI STATO VATICANO PAROLIN OFFRE AL LEADER LEGHISTA UN ASSIST POLITICO STRAORDINARIO DOPO IL COLLOQUIO FRA SALVINI E L’ARCIVESCOVO GALLAGHER - I PUNTI DI INTESA RIGUARDANO I DOSSIER AFGHANISTAN, IL NO AL DDL ZAN, IL FUTURO DELL'EUROPA E LA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI – LA REAZIONE DEL CAPITONE

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DOMENICO AGASSO per www.lastampa.it

 

Lo staff del «Capitano» gongola dopo che il segretario di Stato vaticano Parolin offre a Salvini e alla Lega un assist politico straordinario. E insperato in questi termini.

salvini

 

Il Cardinale «numero due» d’Oltretevere, dopo l'incontro dell’altro ieri nei Sacri Palazzi tra il leader del Carroccio e l’arcivescovo «ministro degli Esteri», il segretario per i Rapporti con gli Stati Paul Richard Gallagher, premette che «io non c'ero, quindi non posso fare molti commenti».

 

Ma c’è un ma enorme, in chiave diplomatica: «Ho sentito Gallagher - svela al sito della Santa Sede Vatican News - e mi ha detto che è stato anche lui contento e che è stato possibile, in modo sereno, trovare qualche punto di intesa anche sulle tematiche più scottanti». Tra queste, la situazione in Afghanistan dopo il ritiro delle forze statunitensi, motivo principale della richiesta di visita giunta nelle Sacre Stanze dallo staff di Matteo. Parolin dunque va oltre i timori di strumentalizzazioni e propaganda in vista della campagna elettorale.

matteo salvini a cernobbio

 

Per la Lega è stato il primo summit ad alto livello da quando Salvini è leader della Lega, un modo per riallacciare i contatti con il Vaticano e per mostrare un volto più moderato dopo anni di diffidenze reciproche e di scintille, con posizioni distanti anni luce su vari temi, a cominciare dalle politiche migratorie ma anche nell’approccio alla religione.

 

E così, non si fa attendere la replica entusiasta del senatore Salvini: «Voglio ringraziare Parolin per le parole benevole e incoraggianti che ha voluto esprimere nel commentare il mio incontro con Gallagher, persona eccezionale». Il leader leghista si dice «convinto che oggi sia possibile e doveroso uno scambio di idee con il mondo della Chiesa su argomenti di grande attualità come il valore della vita e della famiglia, il ruolo della comunità internazionale nella costruzione della pace e la ricerca di un più diffuso benessere sociale per le persone più fragili».

pietro parolin bergoglio

 

E in via Bellerio è «grande la soddisfazione come la gratitudine» per le parole del Segretario di Stato. Oltre alla crisi umanitaria a Kabul, i dossier affrontati nella quarantina di minuti di faccia a faccia sono stati il futuro dell'Europa, interventi a favore della natalità, corridoi umanitari e gestione dei flussi migratori. La conversazione con Gallagher «per me è stata una gioia - ha affermato Salvini giunto a Benevento a sostegno della candidata sindaco Rosetta De Stasio - perché non capita tutti i giorni di avere un confronto con i massimi livelli del Vaticano su temi concreti». Tra cui ovviamente «il no ad alcune leggi come il ddl Zan». D’altronde Gallagher è l'uomo che lo scorso giugno si è fatto carico della nota verbale vaticana allo Stato italiano, con cui ha comunicato il disappunto sulla legge Zan, chiedendo una «riflessione» sul ddl contro l'omofobia, paventando rischi di violazione di quanto previsto dal Concordato Stato-Chiesa. Con piena soddisfazione leghista.

SALVINI A LANCIANO

 

Ora dunque il Carroccio e il suo capo si godono una sintonia mai vista nel pontificato argentino: «Sono l'ultimo dei buoni cattolici perché sono un peccatore, ma avere questo dialogo aperto e diretto per me è motivo di orgoglio», chiosa Salvini. Peraltro nelle Sacre Stanze ci sono vari alti prelati che tendono a sminuire l'importanza dell’udienza. Ribadiscono che «è stato un colloquio senza risvolti particolari, perché rientra nella prassi il fatto che Salvini, parlamentare italiano, a seguito di una domanda ufficiale venga ricevuto in Segreteria di Stato. Gallagher si comporta regolarmente così con i parlamentari di tutto il mondo».

 

Anzi, al ministro degli Esteri vaticano sarebbe stato consigliato di «ascoltare, di lasciare la parola all’ospite e di essere prudente, per evitare di trasmettere visioni internazionali della Santa Sede attraverso Salvini», assicura un monsignore. Dunque tra le Sacre Mura non ci si aspetta «una svolta dirompente nei rapporti tra la Lega e la Chiesa». Il desiderio manifestato negli ultimi tempi da Salvini è di incontrare papa Francesco: chissà che ora però non sia più così complicato realizzarlo.

RICHARD GALLAGHER