“SMETTETE DI PARLARE DI FILANTROPIA E COMINCIATE A PARLARE DI TASSE” – ECCO IL DISCORSO CON CUI LO STORICO RUTGER BREGMAN HA MESSO IN IMBARAZZO I RICCONI DI DAVOS: “È LA PRIMA VOLTA CHE VENGO, È INCREDIBILE. CIOÈ, 1.500 AEREI PRIVATI HANNO VOLATO FINO A QUI PER UN DISCORSO DI DAVID ATTENBOROUGH SU COME STIAMO DISTRUGGENDO IL PIANETA” –CLASSE 1988, NEL SAGGIO “UTOPIA PER REALISTI” DESCRIVE UN MONDO PERFETTO DOVE SI RIDUCONO ORE DI LAVORO E CONSUMI E TUTTI HANNO UN REDDITO DI BASE – VIDEO

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1 – UNO STORICO OLANDESE HA DETTO AI MILIARDARI DEL FORUM DI DAVOS DI PAGARE LE TASSE, INVECE DI PARLARE DI FILANTROPIA

Da www.ilpost.it

 

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Il 25 gennaio lo storico olandese Rutger Bregman ha fatto un efficace discorso contro l’evasione e l’elusione fiscale durante il Forum di Davos, l’annuale incontro organizzato dal World Economic Forum in cui i leader mondiali si incontrano con i rappresentanti delle grandi società e i responsabili delle principali organizzazioni economiche internazionali. Di fronte a un pubblico di persone molto ricche e potenti, dunque, Bregman ha detto:

 

«È la prima volta che vengo a Davos e la trovo un’esperienza piuttosto incredibile, a essere onesto. Cioè, 1.500 aerei privati hanno volato fino a qui per un discorso di David Attenborough su come stiamo distruggendo il pianeta. Qui le persone parlano di partecipazione, giustizia, uguaglianza e trasparenza, ma nessuno solleva l’argomento dell’evasione fiscale, giusto? E del fatto che i ricchi non pagano la loro parte, quella che è giusto che paghino. Mi sento come a una conferenza di pompieri in cui non è permesso parlare dell’acqua.

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C’è stato solo un incontro – nascosto tra altre cose, al media center – in cui si è parlato di evasione fiscale. Ero una delle 15 persone che hanno assistito. Qualcosa deve cambiare qui.

 

Dieci anni fa il World Economic Forum si pose la domanda “Cosa deve fare l’industria per prevenire un grosso contraccolpo sociale?”. La risposta è molto semplice: smettete di parlare di filantropia e cominciate a parlare di tasse. Tasse, tasse.

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Due giorni fa il miliardario Michael Dell [fondatore e CEO dell’azienda produttrice di computer Dell, ndr] era qui e ha chiesto: “Provate a dirmi un paese in cui un’imposta sul reddito per i redditi più alti del 70 per cento abbia funzionato”. Io sono uno storico: sono gli Stati Uniti, ecco dove ha funzionato, erano gli anni Cinquanta. Durante la presidenza di Eisenhower, il reduce di guerra, l’imposta sui redditi più alti, quelli di persone come Dell, era del 91 per cento. La tassa più alta sulle proprietà immobiliari, quella per le persone come Dell, era più alta del 70 per cento. Questa non è fisica quantistica.

 

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Possiamo parlare a lungo di queste stupide strategie filantropiche, possiamo invitare Bono per l’ennesima volta, ma dobbiamo parlare di tasse. Tutto qui: tasse, tasse, tasse. Tutto il resto sono stronzate. Secondo me».

 

Bregman ha 30 anni ed è l’autore di Utopia per realisti, pubblicato in italiano da Feltrinelli. Nel video con cui l’intervento di Bregman è circolato online (anche il senatore americano Bernie Sanders lo ha diffuso su Twitter) ci sono anche due interventi di Winnie Byanyima, il capo di Oxfam International, una confederazione internazionale di organizzazioni no profit impegnate nella riduzione della povertà nel mondo, e una domanda dell’ex CEO di Yahoo Ken Goldman, secondo cui si stava parlando troppo di tasse.

 

2 – CHI È RUTGER BREGMAN, LO STUDIOSO CHE HA CONQUISTATO DAVOS

Maria Rosaria Iovinella per www.wired.it

 

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Il World Economic Forum di Davos si è concluso il 25 gennaio, ma l’onda lunga sui social continua, almeno per Rutger Bregman. Forse il suo nome suonerà meno popolare di quello del Principe William o del ceo di Microsoft Satya Nadella, anche loro presenti in Svizzera al tradizionale summit dell’establishment economico e finanziario internazionale, ma lo storico e scrittore olandese è salito alla ribalta grazie a un intervento che ha fatto molto discutere.

 

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Partecipando a un panel dal titolo The Cost of Inequality organizzato dal magazine Time, Bregman ha posto l’accento su alcune delle contraddizioni del meeting e della società più in generale. Ad esempio, ha notato lo storico, si parla tanto di ambiente ma poi gli ospiti dell’evento ci arrivano sui voli privati; si parla, ha detto testualmente, “di partecipazione, giustizia, uguaglianza e trasparenza, ma nessuno solleva l’argomento dell’evasione fiscale” e del fatto che i ricchi debbano fare la loro parte.

 

Enfatizzando ancor di più il concetto, Bregman ha detto di sentirsi come “a una conferenza di pompieri in cui non è permesso parlare dell’acqua”.

 

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Ha poi chiosato che, per prevenire i contraccolpi sociali dell’industria, tema già presente al forum dieci anni fa, bisogna smettere di parlare di filantropia e cominciare a parlate di tasse. Meno inviti a Bono, la rockstar filantropica per eccellenza, e più tasse per chi può pagarle. Bregman ha indicato l’elefante nella stanza, anche se i temi non sono del tutto nuovi in sé.

 

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Bregman, classe ’88, è autore del saggio Utopia for Realists (in Italia è edito da Feltrinelli). Scrive anche per grandi quotidiani mondiali, come il Washington Post e il Guardian e per il giornale olandese De Correspondent. Utopia per realisti è descritto, sul sito dell’editore, come una “guida realista per la costruzione di un mondo utopico”. Un mondo dove, appunto, vanno ridotti consumi e ore di lavoro (anche solo quindici a settimana), aperti i confini degli stati, e dove la povertà va battuta anche grazie a un reddito di base.

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L’appello di Bregman sulle tasse non è sfuggito ai presenti a Davos e ha catturato l’attenzione di chi è sensibile al tema: esempio facile su Twitter, il senatore indipendente vicino ai dem Bernie Sanders ma anche colleghi ed altri esperti.

 

Bregman non è certamente nuovo a certe ribalte e a certi argomenti: ha partecipato nel 2017 a un evento Ted, parlando di povertà per sfatare il mito che dipenda da una debolezza caratteriale o da un deficit di approccio alle cose. Trattasi, per lo studioso, di mera mancanza di denaro.

 

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