“TANK” YOU! - IL VERTICE DI RAMSTEIN POTREBBE ESSERE IL PUNTO DI NON RITORNO DELLA GUERRA IN UCRAINA: FINORA GLI ALLEATI METTEVANO A DISPOSIZIONE CARRI ARMATI DI EPOCA E FABBRICAZIONE SOVIETICA, PER NON SPRECARE TEMPO NELL’ADDESTRAMENTO. MA ORA SI INIZIA A PARLARE DI MEZZI DI CONCEZIONE OCCIDENTALE - IL FATTORE TEMPO E IL PROBLEMA DELLA LOGISTICA: PUTIN HA INIZIATO A COLPIRE GLI SNODI FERROVIARI ATTRAVERSO CUI VENGONO TRASPORTATI I RIFORNIMENTI

-

Condividi questo articolo


antony blinken volodymyr zelensky antony blinken volodymyr zelensky

Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

I vertici del Pentagono da Ramstein avvertono che il «tempo gioca in favore della Russia» e dunque l'aiuto in favore di Kiev deve essere rapido. A coordinarlo Eucom, il comando Usa in Europa, e l'International Donors Coordination Center, entrambi a Stoccarda, Germania.

 

IL DRONE SWITCHBLADE IL DRONE SWITCHBLADE

L'Armata russa attacca a sud ed a oriente usando tutta la sua potenza di fuoco. Martella trincee e postazioni, un tiro pesante. Ammorbidisce e distrugge in vista di un assalto. Al tempo stesso prova a mantenere le «distanze» per subire meno perdite. La resistenza ha bisogno di rispondere. Da qui la fornitura, solo nelle ultime settimane, di «pezzi» analoghi. I cannoni trainati o semoventi, lanciarazzi multipli con proiettili guidati capaci di ingaggiare l'invasore sul lungo raggio.

 

MARK MILLEY, LLOYD AUSTIN E OLEKSIY REZNIKOV A RAMSTEIN MARK MILLEY, LLOYD AUSTIN E OLEKSIY REZNIKOV A RAMSTEIN

Usa, Canada, Olanda sono stati tra i primi a impegnarsi. Poi francesi e Paesi dell'Est. Per essere efficace l'artiglieria richiede una buona ricognizione: i radar da scoperta (garantiti ancora da americani e olandesi). I droni-kamikaze (Switchblade, Phoenix Ghost) e d'attacco (TB 2 turchi) hanno accresciuto le capacità.

 

L'attacco

lloyd austin volodymyr zelensky antony blinken lloyd austin volodymyr zelensky antony blinken

Si è a lungo discusso sulla possibilità di consegnare carri armati, c'erano dei dubbi (solo iniziali). Gli alleati si sono rivolti di nuovo agli Stati confinanti, come Polonia e Slovacchia, che hanno messo a disposizione tank identici a quelli già impiegati dall'esercito di Zelensky. Scelta logistica e «conveniente», per non sprecare altri giorni nel training.

carro armato leopard carro armato leopard

 

Ora però si parla di mezzi di concezione occidentale. La compagnia tedesca Rheinmetall ha offerto a Berlino decine di Leopard attualmente nei depositi (Italia e Svizzera). Modelli 1 e 2. Si ripropone in questo caso il tema training, per quanto veloce richiede settimane. Vedremo. Londra ha invece proposto la soluzione «scambio circolare»: passa i suoi Challenger 2 ai polacchi e loro aumentano il lotto di T-72 a Kiev.

 

missili stinger missili stinger

Quindi sono stati schierati o promessi blindati di vario tipo. I Bushmaster australiani, vecchi M113, Mastiff britannici. I corazzati sono «scudo» e «lancia»: contrastano l'avanzata, servono per il contrattacco. La Nato ritiene che l'aggredito non solo è in grado di «non perdere» ma potrebbe anche vincere. Valutazione che tuttavia non trova tutti d'accordo.

 

La copertura

La copertura anti-aerea è indispensabile. L'alleanza ha consegnato missili Stinger, Mistral, Starstreak e Strela (quest' ultimi acquistati nell'Est Europa) per le basse quote e S300 slovacchi. Decine i velivoli abbattuti. Servirebbe molto di più. La Germania - è la novità di queste ore - ha dato luce verde per un certo numero di blindati Gepard (due mitragliatrici con radar).

 

VOLODYMYR ZELENSKY ALLA MESSA DI PASQUA A KIEV VOLODYMYR ZELENSKY ALLA MESSA DI PASQUA A KIEV

Nelle scorse settimane è stato invece massiccio l'invio alleato degli anti-tank portatili (Javelin, NLAW, AT 4) e di alcuni anti-nave. Quanto alla componente aerea il supporto è stato meno intenso: pezzi di ricambio, forse qualche vecchio Mig polacco, una pattuglia di elicotteri Mi-17.

 

La logistica

L'aumento del flusso comporta problemi di trasporto e sicurezza. Infatti la Russia ha iniziato a colpire in modo sistematico gli snodi ferroviari nel centro e nell'ovest, azione affidata a cruise lanciati da grande distanza.

vladimir putin vladimir putin

 

Sono i treni, insieme ai camion, a trasportare i carichi. I russi proveranno a distruggere binari, stazioni e i magazzini (magari mimetizzati) che ospitano il materiale. Enorme la domanda per le munizioni, con alcune imprese a gestire l'appalto rivolgendosi sempre all'Est. Riappare la questione delle scorte (per gli Stinger) e della produzione, le industrie sono mobilitate, si stabiliscono tabelle di marcia, ma nessuno ha idea di quanto il conflitto possa durare. C'è sempre il fattore tempo che può diventare determinante.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...